Comic-Con 2014: il panel di The Giver – Il mondo di Jonas
“The Giver – Il mondo di Jonas” al Comic-Con 2014 – Resoconto del panel con la scrittrice Lois Lowry e gli attori Brenton Thwaites e Jeff Bridges.
Al Comic-Con 2014 è approdato il dramma fantascientifico The Giver – Il mondo di Jonas con un panel che ha visto presenziare la scrittrice Lois Lowry, gli attori Brenton Thwaites (Jonas), Jeff Bridges (Il donatore), Odeya Rush (Fiona) e la produttrice Nikki Silver.
Il film è basato sull’omonimo romanzo del 1993 della scrittrice Lois Lowry e si inserisce nel filone “distopico per ragazzi” sulla scia di successi come Hunger Games e Divergent.
La trama racconta la storia di un giovane uomo che realizza che il suo mondo sterile e conformista ha spazzato via non solo i ricordi legati al dolore, ma anche l’amore.
Il panel si apre con un messaggio del regista Philip Noyce che si trova a New York per finire la post-produzione del film. Nella sua dichiarazione Noyce ci tiene a precisare che “The Giver” arriva molto prima di Hunger Games e Divergent il che fa riflettere sul fatto che a distanza di ben 21 anni dalla sua pubblicazione non si sia riusciti a farne un adattamento e che siano serviti i successivi successi dei citati Hunger games e Divergent per riuscire a portare su schermo quello che è considerato uno dei capisaldi del romanzo distopico.
Un nuovo trailer è stato proiettato in occasione del panel e sembra che il film abbia subito dei notevoli cambiamenti rispetto al libro, tali che la fonte parla di una potenziale delusione per i lettori più appassionati, la trama sembra aver subito oltremodo l’influenza di Hunger Games e Divergent trasformando Jonas in un ribelle che si pone in cotrapposizione con un governo autoritario e high-tech, elementi che puntano a pescare spettatori proprio da franchise già consolidati.
Sul palco del panel presenti la scrittrice Lois Lowry, gli attori Brenton Thwaites (Jonas), Jeff Bridges (Il donatore), Odeya Rush (Fiona) e la produttrice Nikki Silver.
Note dal panel
Il fatto più sorprendente che la Lowry ha notato nel corso degli anni è che molta genteera convinta che Jonas e il bambino morissero alla fine del libro (facendo notare che chi pensa questo non ha letto i sequel), mentre questo film mostrerà chiaramente che sopravvivono.
La Lowry dice di aver deciso di scrivere una storia di avventura e che solo nella su evoluzione si è rivelata essere una storia che sollevava diverse questioni: “Ed è per questo che agli insegnanti piace così tanto. Perchè pone domande per gli studenti“.
Bridges dice che originariamente lui avrebbe voluto dirigere il film con suo padre Lloyd Bridges che avrebbe interpretato “Il donatore”. Jeff Bridges voleva fare un film che i suoi figli potessero vedere (loro ora sono trentenni) e decide di acquisire i diritti del libro per la memorabile tiratura e il prestigioso premio “Newberry Medal” assegnato alla Lowry. Secondo l’attore è un libro adatto ai bambini, ma con tematiche adulte: “Così ho pensato che sarebbe stato facile da fare, ma è stato un errore“. L’attore ha scoperto che il libro era controverso perché era stato inserito nel programma didattico di alcune scuole e vietato in altre e questo ha spaventato alcuni finanziatori.
La Lowry si è deta confusa perché non comprende come mai alcune scene siano state eliminate dal film. Le uniche due scene che può individuare è quando il padre uccide il bambino e quando Jonas, che nel romanzo ha dodici anni, fa il bagno ad una donna anziana. “So che eri delusa quando la scena è stata tagliata perché volevi interpretare la donna anziana!“, ha scherzato Bridges.
Ci sono scene verso la fine in cui “Il donatore” e capo Elder (Meryl Streep) hanno un testa a testa.
La Lowry vorrebbe riscrivere il libro perché dopo il film vorrebbe tornare indietro ed espandere il ruolo di capo Elder (come è stato fatto per il film).
Rush ha detto che il libro è un richiamo ad amare cose che diamo per scontate fino a colori e sensazioni, mentre Thwaites ha confessato di essersi connesso da subito con Jonas, anche se ha letto la sceneggiatura prima di leggere il libro: “Si fida dei suoi istinti e segue il suo cuore“.
Bridges aggiunge che la storia riguarda anche il prezzo di avere agi e sicurezza e mostra che le cose per cui vale la pena sacrificarsi sono quelle per cui lottare.
– La Lowry fa notare che non c’è arte, musica e niente di simile nel mondo di “The Giver”, perché tutto ciò deriva dal dolore, un’emozione che questa società rifugge in ogni una forma.
Punti salienti del panel e domande del pubblico
Ci sono piani per sequel basati sugli altri libri? La Lowry risponde che dipenderà da come viene accolto il primo.
La Lowry non pensa in termini di “genere distopico” quando scrive un libro lei pensa più in termini di personaggi e di storia, e fino a quando lei non era a metà stesura non si era resa conto che il romanzo doveva essere ambientato nel futuro. In un primo momento pensò che il mondo di Jonas era quasi una sorta di ordine, ma come la storia andava sviluppandosi ha scoperto che era distopico, ma non aveva in mente il genere quando lavorava sul libro.
La Lowry dice che non è stato difficile ottenere che “The Giver” venisse pubblicato perché aveva già pubblicato una ventina di libri prima e aveva sempre avuto lo stesso direttore ed editore.
Parte della sfida che arriva dal film stava nel cercare di distillare e trasmettere i temi e l’ampiezza dell’umanità.
La Lowry ha raccontato che dopo ogni libro ci sono cose che avrebbe voluto e avrebbe potuto fare meglio, ma il ruolo di Capo Elder è stato l’aspetto particolare che vorrebbe cambiare in questo romanzo. Tuttavia lei pensa sia un bene che i bambini nel libro siano giovanissimi, mentre nel film siano degli adolescenti. Fa notare inoltre che non è un problema perché Jonas nel film trasmette ancora le stesse qualità in termini di intelligenza, curiosità, ecc.
Per la sua performance Bridges ha sempre fatto riferimento al libro “perché ti permette davvero di entrare nel personaggio“. Prima di girare una scena trovava sempre qualche minuto per tornare al libro e leggere la scena.
Quando Bridges cercò di ottenere il coinvolgimento del padre nel progetto organizzò una lettura in cui Lloyd Bridges interpretava “Il donatore”, il nipote di Bridges era Jonas e l’attore Bud Cort (il portagonista di Harold e Maude) era il narratore.
La Lowry ha detto che non ha fornito alcuna indicazione per la sceneggiatura, ma ha fornito dettagli quando le veniva chiesto, in particolare dal regista Philippe Noyce. Così, per esempio, ha ricevuto una mail che chiedeva: “Come dovrebbe essere la camera da letto di Jonas?”
Bridges in un primo momento era fermamente convinto che i personaggi dovevano essere poco più che bambini e ha confessato di aver anche raggiunto il punto in cui pensava di mollare tutto a causa di tutti i cambiamenti che erano stati suggeriti, ma sapeva che in futuro se ne sarebbe pentito amaramente così è salito a bordo accettando tutte le modifiche. In seguito si è convinto della bontà di “invecchiare” i personaggi quando vide le performance di Thwaites e Rush.
Fonte | Collider