CineBlog consiglia: Legami! e 2001: Odissea nello spazio
¡Átame! in spagnolo. Eh sì, il film seguente a Donne sull’orlo di una crisi di nervi parla, tra le altre cose, di sadomasochismo. E’ il rapporto che si instaura tra Ricky e Marina. Lui, dimesso dal manicomio, ha rapito lei, attrice di horror, perchè la ama, e non vuole farle assolutamente del male, ma ogni
¡Átame! in spagnolo. Eh sì, il film seguente a Donne sull’orlo di una crisi di nervi parla, tra le altre cose, di sadomasochismo. E’ il rapporto che si instaura tra Ricky e Marina. Lui, dimesso dal manicomio, ha rapito lei, attrice di horror, perchè la ama, e non vuole farle assolutamente del male, ma ogni volta che lui esce da casa della donna, dove la tiene nascosta, deve per forza di cose legarla a letto. E lei all’inizio lo odia, giustamente. Eppure man mano che il tempo passa Marina inizia a provare qualcosa per Ricky… Paradossale, si capisce, eppure irresistibile. Pedro sa giocare col grottesco e con l’impossibile, lo rende vero e bello. Momenti comici, momenti pure di tensione, momenti erotici, non manca nulla per fare di Legami! un Almodóvar doc. E poi ci sono due attori in stato di grazia: Banderas offre una delle sue prove più interessanti (forse lo è proprio il suo personaggio di per sè), e la Abril, per la prima volta con Almodóvar, è bravissima.
Stanotte, 01.40, RaiUno
Tanto per sottolineare l’ignoranza di qualche canale televisivo, ricordo che una delle volte in cui 2001: Odissea nello spazio passò in televisione ci fu una mutilazione assurda riguardo l’ellissi della scena dell’osso che ricade e c’è lo stacco sulla navicella: ecco, mentre l’osso ricade arriva la pubblicità. Lo shock è d’obbligo. Il film di Kubrick è il film impossibile per antonomasia, è il film perfetto al quale ogni manuale di cinema si riferisce coi termini migliori e al quale ogni dizionario non può non dare le famigerate 5 stelline (o 4, dipende). E direi anche giustamente. 2001 si inserisce prepotentemente nella lista di “miglior film della storia del cinema”, e i suoi misteri sconvolgono e affascinano ancora chi si addentra anche alla trentesima visione di questo pilastro. Quattro parti, sequenze lunghissime e affascinanti, musica celeberrima e sublime, e le lodi continuino pure. Il monolite è il cinema? Il monolite è la conoscenza? Di una cosa siamo sicuri: il monolite è entrato nell’immaginario collettivo. E tant’è che è stato citato tantissime volte (vedi anche il recente La fabbrica di cioccolato, ironicamente). Giusto per dire quanto questo film abbia influenzato il cinema e quanto lo influenzerà ancora. Anche perchè il nuovo film di Aronofsky, The Fountain, sembra personalmente voler ripercorrere le orme di fascino e incomprensibilità (a primo impatto) dell’opera di Kubrick, senza riuscirci (ma una seconda visione gliela dobbiamo dare un po’ tutti). Un’ultima annotazione: chissà se la scena nella stanza settecentesca non preannunci volontariamente quello che sarà un altro capolavoro di Kubrick, ambientato ovviamente nel ‘700, ossia Barry Lyndon?
Stanotte, 02.30, Canale 5