Cose nostre – Malavita: Recensione in Anteprima
23 anni dopo Quei Bravi Ragazzi, Luc Besson omaggia a modo suo il capolavoro di Martin Scorsese con Cose nostre
Quei Bravi Ragazzi che incontra Terapia e pallottole. Un gangster movie che incrocia un’action-comedy, perennemente in bilico tra il grottesco, il malinconico e il citazionista. Tratto dal libro “Badfellas” di Tonino Benacquista, Cose nostre – Malavita ha visto formarsi una coppia decisamente atipica. Quella composta da Luc Besson, qui regista, e Martin Scorsese, non solo produttore ma anche ‘spirito’ in grado di volteggiare sull’intera pellicola. Perché è al suo cinema e alla sua filmografia che questo titolo si presenta, omaggiandolo in maniera prima velata ed infine volutamente forzata.
Ad unire il tutto, è evidente, quel Robert De Niro per decenni attore feticcio di Scorsese, e autentico ‘volto’ cinematografica della mafia italiana negli States, in questo caso boss pentito trasferito insieme a tutta la sua famiglia in uno sperduto paesino della Normandia, sotto il programma di protezione dei testimoni. Peccato che la famiglia Manzoni sia tutt’altro che ‘normale’, a giudicare dai suoi stravaganti e facilmente irritabili componenti.
Ovvero una moglie sul perenne orlo di una crisi di nervi e dal fiammifero facile; un figlio adolescente dall’intelligenza sopraffina e dal cervello orientato alla leadership mafiosa; e una bella figlia in grado di trasformarsi in un ciclone di violenza una volta tolta la maschera dal faccino angelico. Una famiglia unita, compatta e innamorata del suo ‘capo’, Giovanni Manzoni. Alias Robert De Niro, costretto a rimanere chiuso in casa e per questo intenzionato a scrivere le proprie ‘memorie’. Seminate le basi per uno script tutt’altro che ricco di sfumature sorprendenti e colpi di scena sconvolgenti, Besson ha unito i punti di un atipico gangster movie scorsesiano dalle risate facili, tra citazioni velate e rimandi esplicitati, tanto da portare il personaggio di Robert De Niro a vedere in un cineclub Quei Bravi Ragazzi, interpretato proprio da… Robert De Niro. E commentarlo a fine proiezione!
Un film nel film di un regista che ha così smascherato le proprie ambizioni, purtroppo per lui perennemente in bilico tra lo scontato, il già visto e l’apprezzabile tentativo di mischiare generi differenti, senza però dar vita a nulla di sostanzialmente nuovo. Tralasciando i tantissimi cliché sbandierati in 110 minuti di film, dai francesi altezzosi agli americani eccentrici, e senza ovviamente dimenticare gli italo-americani mafiosi, Malavita ha il pregio di regalarci una Michelle Pfeiffer piacevolmente in parte, combattuta e pronta al cambiamento, un Bob De Niro mafioso con il freno a mano tirato, un Tommy Lee Jones purtroppo per noi poco sfruttato, la solita Dianna Agron dalla lacrima facile perché dal cuore tenero, e uno straripante John D’Leo, aiutato dal personaggio forse più riuscito e sfaccettato della ‘famiglia’. Quello del figlio geniale delinquente.
Nello sviscerare la rabbia repressa di De Niro il regista non va oltre gli abusati ed ormai scontati ‘flashback’ da ‘realtà parallela’, perché solo immaginata/sognata dal suo protagonista e tutt’altro che messa in atto, così come diversi sono gli sketch di ‘violenza comica’ chiamati a pennellare il vero ‘io’ dei 4 protagonisti, tutti strambi, eccessivi, incuranti del pericolo e criminali. Una sorta di Addams Family ‘mafiosa’, e tutt’altro che mostruosa, in versione commedia. Tornato in sella alle proprie qualità registiche nel finale da ‘scontro’ tra famiglie, da una parte quella dei Manzoni e dall’altra quella dei boss traditi, Besson ha così gettato le basi per un primo capitolo di un’ipotetica saga, insuccesso in sala permettendo, chiamata in un eventuale capitolo due a sviscerare maggiormente le proprie innegabili potenzialità. Qui visibilmente limitate da un regista che da tanto, troppo tempo, si mantiene al di sotto delle proprie capacità.
Voto Federico: 5
Cose nostre – Malavita (Usa, gangster, commedia, 2013) di Luc Besson; con Robert De Niro, Michelle Pfeiffer, Tommy Lee Jones, Paul Borghese, Dianna Agron, John D’Leo, Domenick Lombardozzi, Jimmy Palumbo, Stan Carp – uscita giovedì 17 ottobre 2013 – qui il trailer italiano