Clint Eastwood appoggia Donald Trump: basta con il politically correct
Clint Eastwood attacca il politicamente corretto e prende le difese di Donald Trump.
Quattro anni dopo quella celebre sedia vuota pensata per sbeffeggiare l’allora candidato Barack Obama contro Mitt Romney, da lui sostenuto, Clint Eastwood è tornato ad occuparsi di politica a stelle e strisce e di corsa alla Casa Bianca prendendo le difese di Doland Trump. Da sempre repubblicano dichiarato, l’86enne regista a breve di nuovo in sala con Sully ha infatti difeso il chiacchierato Donald, da più parti accusato di misoginia, sessismo, omofobia e razzismo, dalle pagine di Esquire.
[quote layout=”big”] “Siamo tutti stanchi del politically correct. Oggi siamo nel pieno della generazione “kiss-ass”, la generazione “pussy”: questo non si può dire, questo non si può fare, tutto è proibito. Altrimenti piovono accuse di razzismo”. “Il mio non è un endorsement, non appoggio nessun candidato né ho parlato con Trump”. “È uno che dice quello che gli passa in testa, e spesso non si tratta di concetti così buoni. Capisco da dove arrivano, ma non sono sempre d’accordo con lui”. “Non è intelligente basare le tue accuse sul fatto che una persona sia di origini messicane. (Trump) ha detto una serie di stupidaggini, come tutti, da entrambe le parti. Ma la stampa e l’opinione pubblica ne fa un caso enorme dicendo ‘Oh, questo è razzismo’. Ma andate a quel paese… sono tempi davvero tristi”.[/quote]
Parole forti e assai discutibili, quelle del leggendario Clint, assente dai cinema dal 2014, anno dell’inatteso boom di American Sniper (350,126,372 dollari incassati solo negli Usa). Un Eastwood che tra il detto e non il detto, è evidente, ha fatto la sua chiara scelta per le presidenziali del 2016.
[quote layout=”big”]”Trump è uno tosto. La Clinton invece ha dichiarato che intende seguire le orme d Obama”. [/quote]
Trainato da Tom Hanks, Sully uscirà il 15 dicembre nei cinema d’Italia ed è in odore di premiere alla Festa Internazionale del film di Roma.
Fonte: IlGiornale