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Cristian e Palletta contro tutti: clip in esclusiva per Cineblog

Cristian e Palletta contro tutti: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sulla commedia di Antonio Manzini nei cinema italiani dal 9 giugno 2016.

di carla
pubblicato 13 Maggio 2016 aggiornato 28 Agosto 2020 11:37

 

Aggiornamento di Pietro Ferraro

 

Quest’oggi per voi una clip in eclusiva per Cineblog con una scena tratta da Cristian e Palletta contro tutti, la commedia dell’attore, sceneggiatore e regista Antonio Manzini nei cinema dal prossimo 9 giugno.

Manzini è al suo debutto in un lungometraggio per il cinema dopo aver diretto alcuni corti e sceneggiato i lungometraggi Come Dio Comanda di Gabriele Salvatores e Il siero delle vanità di Alex Infascelli.

Il film ci racconta la surreale e tragicomica caccia a della pipì di giaguaro (si avete letto bene) nelle sperdute campagne pugliesi, che potrebbe significare l’occasione di una vita per Cristian (Libero De Rienzo) che però lungo la strada se la dovrà vedere con boss malavitosi, guru della droga, la fidanzata Teresa e dovrà convincere l’amico Palletta (Pietro Sermonti) a seguirlo nell’impresa che includerà anche affrontare una donna cannone.

E’ proprio una donna cannone di 200 kg al centro del discorso tra Cristian e l’amico Palletta nella clip che andiamo a proporvi. Cristian deve andare a letto con l’imponente cugina di un circense per ottenere il famoso litro di pipì di giaguaro. Palletta capito che l’amico potrebbe non riuscire nella titanica impresa gli suggerisce di pensare a qualche donna decisamente più appetibile come Alessia Marcuzzi per cui Cristian ha un debole, così da rendere il tutto meno gravoso, ma Cristian non è assolutamente convinto di potercela fare.

Il regista Antonio Manzini nel suo film ci parla della crisi e di una generazione dal futuro incerto alla costante ricerca della cosiddetta “svolta di una vita”.

[quote layout=”big”]Cristian & Palletta contro tutti vuole raccontare una crisi totale. Economica, sociale, culturale ed etica. Una scatola vuota dove le belle parole e le belle promesse sono come aria che la riempie. Ma, appunto, sono parole. E viverci in un mondo così privo di linfa vitale, non è facile. Lo sa Cristian, lo sanno i suoi amici, e lo sappiamo anche noi.[/quote]

 

 

Cristian e Palletta contro tutti: il trailer della commedia di Antonio Manzini

Uscirà il 9 giugno la commedia italiana Cristian e Palletta contro tutti, diretta da Antonio Manzini e interpretata da Libero De Rienzo, Pietro Sermonti, Margherita Vicario, Rocco Ciarmoli, Dario D’ambrosi, Tullio Sorrentino, Tiziana Schiavarelli, Gino Nardella, Mario Patanè, Toni Malco, Pierluigi Cuomo, Kelly Palacios, Giselda Volodi. Qui sopra trovate il trailer. Ma ecco la trama ufficiale:

Cristian ha una sola via d’uscita: recuperare la pipì di un giaguaro nelle sperdute campagne pugliesi per portare a buon fine una missione pericolosissima. Questo è quello che può accadere a chi punta tutto sul famoso colpo di fortuna come unica possibilità per una svolta nella vita. Ed è quello che accade a Cristian, che non ha un lavoro e non ha voglia di trovarlo, anche perché non sa fare niente. Dovrà fare i conti con i boss del quartiere Silvanello e Sergione, affidarsi al guru della droga John Benzedrina, convincere l’amico Palletta a seguirlo nell’impresa, affrontare la donna cannone, dire almeno una volta la verità alla sua fidanzata Teresa e uscirne vincitore….senza farsi sbranare.

Il film sarà presentato in anteprima nazionale il 12 maggio alla XXIX edizione del Salone del Libro a Torino, Sala Blu ore 20.00: incontro con il regista Antonio Manzini e i protagonisti Libero De Rienzo e Pietro Sermonti.

La parola al regista

Cristian & Palletta contro tutti è un film corsaro. Corsaro, perché è un racconto pensato e sviluppato sulla velocità e la leggerezza, come le navi dei pirati. Corsaro, perché arriva veloce e di nascosto nel porto, si prende l’attenzione del pubblico, lo emoziona e scappa via. Parla della crisi. È la commedia di un giovane, uno di quella generazione che più di chiunque altra pagherà il dazio di questi tempi assai difficili. È un ragazzo che, come la maggior parte dei suoi coetanei, non spera più in un lavoro. Non crede nella costruzione lenta, faticosa di una famiglia. Non crede nel futuro. Crede solo e soltanto nella “Svolta”. La svolta si può presentare sotto diversi aspetti. Può essere una schedina vincente, oppure un biglietto della lotteria. Un gratta e vinci, una canzoncina stupida che guadagna miliardi in diritti d’autore, un colpo ad un furgone portavalori, una partita a poker o la partecipazione a un tele quiz. Insomma Cristian, questo è il nome del personaggio, è alla ricerca della sua schedina, dei suoi numeri fortunati. In una Foggia periferica, al nostro protagonista verrà concessa l’occasione della sua vita per dare un taglio alla povertà e sistemarsi una volta per tutte. Ma la sua incapacità di vivere, la sua ingenuità e la sua ignoranza non glielo permetteranno. I dialoghi dei nostri protagonisti rimandano, per struttura grammaticale e contenuti, alla cultura suburbana, al ghetto linguistico ed espressivo. Ma la cosa curiosa e interessante è che il loro mondo espressivo si avvicina all’esperienza del teatro dell’assurdo degli anni ’60. Il loro parlare, apparentemente vuoto, gira intorno sempre e soltanto all’inutilità e alla difficoltà di essere uomini, all’assenza di valori spirituali, all’impossibilità di costruire emotivamente rapporti umani e sociali. Le loro parole, come i loro atti, non costruiscono nulla. Galleggiano. Come una zattera su un pantano, pregando Iddio che non arrivi un’onda. Cristian & Palletta contro tutti vuole raccontare una crisi totale. Economica, sociale, culturale ed etica. Una scatola vuota dove le belle parole e le belle promesse sono come aria che la riempie. Ma, appunto, sono parole. E viverci in un mondo così privo di linfa vitale, non è facile. Lo sa Cristian, lo sanno i suoi amici, e lo sappiamo anche noi. Dalla Foggia periferica, grigia, estiva, calda e sonnacchiosa di un fine Luglio, si passerà, nell’ultima parte del film, ad un ambiente del tutto nuovo: la campagna. Assolata, popolata di figure al limite del racconto leggendario, sporca e senza regole. Un Far West, una terra di nessuno dove la vicenda vedrà la sua fine. Anche fotograficamente, la differenza fra i due ambienti verrà accentuata. In conclusione ecco perché è un film corsaro. Perché racconta la crisi e la precarietà come facevano i pirati: con una bella, lunga, grassa risata. Perché alla fine, se togliamo anche il rhum, non resta veramente più niente. A questo punto sorge spontanea una domanda: ma perché un film corsaro dovrebbe avere l’appoggio dello Stato? La risposta è semplice, ed è nella storia: Drake, Morgan, i famosi bucanieri della fratellanza della Tortuga, erano al soldo dei reali d’Inghilterra. E furono pure nominati governatori.