Cineblog consiglia: Il danno
Il danno (Fatale, Francia/Gran Bretagna, 1992), di Louis Malle. Con Juliette Binoche, Leslie Caron, Jeremy Irons, Miranda Richardson, Peter Stormare, Rupert Graves. Drammatico, 112 minuti.Stanotte Giovedì 6 Dicembre, Rete4 ore 2 e 20 La vita di Stephen Fleming (Jeremy Irons), importante politico conservatore inglese, che si svolge nella tranquillità domestica con la moglie Ingrid (Miranda
Il danno (Fatale, Francia/Gran Bretagna, 1992), di Louis Malle. Con Juliette Binoche, Leslie Caron, Jeremy Irons, Miranda Richardson, Peter Stormare, Rupert Graves. Drammatico, 112 minuti.
Stanotte Giovedì 6 Dicembre, Rete4 ore 2 e 20
La vita di Stephen Fleming (Jeremy Irons), importante politico conservatore inglese, che si svolge nella tranquillità domestica con la moglie Ingrid (Miranda Richardson) e il figlio Martyn, viene sconvolta dalla presenza di Anna (Juliette Binoche), la fidanzata di quest’ultimo. Stephen è immediatamente attratto da lei e condotto dalla passione in un folle delirio amoroso. L’uomo, trascinato in un vortice inarrestabile, perderà prima i propri valori ed in seguito il controllo sulla sua intera esistenza
Il film è tratto da un romanzo di Josephine Hart; il titolo allude al trauma incestuoso subito in gioventù da Anna, personaggio che la Binoche interpreta con cupa intensità. Una sorta di coazione a ripetere, spesso presente nella letteratura sugli amori folli ed impossibili, porta la donna a rivivere quindi una devastante esperienza amorosa con il padre del suo fidanzato. In tal modo “il danno” da lei subito durante l’infanzia condurrà alla rovina anche la vita dell’uomo, oggi politico affermato ma con una giovinezza segnata dalla presenza dominante di un padre autoritario.
L’uomo, divenuto estremamente abile nel contenere le emozioni, potrebbe rinunciare all’amore di Anna, se una parte di lui non bramasse così tanto la passione che altrettanto teme. Tutta la vicenda, in contrasto con la travolgente passione vissuta dai due protagonisti, si svolge in un contesto di tranquilla e fredda eleganza formale.
Questa relazione, scevra ormai di ogni senso etico, conduce i due in una dimensione di assoluta amoralità, al di là delle norme sociali e degli affetti familiari, ma soltanto Anna sarà in grado, alla fine, di superare il dramma a cui tutto ciò li porterà, in quanto lei non è mai totalmente travolta dagli avvenimenti; del suo modo d’essere, in un certo senso, avvertì Stephen con una frase pronunciata in occasione di uno dei loro primi incontri: ” Ho subito un danno. Le persone danneggiate sono pericolose. Sanno di poter sopravvivere… E’ la sopravvivenza che le rende tali… perché non hanno pietà. Sanno che gli altri possono sopravvivere, come loro “. Ma, in certe situazioni, emerge nel film, anche se gli altri potrebbero sopravvivere, non sempre riescono a farlo, o ne hanno reale volontà.
Ottima l’interpretazione dei protagonisti e notevole Miranda Richardson nel ruolo moglie amorevole e perfetta. Musica di Zbigniew Preisner, assiduo collaboratore di Kieslowski.