Da recuperare: Willard Il Paranoico, la recensione

Willard il paranoico (Willard – Usa 2003) di Glen Morgan con Crispin Glover, R. Lee Ermey, Laura Elena Harring.

Willard Stiles (Crispin Glover) non ha una vita felice: viene quotidianamente maltrattato dal datore di lavoro, la madre lo ossessiona come una moderna Mamma Bates, è timido, insicuro e non ha amici. Ma un giorno scopre che nella sua cantina ci sono dei topi. All’inizio ne è schifato e pensa di ucciderli ma poi decide di utilizzarmi come arma di vendetta.

In queste feste Natalizie ho pensato bene di recuperare film che proprio non si intonano con l’atmosfera di gioia che si respira nelle case. E Willard mi è sembrata la scelta giusta. Soprattutto perché abbiamo visto recentemente il protagonista, Crispin Glover, al cinema nella curiosa interpretazione di Grendel in Beowulf.

Willard si basa tutto sull’ottima recitazione di Glover che porta su di sé l’intero film. Con la sua mimica facciale ed il malato rapporto che ha con i ratti della sua cantina riesce a calamitare tutta l’attenzione e persino qualche momento di simpatia dello spettatore.

Una storia gotica, drammatica e grottesca che purtroppo è stata penalizzata dallo stupido titolo italiano: lasciare solo Willard era così complicato? Ottimi gli effetti speciali e la scenografia che ricalca l’animo del protagonista: buia, angusta, claustrofobica. Bravissimi tutti i topi, un applauso agli addestratori.

Il film è il remake de Willard e i topi del 1971 di Daniel Mann. Per voi una scena del film e alcune foto.