Cineblog consiglia: La febbre
La febbre (Italia, 2005). Regia di Alessandro D’Alatri. Con Fabio Volo, Valeria Solarino, Arnoldo Foà, Julie Depardieu, Cochi Ponzoni. Commedia, 108′Stanotte Mercoledì 16 Gennaio, Rai1 ore 03:05Mario Bettini (Fabio Volo), geometra trentenne che vive a Cremona, viene assunto dal Comune ed immediatamente diviene vittima di mobbing da parte di un dirigente, invidioso delle sue capacità
La febbre (Italia, 2005). Regia di Alessandro D’Alatri. Con Fabio Volo, Valeria Solarino, Arnoldo Foà, Julie Depardieu, Cochi Ponzoni. Commedia, 108′
Stanotte Mercoledì 16 Gennaio, Rai1 ore 03:05
Mario Bettini (Fabio Volo), geometra trentenne che vive a Cremona, viene assunto dal Comune ed immediatamente diviene vittima di mobbing da parte di un dirigente, invidioso delle sue capacità e voglia di fare. Diviso fra la routine quotidiana e la volontà realizzazione del suo sogno (aprire un locale innovativo e dal design moderno), Mario conosce Linda (Valeria Solarino), studentessa universitaria e cubista, che lo trascinerà fuori dalla vita monotona e ripetitiva, proprio mentre è assegnato al reparto cimiteri a svolgere un alienante lavoro di censimento.
La relazione fra i due ragazzi è osteggiata dalla madre del giovane e nello stesso tempo in Comune sorgono dei problemi con i permessi per costruire il locale; questi avvenimenti creano i presupposti per una crisi professionale ed esistenziale che avrà il suo climax nella partenza per gli USA di Linda, ma che allo stesso tempo darà a Mario la forza di reagire mentre toccherà il punto più basso…
L’Italia che viene mostrata è, con deciso realismo, ricca di potenziali risorse e povera nella mentalità collettiva (attitudine palesata nel contesto pubblico e nella politica) che tende all’appiattimento generale: in tal senso è esemplare il messaggio di senso di non appartenenza alla comunità contenuto nel sogno di Mario sulla restituzione al Presidente della Repubblica della sua carta d’identità, espressione di una volontà di fare che trova il suo impedimento più grande proprio nella burocrazia, nel nepotismo e nel servilismo verso i potenti.
Tra il romantico ed il personale il film è una denuncia della burocrazia, di un’amministrazione contraria ai buoni intenti e alla capacità ed entusiasmo dei giovani. Forte è per i giovani italiani lo spirito di identificazione in Mario, il quale rischia di mettere da parte i propri sogni e le proprie ispirazioni perchè costretto ad eseguire gli ordini senza avere la possibilità di fare del suo meglio e poter emergere in base alle proprie qualità.
La febbre è un film raffinato sul piano delle immagini e della fotografia, con molte scene oniriche ed un cast ben assortito, che comprende l’ormai consolidato Fabio Volo, la convincente Valeria Solarino ed altri attori bravi e meno noti al grande pubblico, senza dimenticare il cameo del grande Arnoldo Foà.
La sceneggiatura (alla quale ha collaborato Starnone) funziona bene, anche se a volte i dialoghi sono un po’ frammentari. Rimane lodevole il modo in cui D’Alatri ha realizzato un film “politico”, in cui la “febbre” è quella della crescita e della realizzazione, in una vita che va vissuta credendo che le cose possano cambiare, anche all’interno di una società che spesso frustra i sogni, ingabbiando gli individui in aspettative e situazioni preconfezionate.