Cobain: Montage of Heck – Le recensioni Americane
Leggiamo insieme le recensioni Americane del documentario “Cobain: Montage of Heck”
E’ uscito la settimana scorsa il documentario Cobain: Montage of Heck (in originale “Kurt Cobain: Montage of Heck”) diretto da Brett Morgen. Dopo la nostra positiva recensione, ecco i giudizi dei critici Americani. Su RottenTomatoes il film ha conquistato un magnifico 98% di critiche positive. Wow.
Brian Orndorf – Blu-ray.com: Non è un’esplorazione dalla A alla Z della storia del frontman dei Nirvana, ma un’immersione completa nei fluidi viscosi della sua forza vitale. Voto: B +
Matt Prigge – Metro: Non riassume solo la sua vita. Si alza in profondità, scavando le sue passioni e le relative opere d’arte. Voto: 5/5
Kurt Loder – Reason online: Questo film potente evoca la piena presenza di Cobain.
August Brown – Los Angeles Times: Un documentario umano, in cui la musica e la fama dei Nirvana è solo l’impalcatura per la vita interiore di Cobain.
Charles Cross – Seattle Times: La rarità dei materiali di base rende questo film un must-see per ogni fan dei Nirvana. Voto: 3/4
Chris Nashawaty – Entertainment Weekly: Alcuni fan dei Nirvana, che amano le loro icone senza macchia, possono scegliere di distogliere lo sguardo. Ma dimostra che Morgen non è interessato ad un’agiografia. Vuole mostrarci il vero Kurt Cobain, nel bene e nel male. Voto: A
Rene Rodriguez – Miami Herald: il documentario celebra il talento di Cobain e illumina i demoni che a volte spiano le star. Voto: 3/4
Tara Brady – Irish Times: un aspetto artigianale meraviglioso. Voto: 5/5
Patrick Smith – Daily Telegraph: Morgen riesce a stare alla larga dall’agiografia. Voto: 4/5
Wendy Ide – Times [UK]: cattura il carisma e la creatività inquieta di Kurt Cobain senza impantanarsi in un’agiografia. Voto: 4/5
Adam Woodward – Little White Lies: Affascinante ma quasi inevitabilmente autodistruttivo. Voto: 3/5
James Dyer – Empire Magazine: Leggermente troppo lungo e sorvola su alcuni aspetti, ma è un esame profondo di un’artista torturato. Voto: 3/5
Kevin Harley – Total Film: Un ritratto di una vita: non divinizzato, non diffamato, ma incredibilmente vivido. Voto: 4/5
Joe Gross – Austin American-Statesman: un ritratto sorprendente di una figura cardine.
Vincent Mancini – FilmDrunk: Ti fa mancare la musica di Kurt, ma non la mistica di Kurt. Voto: B
Dennis Harvey – Variety: Un affascinante mix di archivio e nuovi materiali creano un’autobiografia virtuale.
Katie Walsh – The playlist: è seriamente divertente e piacevole, ma è anche un ritratto commovente. Voto: A-
Justin Gerber – Consequence of Sound: Il documentario definitivo su Kurt Cobain. Voto: A