Crazy For Football: trailer e poster del documentario di Wolfango De Biasi
Crazy For Football: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul documentario di Wolfango De Biasi nei cinema italiani dal 20 febbraio 2017
Il 20 febbraio Cinecittà Luce porterà nei cinema d’Italia Crazy For Football, il documentario che racconta l’esperienza dei primi Mondiali di di calcio per persone con problemi di salute mentale disputati ad Osaka in Giappone. In campo una squadra davvero speciale guidata dall’ex campione del mondo di pugilato Vincenzo Cantatore nella veste di preparatore atletico.
Patrocinato dalla Federcalcio e realizzato dal regista Volfango De Biasi (Natale col boss, Natale a Londra – Dio salvi la regina), al suo terzo documentario dopo Matti per il calcio (2006) Solo amore (2008), Crazy for Football racconta le selezioni per entrare nella rosa dei convocati per il Mondiale, il ritiro e l’esperienza ad Osaka il tutto permeato dalle storie di chi ha convissuto con malattia psichiatrica e il prezioso ruolo giocato dallo sport, in questo caso dal calcio, nella riabilitazione delle persone affette da patologie psichiatriche.
Il dottor Santo Rullo, presidente dell’Associazione italiana di Psichiatria Sociale e Direttore Sportivo della squadra spiega l’importanza del progetto.
[quote layout=”big”]L’incontro sul campo da gioco garantisce un riavvicinamento tra il paziente e il suo quartiere, abbattendo le differenze tra i “sani” e i “malati”. E, al contempo, il campo di calcio diventa il luogo in cui il paziente compie il primo passo nel ricominciare a vivere con gli altri. Persone che in qualche modo hanno smesso di rispettare le regole fuori dal campo, riescono però con facilità a seguire ed accettare le regole del calcio e questo apre spesso la strada ad un completo recupero sociale.[/quote]
Il regista Volfango De Biasi parla dell’importanza morale di realizzare progetti come Crazy for Football.
[quote layout=”big”]E’ un film in un certo senso politico realizzarlo fa parte dei doveri morali di chi fa il nostro mestiere. Un racconto che può aprire una breccia nel muro di gomma dello stigma e della disinformazione, per spiegare a tutti come fare delle cose belle, come può essere ad esempio indossare la maglia della nazionale o mettere in moto la propria intelligenza motoria, possa dare una chance concreta a chi si trova in una situazione di difficoltà. Mostrare che esiste uno spazio che non è un ghetto ma un luogo di recupero.[/quote]
La narrazione si snoda intorno ad un gruppo di pazienti che arrivano dai dipartimenti di salute mentale di tutta Italia, pronti a diventare una vera squadra. Riescono a farlo così bene che nel film i protagonisti sono loro, i giocatori, e non la loro malattia come racconta il preparatore atletico Vincenzo Cantatore.
[quote layout=”big”]Li ho visti arrivare a Roma con patologie diverse, ragazzi insicuri che non credevano in se stessi, con scheletri chiusi nelle loro teste, paurosi di affrontare la vita. Grazie a questa esperienza tutti sono cambiati, hanno riacquistato la voglia di mettersi in gioco e di sfidare. Ora non sono più secondi a nessuno, non sono l’emarginazione di nessun tipo di società.[/quote]
Ad accompagnare i ragazzi in questo percorso anche l’allenatore Enrico Zanchini.
[quote layout=”big”]Avevo già avuto esperienza con una squadra di tossicodipendenti, dai quali avevo imparato quanto fosse importante trattarli esclusivamente come giocatori, nello stesso modo in cui i miei allenatori avevano fatto con me. Sono orgoglioso di loro da un punto di vista sportivo perché sono una vera squadra, che ha fatto gruppo e che ha una sua identità precisa.[/quote]
Dopo l’esperienza in Giappone, il prossimo obiettivo per la squadra sono i mondiali del 2018 che verranno giocati a Roma. Tra i personaggi del mondo dello spettacolo che hanno prestato il loro volto per sostenere Crazy for Football ci sono Carlo Verdone, Lillo e Greg, il Trio Medusa, Nino Frassica, Paolo Calabresi, Paolo Ruffini ed Eleonora Giovanardi; testimonial d’eccezione anche Francesco Totti che ha realizzato un video per promuovere il film.
Fonte: CinecittàLuce