Colpi di Fulmine fa suo il botteghino del primo dell’anno: ma è crisi nera al box office festivo
Botteghino da crisi per il cinema italiano
Sono state delle Feste ‘nere’, per non dire nerissime. Il box office natalizio ha parlato chiaro. Tra il 25 e il 26 dicemnre, 1.873.000 spettatori sono corsi in sala, ovvero il 25% in meno rispetto alle 48 ore del 2011. Se lo scorso anno Vacanze di Natale a Cortina incassava 4.090.735 euro in 2 giorni, quest’anno il primatista Colpi di Fulmine si è accontentato di 2.787.124 euro. Secondo a quota 2.416.714 euro Lo Hobbit, con I 2 Soliti Idioti terzo a quota 2.336.042 euro. Dodici mesi fa Finalmente la Felicità, solo quarto in classifica, fece meglio di tutti e 3, con 3.039.117 euro in cassa.
Anche ieri, primo giorno dell’anno, la situazione è tutt’altro che cambiata. Ancora primo posto per Colpi di Fulmine, con 733.554 euro raccolti (totale a quota 8.779.038 euro), seguito dai 621.942 euro di Vita di Pi (in netta crescita grazie al passaparola e finalmente oltre i 4 milioni) e dai 560.086 euro de La Migliore Offerta di Tornatore, uscito proprio nella giornata di ieri. Solo quarto Lo Hobbit, in realtà ‘vincitore’ festivo, con 503.249 euro incassati il primo gennaio e un totale di 14.137.573 euro. Il Cavaliere Oscuro – il Ritorno è ad un passo, ma i tre incassi totali dei tre capitoli dedicati alla Trilogia del Signore degli Anelli non saranno neanche minimamente ‘avvicinati’. E attenzione perché 10 anni fa il prezzo del ticket era nettamente inferiore, causa 3D.
Chi non ha sbancato è stato Tutto Tutto Niente Niente, arrivato ai 7.985.261 euro incassati, ovvero la metà rispetto al boom di Qualunquemente, così come I 2 Soliti Idioti, boccheggianti rispetto al primo capitolo (7 milioni e mezzo di euro in cassa), mentre la palma di vera e propria delusione festiva va immeritatamente a Ralph Spaccatutto. Un po’ a sorpresa. Anche ieri, per il cartoon Disney, solo 448.904 euro in cassa (e un totale ancora sotto i 5 milioni). La crisi economica si è quindi abbattuta sulle sale, oggettivamente sempre più penalizzate da costi esorbitanti legati alla terza dimensione, tanto da allontanare le famiglie.
A questo inizio 2013, condito da Django, The Master e Les Miserables, il compito di ‘invertire’ la pericolosa tendenza.