Crossing Over – La recensione in anteprima
Crossing Over (Crossing Over) regia di Wayne Kramer, con Harrison Ford, Ray Liotta, Ashley Judd, Cliff Curtis, Alice Braga, Melody Khazae, Summer Bishil, Jim Sturgess, Alice Eve, Justin Chon.Vivere negli Stati Uniti è un sogno per tanti, un miraggio per troppi. Le speranze per una ita migliore spesso si scontrano con la dura realtà dell’immigrazione.
Crossing Over (Crossing Over) regia di Wayne Kramer, con Harrison Ford, Ray Liotta, Ashley Judd, Cliff Curtis, Alice Braga, Melody Khazae, Summer Bishil, Jim Sturgess, Alice Eve, Justin Chon.
Vivere negli Stati Uniti è un sogno per tanti, un miraggio per troppi. Le speranze per una ita migliore spesso si scontrano con la dura realtà dell’immigrazione. La cittadinanza legale si può ottenere con un lungo e tortuoso processo burocratico. La via dell’illegalità si scontra spesso con l’opposizione della legge, ma in un paese dove virtualmente tutto può essere comprato, anche la green card ha un suo prezzo. Lo sa bene Max Brogan, un agente dell’immigrazione ma che ha giurato di difendere la legge ma che non si tira indietro per aiutare chi ne ha bisogno. Al suo fianco c’è il collega Hamid Baraheri, americano naturalizzato di origini mediorientali, di Denise Frankel avvocato difensore dei diritti degli immigrati e di Cole Frankel, marito di Denise, che lavora nell’ufficio dove vengono valute le richieste per i permessi di soggiorno. Le loro storie si intrecciano con quelle di immigrati di diversa estrazione, dall’operaia messicana Mireya, all’aspirante attrice australiana Claire Shepard. Un dedalo di strade che inevitabilmente si trovano a convergere il giorno del giuramento di fedeltà alla bandiera americana.
Si dovrebbe respirare il profumo del grande cinema sociale, quello che cerca di creare un connubio tra Hollywood e il mondo reale. Avrebbe dovuto esserci il respiro epico di sceneggiature degne del Paul Haggis di Crash – Contatto fisico o del Guillermo Arriaga di Amores Perros, ma il film scritto e diretto da Wayne Kramer si infrange sulla barriera del cinema a tema più scontato.
In una California descritta attraverso inquadrature aeree sulle high-ways, sugli snodi autostradali e su grandiosi (non) luoghi di passaggio, si intrecciano numerose storie profondamente legate dal sogno di diventare cittadino americano, o difendere questo privilegio. Tutte le fasce sociali sono interessate, dall’avvocato al poliziotto, dall’operaia all’aspirante attrice. Non ci sono sconti per nessuno, la conquista della sospirata green-card passa attraverso richieste, sotterfugi, furbizia, inganni e prostituzione. L’America però è il sogno. Tutti ambiscono a diventare americani. C’è una non celata vena di auto-celebrazione nello sviluppo narrativo costruito da Kramer. Siamo però lontani dalla profondità dei modelli di ispirazione, in Crossing Over la sensazione è quella di un pastiche costruito nel tentativo di mostrare che quello della cittadinanza è un tema che coinvolge più o meno tutti.
Paradossalmente l’intreccio di tante storie diverse rischia di banalizzare il significato di ciascuna, raggiungendo il momento di climax in cui un arresto di un omicida rischia di infangare il sospirato momento del giuramento di tanti immigrati davanti alla bandiera americana. La scenografia degna di Patton, una bandiera americana grande come un campo da calcio, un applauso liberatorio sottolineano il momento in cui gli agenti del FBI pronunciano le parole “lei è in arresto”. Scena che, da sola, è capace di gettare un’ombra di estremo moralismo su tutto un film che invece avrebbe dovuto essere una voce lontana dalla morale più scontata.
Sebbene le classifiche recentemente pubblicate vorrebbero che Harrison Ford sia ancora ai vertici della classifica degli attori più influenti di Hollywood, il suo ruolo appare in bilico tra quello che avrebbe potuto essere di Tommy Lee Jones (da Nella valle di Elah) o di un Clint Eastwood (quello di Gran Torino). Il resto del cast porta a termine il suo dovere senza infamia e senza lode, come Ray Liotta che pare sempre più una maschera di se’ stesso e Ashley Judd che vorrebbe essere un po’ Angelina Jolie e un po’ Charlize Theron ma senza il fascino di entrambe.
Crossing Over uscirà al cinema il 26 giugno.
Voto Carlo 4,5