Daliland: trailer e clip in italiano del film biografico con Ben Kingsley (Al cinema dal 25 maggio)
Tutto quello che c’è da sapere su “Daliland”, il film biografico di Mary Harron con Ben Kingsley nei panni di Salvador Dalì – Al cinema dal 25 maggio. con Plaion Pictures.
Dal 25 maggio nei cinema italiani con Plaion Pictures Daliland, biopic diretto da Mary Harron e con il Premio Oscar Ben Kingsley (Gandhi, Hugo Cabret) nei panni di Salvador Dalì. Il film è il racconto della vita dell’artista, che, tra luci e ombre, indaga su alcuni degli aspetti meno noti della sua quotidianità. Una visione tutta da scoprire, al contempo affascinante, glamour, divertente e introspettiva.
Dopo aver scavato nell’oscurità della mente umana con il cult American Psycho e aver raccontato di un altro genio dell’arte in Ho sparato a Andy Warhol, Mary Harron torna dietro la macchina da presa in questo biopic che sfida le convenzioni. Puntando l’obiettivo sul crepuscolo della carriera di Salvador Dalí – maestro surrealista autore di capolavori quali “La persistenza della memoria” – la regista delinea l’elettrizzante ritratto di una delle figure più iconiche del XX secolo, la cui esistenza fu caratterizzata fino alla fine da un irresistibile mix di genio e sregolatezza. “Daliland” ci introduce nel mondo di Salvador Dalí, in un viaggio nella quotidianità del genio eccentrico, ma soprattutto dell’uomo che si cela dietro l’artista.
Daliland – Trama e cast
La trama ufficiale: New York 1974, James lavora presso la galleria d’arte che ospiterà la prossima esibizione del genio Salvador Dalí (Ben Kingsley). Quando l’artista in persona gli propone di diventare suo assistente, il ragazzo pensa di coronare il sogno della sua vita, ma presto scopre che non è tutto oro quel che luccica. Dietro allo stile di vita sgargiante, al glamour e ai party sontuosi, un grande vuoto consuma l’ormai anziano pittore, divorato dalla paura di invecchiare e dal dolore per il rapporto logoro con la dispotica moglie Gala, un tempo sua musa e ora circondata da giovani amanti e ossessionata dal denaro.
Il film è interpretato anche da Barbara Sukowa nei panni della moglie di Dalí, Gala, la modella trans Andreja Pejić in quelli di Amanda Lear, musa dell’artista per molti anni, Ezra Miller (The Flash) vè un giovane Dalì e Mark McKenna interpreta il cantate rock Alice Cooper. Il cast è completato da Rupert Graves, Alexander Beyer, Zachary Nachbar-Seckel, Avital Lvova, Joella Hinson-King, Paul Humphreys, Irina Leoncio, Alberto Maneiro, Matthew James Ovens, Merce Ribot, Jack Shalloo, Gavin Spokes e Suki Waterhouse.
Curiosità sul film
- Il film è stato presentato al Toronto International Film Festival 2022 e fuori concorso al 40° Torino Film Festival.
- Mary Harron dirige “Daliland” da una sceneggiatura di John Walsh (Un sogno impossibile).
- Lesley Manville era originariamente assegnata al ruolo di Gala quando il progetto è stato annunciato, ma è stata successivamente sostituita da Barbara Sukowa.
- Ezra Miller in origine doveva interpretare James Linton, un giovane gallerista immaginario che rimane incantato – e successivamente disilluso – dai suoi incontri con l’anziano surrealista [Dalí]. Tuttavia, a causa di conflitti di programmazione e tempismo, Miller è stato infine scelto per interpretare una versione più giovane del Salvador Dalí di Ben Kingsley, mentre Christopher Briney è stato scelto per il ruolo di James Linton.
Daliland – Trailer e video
Salvador Dalì al cinema e in tv
Salvador Dalí era un artista surrealista spagnolo famoso per la sua abilità tecnica, la precisione nel disegno e le immagini sorprendenti e bizzarre del suo lavoro. Ha ricevuto la sua educazione formale in belle arti a Madrid, in Spagna.
Salvador Dalí di Andy Warhol (documentario, 1966)
Salvador Dalí di Jean-Christophe Averty (documentario, 1970)
Dalí di Adam Low (documentario, 1986)
Dalí di Antonio Ribas (film del 1990 con Lorenzo Quinn nei panni di Dalì )
Pigment di Henry Coleman (film del 1997 con Tim Potter nei panni di Dalì)
Salvador Dali – La persistence de la mémoire di Maarten Koopman (corto del 2000 basato sul dipinto La persistenza della memoria)
Dalí, être Dieu di Sergi Schaaff (film del 2002 con Enrique Alcides nei panni di Dalì)
Surrealissimo: The Trial of Salvador Dali di Richard Curson Smith (film del 2002 con Ewen Bremner nei panni di Dalì)
Salvador Dalì: Live to Not Die di Carmen Páez (docu-drama, 2004)
The Death of Salvador Dali di Delaney Bishop (film del 2005 con Salvador Benavides nei panni di Dalì)
Dirty Dalí: A Private View di Guy Evans (documentario, 2007)
Little Ashes di Paul Morrison (film del 2009 con Robert Pattinson nei panni di Dalì)
Salvador Dalì – Note biografiche
Salvador Felipe Jacinto Dali I Domenech è nato alle 8:45 della mattina dell’11 maggio 1904 nella piccola città agricola di Figueres, in Spagna. Figueres si trova ai piedi dei Pirenei, a sole sedici miglia dal confine francese nel principato di Catalogna. Figlio di un ricco notaio, Dalí trascorse la sua infanzia a Figueres e nella residenza estiva della famiglia nel villaggio di pescatori costiero di Cadaques, dove i suoi genitori costruirono il suo primo studio. Da adulto visse con sua moglie Gala nella vicina Port Lligat. Molti dei suoi dipinti riflettono il suo amore per questa zona della Spagna.
Il giovane Dalì ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di San Fernando a Madrid. Il primo riconoscimento del talento di Dali arrivò con la sua prima mostra personale a Barcellona nel 1925. Divenne noto a livello internazionale quando tre dei suoi dipinti, tra cui “Cestino di pane” (ora nella collezione del Museo), furono esposti nella terza mostra annuale del Carnegie International. a Pittsburgh nel 1928.
L’anno seguente, Dali tenne la sua prima mostra personale a Parigi. Si unì anche ai surrealisti, guidati dall’ex dadaista Andre Breton. Quell’anno, Dalì incontra Gala Eluard quando lei gli fece visita a Cadaques con suo marito, il poeta Paul Eluard. Divenne l’amante, la musa, la manager e la principale fonte d’ispirazione di Dalì.
Dali divenne presto un leader del movimento surrealista. Il suo dipinto, “La persistenza della memoria”, con gli orologi molli o fondenti è ancora una delle opere surrealiste più note. Ma con l’avvicinarsi della guerra, l’apolitico Dalì si scontrò con i surrealisti e fu “espulso” dal gruppo di artisti durante un “processo” nel 1934. Tuttavia, espose opere in mostre surrealiste internazionali per tutto il decennio, ma nel 1940 Dalì si stava muovendo in una nuova tipologia di pittura con una preoccupazione per la scienza e la religione.
Dalì e Gala fuggirono dall’Europa durante la seconda guerra mondiale, trascorrendo il 1940-48 negli Stati Uniti. Sono stati anni molto importanti per l’artista. Il Museo d’Arte Moderna di New York diede a Dalì la sua prima grande mostra retrospettiva nel 1941. Questa fu seguita nel 1942 dalla pubblicazione dell’autobiografia di Dalì, “La mia vita segreta”.
Quando Dali si allontanò dal Surrealismo ed entrò nel suo periodo classico, iniziò la sua serie di 19 tele di grandi dimensioni, molte riguardanti temi scientifici, storici o religiosi. Tra le più note di queste opere ci sono “il torero allucinogeno” e “La scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo” nella collezione del museo, e “Il sacramento dell’ultima cena” nella collezione della National Gallery di Washington, D.C.
Nel 1974 Dalì aprì il Teatro-Museo a Figueres, in Spagna. Seguirono retrospettive a Parigi e Londra alla fine del decennio. Dopo la morte di sua moglie Gala nel 1982, la salute di Dali iniziò a peggiorare. Si è ulteriormente deteriorata dopo che subì ustioni in un incendio nella sua casa di Pubol nel 1984. Due anni dopo, gli venne impiantato un pacemaker. Gran parte di questa parte della sua vita la trascorse in isolamento, prima a Pubol e poi nei suoi appartamenti a Torre Galatea, attigui al Teatro-Museo. Salvador Dalì morì il 23 gennaio 1989 a Figueres per insufficienza cardiaca con complicazioni respiratorie.
Come artista, Salvador Dalì non si limitava a uno stile o a un mezzo particolare. Il corpo del suo lavoro, dai primi dipinti impressionisti attraverso le sue opere surrealiste di transizione, e nel suo periodo classico, rivelano un artista in costante crescita ed evoluzione. Dali ha lavorato con tutti i media, lasciando dietro di sé una ricchezza di oli, acquerelli, disegni, grafica e sculture, film, fotografie, performance, gioielli e oggetti di tutte le descrizioni. Altrettanto importante, ha lasciato ai posteri il permesso di esplorare tutti gli aspetti della propria vita e di dar loro espressione artistica.
Sia che lavori per pura ispirazione o su un’illustrazione commissionata, l’intuizione ineguagliabile e la complessità simbolica di Dali sono evidenti. Soprattutto, Dali era un superbo disegnatore. La sua eccellenza come artista creativo stabilirà sempre uno standard per l’arte del ventesimo secolo.
Salvador Dalì e il cinema
Fin dalla giovinezza Dalí manifestò un vivo interesse per la cinematografia. Fu coautore del film surrealista di Luis Buñuel Un chien andalou, un cortometraggio di 17 minuti rimasto celebre per la sua particolare scena d’apertura in cui si vede un occhio umano squarciato con un rasoio (in realtà l’occhio era di un vitello morto). Il secondo film prodotto insieme a Buñuel si intitola L’âge d’or e venne girato nel 1930 a Parigi nello Studio 28. Il film fu messo al bando per anni dopo che “fascisti e gruppi di antisemiti fecero irruzione violentemente nella sala parigina dove era proiettato lanciando bombette puzzolenti e inchiostro”. Entrambi i film ebbero un grosso impatto sul movimento surrealista che si muoveva nel cinema indipendente.
L’amicizia fra Dalí e Buñuel si ruppe dopo il 1939; dopo la vittoria di Francisco Franco il regista emigrò negli Stati Uniti, dove il pittore lo raggiunse nel 1940. Buñuel trovò lavoro al Museum of Modern Art e si occupò della direzione del doppiaggio in spagnolo di film americani, ma venne presto licenziato dal Museo a causa di un articolo scritto proprio da Salvador Dalí, nel quale l’artista lo definiva ateo (come in effetti era), in quanto era un’epoca in cui gli atei non erano particolarmente ben visti negli USA, poiché associati al comunismo.
Dalí lavorò anche con altri celebri cineasti come Alfred Hitchcock. La più conosciuta delle sue realizzazioni è forse la sequenza del sogno di Io ti salverò (1945), film che affronta il tema della psicanalisi. Dalì realizzò anche un documentario intitolato Caos e creazione e collaborò anche alla produzione di un cartone animato della Disney, Destino. Il film, completato solo nel 2003 da Baker Bloodworth e Roy Disney, è ispirato all’omonima canzone del cantautore messicano Armando Domínguez. Disney e Dalì lavorarono insieme ad un altro cartone animato dal 1945 al 1946, per un totale di otto mesi, finché non furono costretti ad interrompere il lavoro quando per causa della guerra ci fu una crisi economica. Il film non fu completato ma venne ugualmente presentato in diversi festival cinematografici riscuotendo un enorme successo venendo anche candidato ai premi Oscar. Il cortometraggio della durata di 6:32 minuti rappresenta un personaggio disneyano con le fattezze di una principessa, che interagisce con scene e figure surreali tipiche dell’opera di Salvador Dalí.
“Ho trentasette anni. È il 30 giugno 1941, giorno in cui promisi di consegnare questo manoscritto all’editore. Ho appena finito di trascriver qui i segreti della mia vita; la mia vita soltanto, infatti, mi conferisce l’autorità di farmi ascoltare. Desidero essere ascoltato. Sono l’incarnazione più rappresentativa del dopoguerra europeo, ne ho vissuto tutte le avventure, tutti gli esperimenti, tutti i drammi. Protagonista della rivoluzione surrealista, ho seguito giorno dopo giorno gli incidenti intellettuali e le ripercussioni che il materialismo dialettico di dottrine pseudofllosofiche ha fondato sui miti del sangue e della razza del nazionalsocialismo.”
L’autobiografia “La mia vita segreta” di Salvador Dalì è disponibile su Amazon.
Daliland – La colonna sonora
Le musiche originali del film sono di Edmund Butt (The Dark, Temple, serie tv Notte sul pianeta Terra, Ashes to Ashes, Yellowstone).
Daliland – Foto e poster