CineBlog consiglia: Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera
Primavera: rinascita, tutto (ri)comincia. Estate: il momento dell’amore. Autunno: cadono le foglie, e con loro le illusioni. Inverno: il momento più duro dell’anno, fatto apposta per mettersi sotto e prepararsi, appunto, alla prossima primavera. Per ricominciare.E’ innanzitutto una gioia per gli occhi questo film di Kim Ki-duk, e poi una piccola perla per l’anima. In
Primavera: rinascita, tutto (ri)comincia. Estate: il momento dell’amore. Autunno: cadono le foglie, e con loro le illusioni. Inverno: il momento più duro dell’anno, fatto apposta per mettersi sotto e prepararsi, appunto, alla prossima primavera. Per ricominciare.
E’ innanzitutto una gioia per gli occhi questo film di Kim Ki-duk, e poi una piccola perla per l’anima. In Primavera, estate, autunno, inverno… e ancora primavera c’è il ciclo della vita, scandito secondo le stagioni appunto, e una nuova riflessione sulla natura dell’essere umano. All’inizio, su un eremo galleggiante lontano dalla civiltà in un’ambientazione stupenda fra le montagne, c’è un anziano monaco con un bambino, che impara dal suo maestro come vivere secondo la retta via, scontando persino le pene delle sue colpe, come quella di aver fatto del male per divertimento a degli animali, cosa che gli si ritorcerà (grazie al maestro) contro. Lo stesso bambino crescerà, e divenuto ragazzo troverà l’amore: si troverà quindi costretto a fuggire, conoscerà (di nuovo a sue spese) la gelosia e l’omicidio, tornerà anni dopo all’eremo e non troverà più il suo maestro, ma forse è già pronto a riniziare da capo e a regalare la sua esperienza ad un altro bambino. Il ciclo rinizia, il ciclo continua.
Rigorosissimo nello stile e metaforico nei contenuti, Primavera, estate… non è il miglior film di Kim e qualcuno ha forse urlato troppo presto al capolavoro (ma basta guardarsi indietro, vedi L’isola consigliata settimana scorsa, ma anche La samaritana e Ferro 3), ma questo film “minore” ha il sapore del film imperdibile e affascinante. E siamo comunque lontanissimi da Time. In attesa di Breath. Stanotte, 01.55, RaiTre (su Fuori Orario… e dove sennò?)