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E’ morto Citto Maselli, il regista de “Il sospetto” e “Gli indifferenti”

E’ morto a 92 anni Citto Maselli, regista e documentarista noto per film come Il sospetto, Gli indifferenti, Storia d’amore, I delfini e Le ombre rosse.

21 Marzo 2023 21:18

È morto a 92 anni il regista Francesco Maselli, noto per film come Il sospetto con Gian Maria Volonté (1975) e Gli indifferenti (1964) tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia.

Citto Maselli, nome d’arte di Francesco Maselli (Roma, 9 dicembre 1930), nasce in una famiglia d’origine molisana e cresce in un ambiente ricco di stimoli (suo padre è un raffinato critico d’arte la cui casa è frequentata da prestigiosi scrittori), partecipa giovanissimo alla Resistenza partigiana ed ancora ragazzo manifesta la sua adesione al comunismo. Interrotti gli studi liceali, si iscrive al Centro sperimentale di cinematografia, diplomandosi nel 1949. Inizia la carriera come assistente alla regia e aiuto regista per Luigi Chiarini e Michelangelo Antonioni in diversi film e documentari. Dopo il documentario da lui diretto Bagnaia paese italiano del 1949, nel 1953 collabora con Luchino Visconti nell’episodio di Siamo donne interpretato da Anna Magnani e nello stesso anno dirige con Cesare Zavattini “Storia di Caterina”, episodio del film L’amore in città. Esordisce con i lungometraggi nel 1955 con Gli sbandati, film sulla Seconda guerra mondiale interpretato fra gli altri da Lucia Bosè. Il cinema di Maselli tratta i personaggi e le problematiche sociali in chiave neorealista, affrontando i temi sempre con impegno ideologico, politico e morale. Nel 1957 realizza La donna del giorno, critica il mondo della pubblicità e della stampa “rosa”. Maggior successo riscuote il successivo I delfini (1960, con Claudia Cardinale), ritratto psicologico e sociale di un gruppo di giovani della borghesia di provincia. Dopo “Le adolescenti e l’amore”, episodio del film Le italiane e l’amore, nel 1964 porta sullo schermo Gli indifferenti, tratto dall’omonimo romanzo di Moravia, realizzando un acuto ritratto psicologico di una famiglia in decadenza. I successivi Fai in fretta ad uccidermi… ho freddo! (1967) e Ruba al prossimo tuo (1968) sono invece tentativi non riusciti di affrontare rispettivamente il thriller e la commedia all’italiana.

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In Lettera aperta a un giornale della sera del 1970 (in parte autobiografico) narra la vicenda di un gruppo di intellettuali di sinistra che, annoiati dalla routine quotidiana, decidono di fondare una brigata internazionale di combattenti per il Vietnam e di partecipare al conflitto dalla parte di Ho Chi Minh, annunciando il loro proponimento in una lettera aperta che, contro le loro aspettative, viene pubblicata da un giornale mettendoli così nell’imbarazzo di dover mettere in pratica le loro idee. Il suo “cinema-verità” torna prepotentemente a galla in Il sospetto (1975), storia di un operaio (Gian Maria Volonté) aderente al Partito Comunista Italiano che viene inviato dal Comitato Centrale del PCd’I, esule in Francia, a Torino per stanare un infiltrato dell’OVRA. Dagli anni ottanta si è dedicato a film più intimisti, per lo più ritratti femminili: Storia d’amore (1985), Codice privato (1988), Il segreto (1990), L’alba (1991). Nel 1996 ha presentato al Festival di Venezia Cronache del terzo millennio, sulla resistenza di un gruppo di condomini allo sfratto da un enorme caseggiato. Nel 1999 ha diretto Il compagno, nel 2004 Frammenti di Novecento, nel 2007 Civico 0 e nel 2009 Le ombre rosse. Nel 2010 ha ricevuto il Premio Federico Fellini 8 1/2 per l’eccellenza artistica al Bif&st di Bari.

Il Presidente, il Direttore artistico del Settore Cinema, il Consiglio di amministrazione e la Biennale di Venezia tutta, esprimono profondo cordoglio per la scomparsa del regista Citto Maselli, nome d’arte di Francesco Maselli, un autore che ha attraversato con coerenza e talento per diversi decenni il cinema italiano, dal 1951 più volte apprezzato protagonista e premiato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.

“Devo togliere il cappello del Presidente per salutare l’amico Citto con cui, come molti altri, ho condiviso diverse stagioni della vita e della storia del cinema italiano – dichiara Roberto Cicutto – Citto ha sempre generosamente costretto tutti i suoi amici a non essere mai sicuri di essere nel giusto, e pur essendo lui un’inscalfibile roccia di convinzioni, riusciva a rendere dialettica anche una conversazione sulle previsioni del tempo. Una grande dote che trasformava accese discussioni in un rinsaldarsi della stima e dell’amicizia. Del suo cinema parleranno in molti e giustamente metteranno in risalto la sua unicità. Gli chiedo scusa per non essere riuscito a fargli fare un documentario su Visconti a cui teneva moltissimo, ma sono lieto di essere stato motore insieme ad Alberto Barbera e a tutti gli autori presenti alla Mostra del Cinema del 2021 di un grande e meritato omaggio alle sue doti di uomo e artista. Abbraccio Stefania Brai, che malgrado l’innata discrezione ha svolto nella vita e nella storia della cultura italiana un ruolo altrettanto significativo di quello del compagno di una vita”.

Citto Maselli alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

Nel 2021, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, le Giornate degli Autori e la Settimana Internazionale della Critica avevano dedicato insieme un Omaggio a Citto Maselli, un artista che ha contribuito alla crescita dell’arte cinematografica non solo con l’impegno in prima persona, ma anche con la collaborazione offerta ad altri grandi maestri del nostro cinema, grazie al suo ruolo fondamentale all’interno e alla testa dell’ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici). L’Omaggio si era celebrato con la proiezione del suo film “Storia d’amore”, presentato nel 1986 alla 43a Mostra del Cinema, Gran Premio Speciale della Giuria e Coppa Volpi a Valeria Golino.

Alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, Citto Maselli ha partecipato dal 1951 con molti suoi film ed è stato premiato più volte. Tra i primi titoli presentati, i documentari Sport minore (1951), Primo premio per i film culturali, e Cantamaggio a Cervarezza (1954).

È in concorso alla Mostra il suo esordio nel lungometraggio, “Gli sbandati”, che viene premiato con una Medaglia. È in concorso a Venezia anche “I delfini” (1960), con Claudia Cardinale, ritratto psicologico e sociale di un gruppo di giovani della borghesia di provincia, che ottiene un grande successo di critica e pubblico.

Citto Maselli partecipa in seguito alla Mostra negli anni Ottanta con film più intimisti, per lo più ritratti femminili: “Storia d’amore” (1985), che ottiene il Gran Premio Speciale della Giuria e la Coppa Volpi a Valeria Golino, nonché Codice privato (1988) e L’alba (1991).

A Venezia ha inoltre presentato nel 1996 Cronache del terzo millennio, e nel 2011 Scossa, film a episodi.

FILMOGRAFIA

Tibet proibito (1949)
Bagnaia, villaggio italiano (1949)
Finestre (1950)
Zona pericolosa (1951)
Stracciaroli (1951)
Sport minore (1951)
Bambini (1951)
Ombrelli (1952)
Uno spettacolo di pupi (1953)
I fiori (1953)
Festa dei morti in Sicilia (1953)
Città che dorme (1953)
L’amore in città (1953) (episodio “Storia di Caterina”)
Cantamaggio a Cervarezza (1954)
Gli sbandati (1955)
La donna del giorno (1956)
Bambini al cinema (1956)
Adolescenza (1959)
La suola romana (1960)
I delfini (1960)
Le italiane e l’amore (1961) (episodio “Le adolescenti e l’amore”)
Gli indifferenti (1964])
Fai in fretta ad uccidermi… ho freddo! (1967)
Ruba al prossimo tuo (1969)
Lettera aperta a un giornale della sera (1970)
Il sospetto (1975)
Tre operai (1980) (miniserie TV)
L’addio a Enrico Berlinguer (1984) (documentario collettivo)
Storia d’amore (1986)
Codice privato (1988)
L’alba (1990)
Il segreto (1990)
Intolerance (1996) (episodio “Pietas”)
Cronache del terzo millennio (1996)
Il compagno (1999) (TV)
Un altro mondo è possibile (2001) (documentario collettivo)
Lettere dalla Palestina (2002)
Firenze, il nostro domani (2003)
Frammenti di Novecento (2005)
Civico zero (2007)
Le ombre rosse (2009)
Scossa (2011) (regia collettiva con Ugo Gregoretti, Carlo Lizzani e Nino Russo)

Documentari

Tibet proibito (1949)
Finestre (1950)
Bagnaia, villaggio italiano (1951)
Zona pericolosa (1951)
Stracciaroli (1951)
Sport minore (1951)
Bambini (1952)
Niente va perduto (1952)
Ombrellai (1952)
Fioraie (1953)
Città che dorme (1953)
Uno spettacolo di pupi (1953)
Cantamaggio a Cervarezza (1954)
Una fiera italiana (1954)
Festa dei morti in Sicilia (1955)
Campioni per due ore (1957)
Autunno a Positano (1957)
I paradisi della domenica (1957)
Dieci muniti al bar notturno (1957)
Un fatto di cronaca (1958)
I peccatori della periferia (1958)
Anticamera (1958)
I bambini e gli animali (1958)
I bambini al cinema (1958)
Adolescenza (1959)
Teatro di periferia (1958)
La scuola romana (1959)
Campioni per due ore (1959)
I bambini e gli animali (1959)
Andante affettuoso (1959)
Pesca notturna (1959)
Giostra (1961)
Addio sindaco – I funerali di Luigi Petroselli (1982)

Film collettivi

L’Italia con Togliatti (1964)
Sabato 24 marzo (1984)
L’addio a Enrico Berlinguer (1984)
Un mondo diverso è possibile – supervisione (2001)
La primavera del 2002 – L’Italia protesta, l’Italia si ferma (2002)
Porto Alegre (2002)
Firenze, il nostro domani (2003)
Lettere dalla Palestina (2003)
25 ottobre 2014 (2014)
Senza titolo (2017)

Fonte: La Biennale di Venezia