Cineblog intervista il premio Oscar Gabriella Cristiani
Gabriella Cristiani ci parla del suo ultimo film, Falene, e di altro ancora
Nei giorni scorsi Cineblog ha avuto modo di scambiare due chiacchiere virtuali con Gabriella Cristiani, personaggio certamente noto ai più affezionati del nostro cinema. Parliamo della montatrice di parecchi film di Bernardo Bertolucci, che dopo un periodo di apprendistato a fianco di un altra figura importante come quella di Kim Arcalli, ha montato per il regista parmense La luna (1979), La tragedia di un uomo ridicolo (1981), L’ultimo imperatore (1987) e Il tè nel deserto (1990). Proprio L’ultimo imperatore è valso alla Cristiani un Oscar per il Miglior Montaggio nel 1987.
Con all’attivo anche due pellicole in veste di regista, Gabriella si è recentemente imbarcata in un progetto teso a portare in auge il cinema indipendente, partendo proprio dalla distribuzione. In tal senso appare decisamente congeniale la sua collaborazione a Falene, diretto da Andrés Arce Maldonado, per una sceneggiatura di Andrej Longo. Gli interpreti sono Paolo Sassanelli e Totò Onnis. Il film è attualmente in proiezione da venerdì scorso.
Ci è parso interessante, dunque, chiedere a Gabriella qualcosa sul film, oltre che stuzzicarla su alcune questioni a carattere generale. Il risultato è l’intervista testuale che trovate immediatamente dopo il solito salto.
Perchè hai deciso di collaborare al montaggio del film Falene?
Amo il testo ed ho una grande stima sia per il regista Andrés Arce Maldonado, sia per gli attori, Paolo Sassanelli e Totò Onnis, la cui intepretazione è straordinaria. Inoltre nutro grande fiducia per Giovanni Costantino e il suo progetto: Distribuzione Indipendente.
A proposito di Distribuzione Indipendente, come si è arrivati a questo progetto?
E’ un passo importante. Nasce da un bisogno molto sentito nell’ambito del cinema indipendente e d’autore: riuscire a garantire visibilità alle opere cinematografiche di qualità che non sempre riescono a raggiungere il pubblico. Di qui l’idea di creare una rete di diffusione parallela, non in competizione con quella tradizionale, costituita prevalentemente da Cineclub, Cinema d’essai e Associazioni Culturali che possano far circolare il cinema di qualità su tutto il territorio.
Perchè, secondo te, non viene data alcuna attenzione ai piccoli distributori anche se presentano progetti di qualità?
Perché ci si fa prendere dalla pigrizia, ci si abitua sempre alle stesse cose.
Tornando a Falene, cosa le piace di più del film?
Mi piace il film nel suo complesso. Quando un film è buono, significa che ha tutto. E’ la magia dell’ensemble. La magia del cinema.
In particolare qual è stato il tuo contributo al film, il tuo “tocco magico”?
Per me è stato interessante, e allo stesso tempo divertente, poter sperimentare e avere l’opportunità di creare qualcosa di diverso.
Come vedi il cinema italiano da Los Angeles, dove tu vivi da anni?
Che c’é da vedere? Vedo però che qualcuno, come Distribuzione Indipendente, comincia a proporre qualcosa di nuovo, creando opportunità per progetti di qualità.
Hai lavorato al montaggio di molti film. Il tuo lavoro preferito?
Tutti… come si dice “ogni scarrafone è bello a mamma soja” e io… ho fatto tutti scarraffoni belli.
E un aneddoto particolare da raccontarci sul tuo ultimo film?
Guarda, ti posso dire che mentre lavoravo al montaggio di Falene avevo il mal di pancia per le risate, ma avevo anche paura per il rischio che stavo correndo, per l’esperimento che stavo portando avanti. Ho infranto tutte le regole, drammaturgiche e tecniche. Un pizzico di follia che penso abbia portato a un buon risultato.
Una domanda che forse avrai ricevuto milioni di volte: l’emozione per l’Oscar dura ancora negli anni e… dove tieni la statuetta?
L’Oscar non è solo un’emozione… è il riconoscimento di tutti i rischi che si corrono e che trovano espressione nei film… Lui è a casa, su un ripiano della libreria con Donatello e tutti gli altri.
Ci sono nuovi progetti a cui sta lavorando e di cui vuoi anticiparci qualcosa?
Ora sono in vacanza e non penso ad altro.
Un augurio per Distribuzione Indipendente?
Vedo Falene come lo spartiacque, e la Distribuzione Indipendente espandersi a raggiera, a livello internazionale!