Cineblog consiglia: The Others
The Others (2001) di Alejandro Amenabar con Nicole Kidman, Fionnula Flanagan, Christopher Eccleston, Alakina Mann.Stasera 11 luglio su Rai2 alle ore 21:05Sembra proprio che per la Spagna sia un ottimo momento, sotto tutti i punti di vista. Non fa eccezione la settima arte. Per quanto abbia sempre avuto una solida tradizione filmica, negli ultimi anni
The Others (2001) di Alejandro Amenabar con Nicole Kidman, Fionnula Flanagan, Christopher Eccleston, Alakina Mann.
Stasera 11 luglio su Rai2 alle ore 21:05
Sembra proprio che per la Spagna sia un ottimo momento, sotto tutti i punti di vista. Non fa eccezione la settima arte. Per quanto abbia sempre avuto una solida tradizione filmica, negli ultimi anni è riuscita ad esportare autori di ottimo livello, soprattutto per quanto riguarda il genere fantastico. Perfetto esempio di questa covata è Alejandro Amenabar, di cui Rai2 propone stasera il film che lo ha fatto conoscere alle grandi platee, complice la presenza di una delle attrici più poliedriche di sempre, ovvero Nicole Kidman.
The Others, troppo frettolosamente, e spesso a sproposito, accostato a Il sesto senso di Shyamalan, è un vero piccolo gioiellino dark, un horror che punta tutto sulla incredibile tensione che riesce ad accumulare nell’animo provato dello spettatore prima di giungere alle rivelazioni finali, che smontano abilmente pezzo dopo pezzo il castello di risposte razionali o meno costruito lungo il tragitto.
La narrazione segue le vicende di Grace e dei suoi due bambini, all’apparenza inconsapevoli prigionieri di una immensa ed inquietante villa vittoriana circondata da un enorme giardino ed immersa in una fitta nebbia (mi sono ritrovato più volte a pensare alle stupende atmosfere asfittiche del primo episodio video ludico di Silent Hill). In fuga dagli orrori della guerra, Grace è una madre apprensiva ed oppressiva, colma di maniacali attenzioni per i figli (chiudere una porta prima di aprirne un’altra, il più clamoroso esempio). Finché tre persone non bussano alla porta, recando un misterioso segreto.
Proprio la nebbia è uno degli elementi cardine su cui il regista costruisce la sua strategia della tensione. Tensione amplificata poi dall’estrema importanza affidata all’aspetto sonoro, in un ambiente chiuso ed oscurato (i bambini soffrono di una malattia che non gli consente il contatto con la luce del sole) in cui oltre ai tre si muovono degli ambigui domestici, nonché strane presenze che convincono Grace che la casa sia infestata.
Il film, che propone un colpo di scena finale molto ben congegnato, mantiene alta la tensione fino agli ultimi istanti, riuscendo a mio parere ancor meglio del film di Shyamalan (pur ottimo) ad instillare nello spettatore quella goccia di perturbante che lo porta anche a riflettere sul valore e sulla veridicità dell’immagine, oltre che a godere di una visione a cuor tutt’altro che leggero.
Voto Mario: 8,5