Danny Boyle a Roma per presentare T2 Trainspotting
21 anni dopo l’uscita dell’originale, Danny Boyle torna in sala con T2 Trainspotting.
Non poteva esserci posto migliore dell’ex caserma Guido Reni per accogliere Danny Boyle, a Roma per presentare T2, sequel atteso 20 anni di Trainspotting. Qui, tra le pareti umide, scorticate e fatiscenti di un’ex caserma diventata ambita location per eventi, il regista premio Oscar ha raccontato alla stampa il perché di un capitolo due tanto rischioso e soprattutto i motivi di un simile arco temporale tra la release del titolo originale e di questo complicato bis.
[quote layout=”big”]”La nostalgia c’è e riguarda tutti, anche il pubblico, ma questo è anche un film che parla di età adulta e tempo che passa. I miei protagonisti se la sono spassata nella giovinezza e ora vi restano aggrappati, facendo i conti con quello che sono diventati”. “Tanto il primo quanto il secondo film non sono titoli politici o realistici alla Ken Loach. I miei protagonisti vivono in una bolla, in una realtà aumentata che si sono quasi creati. Poi c’è la realtà contemporanea che va ovviamente ad incrociare quanto visto, ma non è mia intenzione fare film politici. La delusione dei protagonisti è figlia delle manchevolezze con cui tutti noi, ad un certo punto, ci rendiamo conto di dover fare i conti. Il rapporto tra la mascolinità e il passare del tempo. Questo è centrale in T2. Prima erano spavaldi, 20 anni fa, perché credevano di poter fare tutto, erano ribelli. Oggi, passati 2 decenni, hanno scoperto quanto tutto sia più complicato”.[/quote]
Ruolo fondamentale, anche in questo sequel, le musiche e le canzoni, chiamate a dover gestire un complicato confronto con la colonna sonora originale.
[quote layout=”big”]”La Sony ha fatto un sondaggio su cosa il pubbllico volesse vedere in un eventuale sequel di Trainspotting. Le risposte furono che 4 dovevano essere i protagonisti principali, che ci sarebbe dovuta nuovamente essere Kelly Macdonald e che la musica fosse adeguata. Tutti erano concordi nell’importanza della musica. Purtroppo nessuno ha chiesto che ci fosse anche lo stesso regista (ride). Ci sono pezzi riproposti dal primo capitolo, è vero, ma rivisitati in chiave diversa”.[/quote]
Diversi i cambiamenti in sceneggiatura rispetto a Porno, sequel editoriale di Irvine Welsh, ovviamente concorde con quanto fatto da Boyle e dallo sceneggiatore John Hodge.
[quote layout=”big”]”Irving scrive sceneggiature già di suo, ma la nostra collaborazione funziona benissimo così. Quando scrive un romanzo crea i suoi personaggi, che poi passano tra le mani di Hodge, in grado di farli nostri per la pellicola. Stiamo bene così.Rispetto ai cambiamenti del romanzo, lui li ha assolutamente accettati. Inizialmente era venuto fuori proprio un adattamento del romanzo, ma la storia non era niente di che. Non sarebbe stata all’altezza del primo Trainspotting. Volevamo qualcosa che sottolineasse il passare del tempo e di come gli uomini accettino questa semplice realtà. Il motivo per il quale non abbiamo realizzato un sequel 10 anni fa era perché ci rendemmo conto di non avere niente di originale, da dire. Avremmo semplicemente replicato quanto visto nel primo capitolo, così abbiamo corso il rischio di aspettare, di non farlo neanche. John Hodge ha poi scritto questo script molto più personale, intimo. Il passare degli anni è l’essenza stessa del film. Il motto ‘scegli la vita’, qui riproposto, diventa pian piano più privato, personale. Con questo sequel abbiamo potuto fare un film che è più vicino a noi tutti”.
[/quote]
Un montaggio, quello della pellicola, che alterna scene tratte dal primo Trainspotting ad altri momenti inediti legati alla gioventù dei 4 protagonisti. Questo significa che vedremo in futuro anche Skagboys, prequel di Trainspotting scritto nel 2002 da Welsh?
[quote layout=”big”]”Era previsto soltanto un flashback nello script, gli altri sono tutti stati aggiunti perché gli attori, tornando sul set, hanno avuto dei ricordi, dei veri flashback. Complessivamente, comunque, stiamo parlando di un solo minuto di scene tratte dal Trainspotting originale, proprio per evitare di cadere nella trappola nostalgia. I tanti riferimenti ai 4 protagonisti da adolescenti sono stati una cosa accidentale, legata al film. Skagboys diverrà serie tv ma noi non c’entriamo nulla. Sarà un racconto seriale, non so chi se ne occuperà ma il progetto è in piedi”.[/quote]