Cineblog consiglia: Romanzo criminale
Romanzo criminale (Italia/Francia/Gran Bretagna , 2005). Regia di Michele Placido. Con Stefano Accorsi, Kim Rossi Stuart, Anna Mouglalis, Claudio Santamaria, Pierfrancesco Favino, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Gianmarco Tognazzi, Elio Germano, Francesco Venditti. Drammatico, 150 ′Oggi Martedì 22 Aprile (I parte) e domani Mercoledì 23 Aprile (II parte), Canale 5 ore 21:05Storia ispirata alla Banda della
Romanzo criminale (Italia/Francia/Gran Bretagna , 2005). Regia di Michele Placido. Con Stefano Accorsi, Kim Rossi Stuart, Anna Mouglalis, Claudio Santamaria, Pierfrancesco Favino, Riccardo Scamarcio, Jasmine Trinca, Gianmarco Tognazzi, Elio Germano, Francesco Venditti. Drammatico, 150 ′
Oggi Martedì 22 Aprile (I parte) e domani Mercoledì 23 Aprile (II parte), Canale 5 ore 21:05
Storia ispirata alla Banda della Magliana (il film è tratto dell’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo), considerata la più potente organizzazione criminale che abbia mai operato a Roma, alla quale vennero attribuiti legami con Cosa nostra, Camorra, ‘Ndrangheta, esponenti del mondo politico, servizi segreti, estrema destra eversiva e P2. Le vicende della banda e dell’alternarsi dei suoi capi (il Libanese, il Freddo, il Dandi) si sviluppano nell’arco di quindici anni (1977-92), intrecciandosi in modo indissolubile con la storia oscura dell’Italia delle stragi, del terrorismo e della strategia della tensione prima, dei ruggenti anni ’80 e di Mani Pulite poi.
La vicenda inizia a Roma, mostrando un gruppo di ragazzini poveri che rubano un’auto e dopo la fuga dalla polizia si rifugiano in una roulotte vicino alla spiaggia, dove decidono i loro soprannomi. All’arrivo degli agenti i ragazzi scappano ma vengono presi; il Libanese rimane ferito ad una gamba, il Dandi scappa, e Andreino muore. Alcuni anni dopo il Libanese (Pierfrancesco Favino) attende il Freddo (Kim Rossi Stuart) all’uscita del carcere: formano un gruppo con altri piccoli criminali, tra i quali il Nero (Riccardo Scamarcio), uno spietato neonazista, e decidono di sequestrare il Barone Rosellini, che verrà ucciso durante la prigionia.
Questo è il primo atto della loro ascesa criminale: il gruppo crea una vera organizzazione malavitosa che riesce in poco tempo ad assumere il controllo assoluto del traffico di droga a Roma. Presto le loro mire si espandono verso prostituzione e gioco d’azzardo, si alleano con la mafia siciliana, ed ottengono la protezione di frange deviate dei servizi segreti e dello Stato. L’unico a intuire lo strapotere del gruppo criminale è il commissario Scialoja (Stefano Accorsi), osteggiato, però, dai superiori. Nelle sue indagini intreccia un’ambigua relazione con Patrizia (Anna Mouglalis), una prostituta, donna del Dandi (Claudio Santamaria). Nel tempo l’ambizione li metterà uno contro l’altro, in un intreccio di interessi sempre più grandi che porterà i componenti a scomparire uno ad uno, inghiottiti dagli stessi pericolosi giochi di potere di cui erano stati creatori…
Il film di Michele Placido, nonostante alcune pecche narrative e di interpretazione storica, si rivela comunque un’opera compiuta, complessa nella trama e nell’intrecciarsi di situazioni, analizzando diversi temi della realtà umana quali amore, odio, vita di borgata, ricchezza e povertà, cinismo e affezione. Ottima l’interpretazione di Pierfrancesco Favino e di tutto il cast in genere. Un elemento di critica negativa è parsa una sorta di umanizzazione giustificante dei protagonisti del film: l’accento sul valore sacro attribuito da alcuni di loro all’amicizia e la ricerca da parte del Freddo di una amore vero, in mezzo al giro di prostituzione che loro stessi gestiscono, porta ad un’impensabile senso di identificazione con i protagonisti ed un ritratto distorto di chi si è macchiato di gravi crimini. Alla fine i messaggi del film sembrano essere proprio questi: la sacralità di amicizia e vendetta, l’esistenza di misteri inquietanti che riguardano lo Stato ed i suoi esponenti.
Bella ed emozionante la colonna sonora che comprende Io ho in mente te degli Equipe 84, I Heard It Through the Grapevine, Bambola di Patty Pravo e il doppio Califano di Tutto il resto è noia e M’innamoro de te.