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Come ammazzare il capo 2: recensione in anteprima

I tre sciagurati dipendenti oltrepassano il guardo e tentano la libera iniziativa in Come ammazzare il capo 2. Ma le vessazioni e le assurdità sono quelle del prequel, se non peggiori

pubblicato 8 Gennaio 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 19:09

Tre ex-lavoratori per scelta, oppure, come ci ha suggerito il primo Come ammazzare il capo… e vivere felici, per necessità. Con questo sequel diretto il discorso prosegue, perché di qualcosa si deve pur campare, capo o non capo. Ed allora il rodato trio composto da Nick, Dale e Kurt decidono di gettarsi nella mischia: «d’ora in avanti saremo i padroni di noi stessi».

Sembra che stavolta di mira ci sia tutt’altro che non i soliti capi-despota; il che è vero in parte. I tre brevettano una doccia che oltre all’acqua spruzza pure il sapone, e con questa idea si parte per conquistare il mercato. Serve un finanziatore però. Ecco, niente capo a ‘sto giro, bensì un imprenditore che maliziosamente investe nel progetto per poi rovinare i tre ingenui. Che per far partire l’azienda si sono fatti allungare 500 mila dollari, mica noccioline. Di conseguenza, spazio al motteggiamento del sogno americano, si direbbe; invece no, poiché l’ironia di capisaldi culturali come la libera iniziativa et similia altro non è che un ben timido approccio, più che altro fine a sé stesso. Un qualcosa buttato lì giusto per fare satira – o forse sarebbe meglio dire «per fare satira della satira». Ma vabbè.

A conti fatti Come ammazzare il capo… e vivere felici dimostrò già di non avere granché da dire, anche in termini di commedia, che è ciò per cui in fondo si propone: demente ma mai demenziale, ché in quest’ultimo caso sarebbe stato un altro film, magari migliore. Sta infatti in questo maldestro tentativo di tenere un piede in due scarpe uno dei limiti più evidenti di una storia che punta tutto sulla goffaggine dei suoi protagonisti (ma fino a un certo punto), sull’assurdità della vicenda (ma fino a un certo punto) e su come le due cose si legano (ma fino a un certo punto). Ecco, fino a un certo punto.

Quel punto in cui ti rendi conto che Come ammazzare il capo 2 non è né carne né pesce e che, anzi, specie nella prima parte, risulta anche scarsamente tollerabile. Poco tollerabile per via di quel suo inseguire a tutti i costi uno schema che non funziona né alla prima, né alle volte successive. Gli attori si divertono da matti, questo è evidente, peccato che noi non si venga messi a parte di questa farsa, che non è esoterica ma semplicemente insensata.

Ripetiamo, Anders e soci peccano laddove tanti altri prima di loro, da quelle parti, si ostinano a peccare, ovvero nel non andare fino in fondo, credendo che una serie di battute e situazioni un po’ sconce e un po’ stupidotte bastino e avanzino per arrivare sino alla fine. E non che a tratti qualche sorriso non ci scappi pure, ci mancherebbe; se non fosse che hai pressoché costantemente quella sensazione scomoda di assistere ad un video su YouTube inerente a una festa goliardica tra amici giusto un attimo fuori di testa. Con la differenza che dura quasi due ore, e nessuno guarda video del genere su qualunque piattaforma di video sharing per così tanto tempo (non lo stesso almeno).

Ad affossare ulteriormente un quadro già così compromesso, vi è un Christoph Waltz per cui a questo punto c’è da temere, visto quanto pericolosamente stia reiterando la parte della parodia di sé stesso. Meglio Jamie Foxx, che simpatico lo è per natura, ma anche la Aniston in formato ninfomane, le cui sparate sopra le righe rientrano fra le cose “migliori” dell’intero film. Ad ogni buon conto, un cast nient’affatto di second’ordine vanificato.

Infantile, banale; insomma, seguirlo è uno sforzo di cui non se ne capiscono le ragioni. Volendo (ma non lo vogliamo) glissare su quanto appena accennato, permangono dei seri problemi di ritmo e tenore, per cui Come ammazzare il capo 2 viene a noia troppo presto poiché, essenzialmente, la sua instabile comicità non fa presa. In tal senso il prequel aveva già ampiamente esaurito quel po’ di carburante che si portava dietro, perciò il seguito va avanti a spinta. Volete mettere la fatica?

Voto di Antonio: 3
Voto di Federico: 5

Voto di Carla: 3

Come ammazzare il capo 2 (USA, 2014) di Sean Anders. Con Jason Bateman, Charlie Day, Jason Sudeikis, Jennifer Aniston, Jamie Foxx, Chris Pine, Christoph Waltz, Kevin Spacey, Kelly Stables, Keeley Hazell, Suzy Nakamura, Brianne Howey, Brendan Hunt, Alyssa Preston e Brandon Richardson. Nelle nostre sale da oggi, giovedì 8 gennaio.