Esercenti UniCi: “In attesa di nuove regole, le nostre sale non proietteranno film in contemporanea con Netflix”
Prosegue la ‘guerra’ tra esercenti italiani e Netflix.
“Sulla mia Pelle” di Alessio Cremonini, uscito in contemporanea tanto al cinema quanto su Netflix, ha scoperchiato il vaso di Pandora. Dopo le dimissioni di Andrea Occhipinti da presidente dei distributori Anica, è UniCi, l’unione delle migliori sale indipendenti italiane, terzo circuito di esercenti del Paese e primo operatore come quota di mercato per i film nazionali, a tuonare.
Si parla di 77 cinema per 410 schermi in 16 regioni italiane, con il 14,5% del Box Office nazionale e 15 milioni di spettatori l’anno, che ha ufficialmente dichiarato guerra a Netflix.
“Nella nostra idea di mercato – afferma Andrea Malucelli, presidente di UniCi – c’è posto per tutti, a patto che si creino le corrette condizioni per lavorare: per questo invitiamo tutta la filiera, produttori compresi, a partecipare alla stesura di una Carta del Cinema, di cui oggi presentiamo i nostri punti cardine”. “Non siamo contro nessun operatore e la nostra non è in alcun modo una crociata contro Netflix”. “Ben vengano i suoi prodotti seriali e i suoi film. Crediamo però che solo tenendo saldi alcuni basilari principi di garanzia si possano rispettare realmente tutti i soggetti in campo e garantire un rilancio del nostro mercato. Uno su tutti il rifiuto dell’uscita contemporanea dei film su differenti canali distributivi, continuando a rispettare così le finestre destinate alle sale”.
Per provare a risolvere il problema, UniCi ha proposto una Carta del Cinema per la sala del futuro, in cui dar vita a “misure per una più razionale distribuzione del prodotto cinematografico durante l’anno e per valorizzare la sala che, ben al di là di ogni nostalgia, svolge un ruolo di aggregazione in un mondo in cui si tende sempre di più all’isolamento, quando non è addirittura un presidio territoriale per quartieri e città”. Una Carta del Cinema che dica ‘no’ alla contemporaneità sala/tv, ‘sì’ al cinema tutto l’anno e ‘basta’ ad antiche e ormai anacronistiche divisioni al fine di pervenire a un’unica Associazione di categoria dell’esercizio italiano.Il Leone d’Oro di Venezia 75, Roma di Alfonso Cuarón, non sarà quindi proiettato in tutte le 77 strutture UniCi, pena l’esclusione dal circuito. “Un accordo interno necessario – ha commentato Malucelli – in attesa di una seria regolamentazione“.