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Dallas Buyers Club: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

Come è stato accolto dai critici il film “Dallas Buyers Club”? Leggiamo insieme le loro parole

di carla
pubblicato 4 Febbraio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 04:41

Siete andati a vedere Dallas Buyers Club? Io non ancora ma conto di farlo presto perché sono veramente curiosa di vedere le interpretazioni di Jared Leto e Matthew McConaughey, nominati al premio Oscar 2014 rispettivamente come miglior attore non protagonista e protagonista. Dopo la nostra recensione ecco che è il momento di dare un’occhiata alle critiche dei giornalisti Americani e Italiani. Su Rotten, mentre scrivo, la percentuale delle recensioni positive è del 93%. Davvero davvero notevole. (Il film è basato sulla storia vera di Ron Woodroof).

Rafer Guzman – Newsday: Un biopic solido, grazie anche a Matthew McConaughey che merita un Oscar per la sua interpretazione.

Calvin Wilson – St. Louis Post-Dispatch: Uno dei migliori film dell’anno.

Rene Rodriguez – Miami Herald: il ritratto di un uomo che ha trovato un modo per aggrapparsi alla vita.

Mick LaSalle – San Francisco Chronicle: il film porta il pubblico al peggio della crisi dell’AIDS, dove la malattia era una condanna a morte, con terrore e ostilità.

Bill Goodykoontz – Arizona Republic: il regista Jean-Marc Vallée, lavorando su una sceneggiatura di Craig Borten e Melisa Wallack, infonde il film con un certo umorismo ma non dimentica mai che la posta in gioco è terribilmente seria.

Richard Roeper – Richard Roeper.com: Una volta che abbiamo visto la stupefacente trasformazione di Matthew McConaughey, rimaniamo paralizzati dalla sua interpretazione.

Ann Hornaday – Washington Post: Matthew McConaughey ci regala l’interpretazione della sua carriera, non è caratterizzata solo da una trasformazione fisica sorprendente, ma da profonda compassione e coraggio.

Moira MacDonald – Seattle Times: il film esplora un periodo che è stato visto troppo poco al cinema: i primi anni dell’AIDS, quando le persone morivano e l’impotenza e la paura sembravano galleggiare nell’aria.

Colin Covert – Minneapolis Star Tribune: è la performance della carriera di Matthew McConaughey.

James Berardinelli – ReelViews: il film è basato tutto su Matthew McConaughey, e il regista Jean-Marc Vallée è abbastanza saggio da focalizzare la sua attenzione sull’attore.

Stephen Whitty – Newark Star-Ledger: Questo è il film di Matthew McConaughey, è la prova definitiva che è tornato ad essere l’attore che abbiamo sempre pensato che fosse.

Andrew O’Hehir – Salon.com: Nonostante i suoi cliché, “Dallas Buyers Club” è una feroce celebrazione del potere imprevedibile che appartiene all’emarginato.

AO Scott – New York Times: Matthew McConaughey porta una scossa di imprevedibile energia al film.

Betsy Sharkey – Los Angeles Times: Matthew McConaughey e Jared Leto elevano il film al di là della biografia ordinaria o della tragedia e regalano prestazioni da Oscar.

Joe Morgenstern – Wall Street Journal: Matthew McConaughey continua a stupire.

David Denby – New Yorker: E’ la trasformazione spirituale di Matthew McConaughey. Il suo sguardo è al tempo stesso disperato e stimolante.

Joe Neumaier – New York Daily News: L’impegno di Matthew McConaughey è qualcosa da vedere…

Jake Coyle – Associated Press: il regista dirige con un vivace umorismo che impedisce al film di diventare troppo sentimentale.

Alonso Duralde – The Wrap: Matthew McConaughey è l’unico motivo per vedere Dallas Buyers Club, ma è una ragione sufficiente per vedere Dallas Buyers Club.

Maurizio Porro – Il corriere della sera: Non dovrebbe sfuggire la statuetta al protagonista Matthew McCounaughey che oltre ad aver perso 23 chili ha cambiato il rapporto di fiducia col mondo e prenota la classica trasformazione tra primo e secondo tempo.

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Pulita ed essenziale, la regia del canadese Jean-Marc Vallée non indulge mai al patetico, rivelando occhio felice per l’ambientazione e affidandosi agli attori (entrambi candidati) per far emergere le emozioni: semplicemente straordinario Matthew McConaughey, non perché per incarnare Woodroof è dimagrito di venti chili, ma per la profondità e ricchezza di sfumature dell’interpretazione: non gli è da meno Jared Leto, toccante, vibratile, intenso Rayon.

Dario Zonta – l’Unità: A volte gli attori americani, quelli più illuminati, riescono a imprimere, grazie al loro potere contrattuale o al loro carisma, delle svolte importanti a progetti di film complicati e non immediatamente vendibili. Lo stesso è accaduto con la sceneggiatura di Dallas Buyers Club che girava negli studios hollywoodiani da più di 20 anni senza trovare la strada giusta.

Maurizio Acerbi – il Giornale: Un film intenso, costellato da sofferenza, dolore e rabbia, morte e resurrezione. Una battaglia per il diritto alla vita che potrebbe toccare tutti. Il problema, se tale possa essere considerato, è che tutto viene posto sulle spalle dimagrite di McConaughey, finendo per trasformare in figure archetipiche chi gli sta intorno, a cominciare da Leto in versione trans. Non un film facile, a volte un po’ ruffiano; però tragicamente vero e credibile.

Paolo D’Agostini – la Repubblica: Matthew McConaughey, vero campione di versatilità, ha con il suo protagonista di Dallas Buyers Club ampiamente meritato il riconoscimento per la miglior interpretazione maschile del Festival di Roma 2013 e meriterebbe l’eventuale Oscar per la stessa categoria cui è candidato. (…) Melò corposo e coinvolgente.