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Dante Spinotti, i 70 anni del Maestro della fotografia

Dall’esordio con Salvatores alle candidature agli Oscar: la filmografia di uno dei massimi esponenti del settore.

pubblicato 22 Agosto 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 10:39

Nato a Tolmezzo, cittadina montana del Friuli, il 22 agosto 1943, Dante Spinotti è universalmente riconosciuto come uno dei migliori direttori della fotografia del cinema internazionale. Cresciuto nell’Italia del dopoguerra, si interessò fin da ragazzo alla fotografia e durante il liceo partì per il Kenya in qualità di assistente dello zio Renato, operatore della Associated Press. Ben presto si innamorò della macchina da presa e, tornato in Italia, si trasferì a Milano dove lavorò come assistente di Ermanno Olmi prima di essere assunto alla Rai in qualità di operatore. Erano gli anni ’70 e il successo era ancora ben lungi dal giungere: in quel decennio Spinotti si distinse, negli sceneggiati dell’epoca, per la raffinatezza figurativa delle sue riprese. Nell’81, ormai quarantenne, l’esordio al cinema in qualità di Direttore della Fotografia ne Il minestrone, di Sergio Citti.

Fin da subito dimostrò una visione potente dell’immagine e due anni dopo collaborò con l’allora esordiente Gabriele Salvatores in Sogno di una notte d’estate, poi con la Cavani in Interno berlinese. Ma il lavoro che cambiò per sempre la sua carriera venne nel 1986, quando Michael Mann, che all’epoca era un semisconosciuto regista televisivo statunitense, lo volle ad Hollywood per girare con lui il noir Manhunter ‒ Frammenti di un omicidio: un film di culto, nel quale già emersero i due grandi talenti sia del regista che di Spinotti e che ispirò poi Il silenzio degli innocenti.

Nel frattempo era nato uno dei più durevoli sodalizi della storia del cinema: Spinotti divenne ormai “americano” e tornava in Italia di rado, per girare La leggenda del santo bevitore (Ermanno Olmi, 1988) o L’uomo delle stelle (1995) di Giuseppe Tornatore, per il quale ricevette un Nastro d’Argento. Ma nel frattempo negli States era diventato uno dei direttori della fotografia più quotati e nel ’92, sempre diretto dall’amico Michael Mann, girò L’ultimo dei Mohicani, film Premio Oscar per la Colonna Sonora e che invece fruttò a Spinotti un Premio BAFTA per la fotografia.

Da lì in poi Spinotti divenne il Direttore della Fotografia di Hollywood, continuando il sodalizio con Mann in Heat, interpretato da Al Pacino e Robert De Niro, o lavorando con Curtis Anderson in L.A. Confidential, per il quale meritò la sua prima nomination agli Oscar. L’inzio del nuovo secolo è stato denso di successi per il friulano, che pare stia invecchiando come il vino buono e che nel 2009, reduce da X-Men: Conflitto finale, ha firmato, sempre con l’amico Mann, la fotografia di Nemico pubblico – Public Enemies. Tanti auguri da Cineblog.