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Cineblog consiglia: Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto. Un film di Elio Petri. Con Gian Maria Volonté, Florinda Bolkan, Gianni Santuccio, Orazio Orlando, Sergio Tramonti, Arturo Dominici, Salvo Randone, Massimo Foschi. Genere Poliziesco colore, 118 minuti. Italia 1970.Un alto funzionario di polizia, nello stesso giorno della sua promozione ad una carica di rilevanza

13 Giugno 2007 06:59

Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto. Un film di Elio Petri. Con Gian Maria Volonté, Florinda Bolkan, Gianni Santuccio, Orazio Orlando, Sergio Tramonti, Arturo Dominici, Salvo Randone, Massimo Foschi. Genere Poliziesco colore, 118 minuti. Italia 1970.

Un alto funzionario di polizia, nello stesso giorno della sua promozione ad una carica di rilevanza politica, uccide la propria amante. Indeciso fra la salvezza e la piena confessione del suo delitto, scoprirà ben presto che il sistema non gli permetterà di scontare per quanto ha fatto.

“Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” fu il segnale di un risveglio, in grande stile, del cinema italiano rispetto ad alcuni temi per molti anni considerati tabù. Se si pensa a quanti film statunitensi hanno affrontato, spesso con ottimi risultati, i rapporti tra corruzione e potere, partendo da poliziotti violenti fino ad aggredire i centri del comando come la Casa Bianca, fa pensare che il primo film a parlare dei fini, non certo trasparenti, degli apparati di polizia (e non dalla semplice prospettiva del singolo agente corrotto) sia datato 1970. Certo, il film di Petri si inserisce, anche produttivamente, nel preciso contesto politico di un epoca in cui certe cose non potevano continuare ad essere taciute, e darà origine ad un vero e proprio filone, il cui miglior risultato è, probabilmente “Cadaveri eccellenti”, di Francesco Rosi.

Strutturato come un avvincente poliziesco, il film in questione condivide con quello di Rosi, oltre al genere, anche una visione metafisica che, se serve a far lievitare il discorso oltre i confini del caso nazionale, però, come contraltare, perde di forza rispetto alle intenzioni di denuncia. Resta da dire che il film, al di là delle inevitabili considerazioni storico-politiche, è magnifico, anche perché retto in gran parte dal migliore attore che il nostro cinema abbia mai avuto: Gian Maria Volonté, troppo spesso dimenticato a favore dei grandi protagonisti della nostra commedia, qui in una delle sue prove migliori.

Un film che all’epoca stupì e che non riesce ad avere emuli altrettanto efficaci al giorno d’oggi. Rispetto a tanti registi che riducono la storia e la contemporaneità a poche tracce didascaliche, Petri e il suo sceneggiatore Pirro, hanno costruito un film di un’ambiguità irresistibile, tra Kafka e Brecht.

Da vedere per ricordare ma anche per imparare che il genere (vista la recente polemica tarantiniana sull’appiattimento del cinema italiano) può avvincere, insegnare e far riflettere. Tanti contemporanei apologhi morali, semplicemente, annoiano.
Stanotte, mercoledì 13 giugno alle ore 2.05 su RaiUno