Crank 2 – Recensione in anteprima
Crank 2: High Voltage (Crank: High Voltage, azione, USA 2009) di Mark Neveldine e Brian Taylor con Jason Statham, Amy Smart, Corey Haim, Glenn Howerton, Bai Ling, Dwight Yoakam, Joseph D. Reitman e Clifton Collins Jr., Efren Ramirez.Avevamo lasciato Chev Chelios (Jason Statham) mentre precipitava giù da un elicottero alla fine di Crank e lo
Crank 2: High Voltage (Crank: High Voltage, azione, USA 2009) di Mark Neveldine e Brian Taylor con Jason Statham, Amy Smart, Corey Haim, Glenn Howerton, Bai Ling, Dwight Yoakam, Joseph D. Reitman e Clifton Collins Jr., Efren Ramirez.
Avevamo lasciato Chev Chelios (Jason Statham) mentre precipitava giù da un elicottero alla fine di Crank e lo ritroviamo all’inizio di questo film mentre finisce la sua caduta distruggendo una macchina durante l’impatto col suolo.
Ovviamente questo non basta ad uccidere Jason Statham e se i criminali cinesi volevano impossessarsi di tutti i suoi più importanti organi riusciranno -prima di essere soppressi- solo a prendergli il cuore; sostituendolo con una pompa artificiale che si (ri)carica grazie a stimolazioni elettriche, da qui il nome Alto Voltaggio e da lì il pretesto che rimette in moto la corsa di Statham.
Chi ha visto il primo Crank saprà bene a cosa si va incontro guardando questo film: un’esplosione punk di eccesso e di adrenalina con quel gusto tutto adolescenziale di fare un gran casino perché è divertente farlo.
Se la descrizione sommaria che ho appena fatto non vi attira è bene lasciare il film di Mark Neveldine e Brian Taylor là dove sta; ma se invece cercate qualcosa che riesca a essere estremo ma che non si prenda sul serio, che sia divertente e stupido senza diventare ridicolo o imbarazzante, ma che soprattutto ricerchi anche uno stile visivo fresco e al limite dello sperimentale direi che la visione dei Crank è quantomeno necessaria.
Questo secondo film sembra la copia ultragonfiata (on steroids si direbbe su internet) del primo. Capisco che si possa avere qualche difficoltà ad immaginarsi qualcosa di più pompato del primo Crank, ma i due giovani e brillanti registi, partendo dalla premessa che Jason Statham è sopravvissuto all’impatto al suolo, si permettono di far fare al proprio protagonista qualsiasi cosa senza preoccuparsi della credibilità di ciò che mostrano al pubblico.
Se questo si riflette in una maggiore libertà narrativa ed espressiva (spesso Jason Statham fugge ai poliziotti semplicemente andandosene e la quantità di inquadrature sghembe, bullet time e montage di fermo immagine è davvero notevole) che è veramente interessante da osservare deve però pagare il pesante costo di cedere qualcosa della potenza drammatica del film.
Chev Chelios non è più il nostro antieroe incazzatissimo che travolge tutto il mondo davanti a se, un mondo esagerato certo, ma un mondo in cui potevamo credere. Adesso invece Chev Chelios è diventato un personaggio di gomma in un mondo di plastica (come rappresenta bene la sequenza del combattimento finale fra i tralicci posticci dell’alta tensione) dove i veri protagonisti sono i due giovani registi che si sono divertiti nello spingersi oltre ogni limite. Se questo era anche auspicabile per un film del genere non possiamo però perdonargli due grossi errori: per prima cosa si sono scordati del pubblico, anteponendo il loro divertimento a quello degli spettatori e in secondo luogo (un errore forse ancora più grave) non gli si perdona di essersi illusi che la loro regia e le loro folli idee potessero essere messe davanti a Jason Statham.
Solo in poche occasioni infatti la recitazione, l’incommensurabile presenza scenica e tutta la smargiassaggine di Jason Statham viene alla luce in tutto il suo splendore: nella maggior parte di casi l’attore viene schiacciato da un eccesso di forma, di musica, di effetti visivi, come se i due registi fossero in competizione con l’attore per dimostrare allo spettatore chi è il più estremo. Una competizione interna che a mio avviso ha inibito fortemente il potenziale di questo film. Se mi chiedete però un film d’azione da consigliare direi assolutamente Crank 2, forse anche perché questa mia leggera insoddisfazione è data dal fatto che in Crank avevo visto qualcosa di nuovo e brillante e per forza di cose (qui si ripete e si ingigantisce) non ho potuto ritrovare quella freschezza anche in Crank 2.
Mark Neveldine e Brian Taylor si confermano però come due registi che ci faranno ancora vedere delle belle cose, sempre che non inizino a fare sempre e solo Crank N. Interessante poi anche la loro ossessione per il sesso, che in questo film si è fatta decisamente manifesta e che pervade (in modo divertente e molto meno pornografico di un qualsiasi show televisivo) praticamente ogni sequenza del film.
Voto Infamous: 7
Voto Carla: 7/8