Cinema italiano 2014: calano incassi, investimenti e passaggi televisivi
Lo stato di salute del nostro cinema raccontato dal rapporto tutti i numeri del cinema italiano 2014
Il 2014 per il cinema italiano, nonostante le produzioni siano nettamente cresciute rispetto all’anno precedente (da 167 si è passati a 201 film), è stato un anno negativo: secondo il rapporto Tutti i numeri del cinema italiano 2014 presentato a Roma da Mibact e Anica è diminuito il volume di investimenti nel settore, sono diminuite le coproduzioni, è calato notevolmente il budget medio dei film, sono scesi gli incassi e le presenze (tanto che per la prima volta il film in decima posizione chiude sotto la soglia degli 800.000 spettatori) e la pellicola di maggior successo, Un boss in salotto (12,3 milioni di euro) ha incassato oltre quattro volte meno del leader del 2013, Sole a catinelle (oltre 50 milioni di euro). Non solo: la televisione, soprattutto la Rai, ha snobbato i film nostrani trasmettendo in prima serata 62 pellicole (Canale 5 prima con 45, poi Rete 4 e Raitre). L’unica eccezione al trend negativo totale è il dato sul tax credit: su 201 ben 125 film prodotti in Italia hanno approfittato in qualche forma del Tax credit. In concomitanza è aumentato l’interesse dei Paesi stranieri al Tax credit internazionale.
Nicola Borrelli, direttore generale per il Cinema del Mibact, ha spiegato che il nostro cinema soffre (fonte Askanews):
la scarsa varietà di genere, la strozzatura nel sistema distributivo, il poco rapporto con le scuole, i modelli di business arretrati e un sistema televisivo non in linea con altri partner.
Gli ha fatto eco Riccardo Tozzi, presidente dell’Anica, che ha consigliato di diversificare i generi, smettendola di puntare solo sulle commedie, puntando sull’unicità di un film, con ricerca e innovazione:
Recuperando il cinema di genere, che riemerge con successo nelle nostre serie tv ma è assente nella cinematografia nazionale.
Cinema italiano in crisi. Nel 2015 andrà meglio?
Il primo trimestre non promette niente di buono per il cinema italiano, perché la quota di mercato dei film nostrani, dopo essere scesa nel 2014 al 27%, nei primi tre mesi è calata al 25% (-8% rispetto allo stesso periodo del 2014%).
La speranza è che, tra gli oltre ottanta che sono in produzione / post produzione adesso e le altre decine ancora in fase di lavorazione, possa uscire qualche titolo che sorprenda il mercato convincendo il pubblico italiano a non guardare solo le commedie o (quando capita) i film che escono dai Festival più prestigiosi (il pensiero va a Il Racconto dei Raccontidi Matteo Garrone, Mia Madre di Nanni Moretti e Youth – Giovinezza di Paolo Sorrentino), ma a sperimentare dando fiducia ad una realtà che potrebbe darci grandi soddisfazioni. L’alternativa? Aspettare l’uscita del film di Checco Zalone (prevista per gennaio 2016) che drogherà i risultati dei Box Office … per la gioia di tutti.
[quote cite=”Nicola Borrelli]Il nostro cinema soffre la scarsa varietà di genere[/quote]