Cineblog Sconsiglia: Io Sono Leggenda
Io Sono Leggenda è un film del 2007, diretto da Francis Lawrence ed interpretato da Will Smith. Andrà in onda stasera, martedì 19 Ottobre, alle ore 21 su Italia 1. Il soggetto è tratto dall’omonimo libro di Richard Matheson, uscito nel 1954. Tuttavia intercorre una differenza sostanziale tra l’opera principale ed il film. Ne Io
Io Sono Leggenda è un film del 2007, diretto da Francis Lawrence ed interpretato da Will Smith. Andrà in onda stasera, martedì 19 Ottobre, alle ore 21 su Italia 1. Il soggetto è tratto dall’omonimo libro di Richard Matheson, uscito nel 1954. Tuttavia intercorre una differenza sostanziale tra l’opera principale ed il film. Ne Io Sono Leggenda di Matheson, Robert Neville (il protagonista) è l’unico essere umano rimasto in un mondo vampiri, mentre nel film in questione Smith sarà circondato da creature simili a zombi.
Chiaramente non è questo il motivo per cui abbiamo infilato Io Sono Leggenda in questa nostra rubrica. O meglio, fosse solo per questo non ce la saremmo sentiti di operare tale scelta – cercando di fuggire i cosiddetti “gusti personali”. Il punto è che è stato difficile, per chi vi scrive, cogliere delle peculiarità realmente interessanti e ben sviluppate. La magnificenza di una Manhattan completamente deserta, per quanto rappresenti un lavoro encomiabile e d’effetto, fatica ad arginare una narrazione che non riesce a travolgere quasi mai. E ciò sembra valere nonostante certi lavori, rientranti nel filone catastrofistico, facciano parte delle corde dello spettatore.
Ed è un peccato perché di spunti potenzialmente “vincenti”, seppur su certi temi si ha già ampiamente speculato, ce ne sono. Il problema è che, una volta emersi opacamente, subito si dissolvono come neve al sole. E’ indicativa, in tal senso, la presenza di un finale alternativo, trapelato pochi mesi dopo l’uscita cinematografica del film. Senza svelare nulla a coloro i quali non l’avessero ancora visto, si può certo dire che tale finale si presta meglio alla pellicola. Cosa intendiamo dire? Beh, lasciare che lo spettatore carpisca con un po’ più d’impegno certi messaggi, è sicuramente più incoraggiante di situazioni in cui si tende a stordirlo a suon di effetti speciali ed escamotage affini. Per lo meno in contesti come questo.
Per concludere, dovessimo consigliare qualcosa a chi fosse affascinato dall’incipit di questo film, ma fosse rimasto deluso da questa versione – oppure si fidi ciecamente delle nostre brevi considerazioni – opteremmo senza riserve per una pellicola del 1964, L’ultimo uomo della Terra. E non solo per la presenza dell’immenso Vincent Price nei panni del protagonista, o in virtù di una regia per metà italiana (con Ubaldo Ragona), ma proprio per la validità intrinseca del lavoro. Ecco, forse in quel caso potreste trovare pane per i vostri denti.