Cinecittà ospiterà il primo Museo Nazionale del Cinema Italiano
Cinecittà aspetta il primo Museo Nazionale del Cinema Italiano, che il ministro Franceschini si impegna a realizzare nonostante la mancanza di risorse.
In attesa del parco tematico da Oscar alle porte di Roma, che inaugura il 10 luglio con il CineCittà World, tra tra stunt-show e aree scenografiche progettate da Dante Ferretti per un viaggio tra la Roma di Ben Hur con la “montagna russa” splash, nel Tempio di Moloch de “Le notti di Cabiria” o nella main street americana da set di “Gangs of New York“, gli Studios di Cinecittà continuano a cullare futuri fulgidi come il passato.
Un passato da fabbrica dei sogni capace di tornare al passato, celebrare il presente e aspirare al futuro, come set ideale per tante pellicole italiane di respiro internazionale, da “La Dolce Vita” di Federico Fellini a la “Mamma Roma” di Pasolini, ma anche kolossal dalla Hollywood sul Tevere di “Ben Hur”, la “Cleopatra” di Liz Taylor (nella foto) o “Vacanze romane” alla “To Rome with love” di Woody Allen.
Una fabbrica in crisi, tra le rivolte delle sue manovalanze e tentativi di rilanciare il suo valore culturale, che a percorsi nostalgici volti ad affascinare le nuove generazioni, con la rivoluzione della cultura operata dal del ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini, riesuma anche il proposito di ospitare primo Museo Nazionale del Cinema Italiano.
“In Italia abbiamo un bellissimo museo del cinema a Torino ma è un museo che parla del cinema di tutto il mondo, dai fratelli Lumière a oggi. Credo ci sia invece bisogno di un luogo attrattivo anche per i giovani, in cui si racconta la meravigliosa storia del cinema italiano. E un museo nazionale del cinema italiano non può che essere a Cinecittà, luogo dove il nostro cinema è nato”.
Quale miglior posto per realizzare un museo del genere, della cittadella del cinema voluta da Mussolini nel 1937 per edificare l’immaginario dell’impero, almeno stando all’annuncio di Franceschini dato proprio passeggiando nelle sale del Complesso del Vittoriano, che ospitano sino a settembre la mostra “Luce- L’immaginario italiano”, tra i festeggiamenti dei primi 90 anni dell’Istituto Luce.
L’interesse che il Mibact ha sempre nutrito per il destino di Cinecittà, mentre le Teche Rai hanno finalmente iniziato a digitalizzazione il loro archivio, e con lentezza il Luce e la Cineteca Nazionale, inizia quindi a tessere le realzioni tra le diverse istituzioni che saranno necessarie per edificare questo museo in un luogo ancora non individuato all’interno degli stabilimenti di Cinecittà, ma idoneo a dar spazio alla multimedialità, tra filmati d’epoca e oggetti di scena, e mantenere viva la vocazione di Cinecittà come “luogo di produzione e di memoria”.
Ovviamente a muovere un progetto del genere in un momento storico con pochi soldi da spendere per la cultura (e buttare per un sacco di altre cose) è l’indice di attrazione che questo eserciterebbe sul turismo, tanto impellente da spingere il Ministro Franceschini ad impegnarsi
“Le cose da fare sono tante e ci sono pochi soldi però ci impegniamo perché queste cose si facciano anche con quei pochi soldi”.