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Stasera in tv: “Deepwater – Inferno sull’oceano” su Canale 5

Canale 5 stasera propone Deepwater – Inferno sull’oceano (Deepwater Horizon), film drammatico del 2016 diretto da Peter Berg e interpretato da Mark Wahlberg, Kurt Russell, John Malkovich, Gina Rodriguez, Dylan O’Brien e Kate Hudson.

pubblicato 18 Febbraio 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 21:05

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Cast e personaggi

Mark Wahlberg: Mike Williams
Kurt Russell: Jimmy Harrell
John Malkovich: Donald Vidrine
Gina Rodriguez: Andrea Fleytas
Dylan O’Brien: Caleb Holloway
Kate Hudson: Felicia Williams
Ethan Suplee: Jason Anderson
Brad Leland: Kaluza
Henry Frost: Shane Roshto
Jeremy Sande: Adam Weise
David Maldonado: Capitano Curt Kuchta
J.D. Evermore: Dewey A. Revette
Peter Berg: Skip

Doppiatori italiani

Massimiliano Manfredi: Mike Williams
Francesco Pannofino: Jimmy Harrell
Luca Biagini: Donald Vidrine
Domitilla D’Amico: Andrea Fleytas
Davide Perino: Caleb Holloway
Stella Musy: Felicia Williams
Alessio Cigliano: Jason Anderson
Stefano De Sando: Kaluza
Francesco Bulckaen: Shane Roshto
Enrico Chirico: Adam Weise
Massimo Bitossi: Capitano Curt Kuchta
Marco Vivio: Dewey A. Revette
Oliviero Dinelli: Skip

 

Trama e recensione

 

Il 20 aprile 2010 sulla Deepwater Horizon nel Golfo del Messico, si è verificato uno dei più gravi disastri mondiali causati dall’uomo.Questo film racconta una storia di vitale importanza che molti non hanno visto: la storia dei 126 lavoratori che si trovavano a bordo della Deepwater Horizon quel giorno, sorpresi nelle più strazianti circostanze immaginabili – uomini e donne altamente specializzati che riponevano in un faticoso turno le speranze di tornare dalle loro famiglie ed alle loro vite sulla terraferma. In un attimo, si sono trovati catapultati nel giorno più brutto della loro vita, spinti a trovare il coraggio per combattere contro un inarrestabile inferno di fuoco nel bel mezzo dell’oceano e, quando tutto sembrava perduto, cercare di salvarsi l’un l’altro. La piattaforma trivellatrice semisommergibile situata in acque profondissime al largo della costa della Louisiana – la Deepwater Horizon – ha attratto l’attenzione di tutto il mondo quando una devastante esplosione ha causato un incendio ed un pressoché inarrestabile sversamento di greggio sul fondo dell’oceano. Per 87 giorni milioni di persone sono rimaste incollate agli schermi televisivi, con il cuore in gola, mentre più di 50.000 barili di petrolio si riversavano sul fondo del Golfo del Messico, causando quello che sarebbe diventato il più grave disastro ambientale della storia. L’impatto sull’ecosistema marino e le domande su cosa andò storto e sul perché sono ancora oggetto di discussione.

 

 

Cos’era la Deepwater Horizon?

 

Un’insaziabile domanda di combustibile ha spinto le compagnie petrolifere a calarsi nelle profondità dell’oceano, dove l’uomo non aveva mai osato lavorare prima, sostenuti dalle attrezzature altamente tecnologiche in grado di immergersi migliaia di metri al di sotto del livello del mare, dove nessun essere umano può arrivare, tra sabbie instabili e pericolose sacche di gas esplosivo. È un mondo meraviglioso di esplorazione per l’industria petrolifera, ma il 20 aprile 2010 i pericoli di quel mondo sono apparsi terribilmente chiari.

Quel giorno, la Deepwater Horizon, una piattaforma petrolifera semisommergibile di proprietà della società svizzera Transocean e noleggiata dalla British Petroleum stava eseguendo delle operazioni di trivellazione nel pozzo Macondo a circa 40 miglia dalla costa della Louisiana. Improvvisamente, gli operai hanno visto materializzarsi la più grande paura di tutti gli operatori delle piattaforme petrolifere: una terribile esplosione, causata da sacche di metano instabile risalito con una forza letale lungo il canale di trivellazione. Sebbene la piattaforma fosse attrezzata con un meccanismo di prevenzione delle esplosioni e dotata anche di un Emergency Disconnect System (EDS), tutti i sistemi hanno fallito nel contenere l’esplosione. Lo scoppio iniziale ha ucciso 11 uomini, mai ritrovati, ferendone gravemente altri e innescando un’evacuazione di uomini e donne intrappolati da fango e fuoco. Dopo essere stata preda delle fiamme roventi per due giorni, quello che restava della Deepwater Horizon si è inabissato sul fondo dell’oceano a 1500 metri di profondità, mentre dal pozzo sgorgava greggio senza alcun controllo, causando infine una fuoriuscita, secondo le stime del governo, di 4,9 milioni di barili di petrolio.

Da allora, il nome Deepwater Horizon è diventato sinonimo di “più grave sversamento di petrolio in mare della storia”. Ma prima di allora, la Deepwater Horizon era considerata una meraviglia della tecnologia. Una piattaforma petrolifera offshore è fondamentalmente una nave da crociera stazionaria e la Deepwater Horizon era tra le più sofisticate della flotta. Costruita in Corea del Sud, la piattaforma era costituita da un ponte dalle dimensioni di un campo da calcio, una torre di trivellazione alta 25 piani e alloggi in sottocoperta per 146 persone, comprensivi di palestra e cinema. La meccanica della Deepwater Horizon utilizzava tecnologia spaziale, da monitor di trivellazione elettronica a un sistema di modelling computerizzato e difese di shut-off automatizzate.

Ma per quanto mirabile, al momento dell’esplosione la piattaforma era 6 settimane in ritardo sulla tabella di marcia, con un costo di mezzo milione di dollari al giorno – spingendo dunque il management a tentare di completare il pozzo nel più breve tempo possibile. Le conseguenze ultime dell’esplosione della Deepwater Horizon sono ancora in via di valutazione. Dopo diversi tentativi falliti di contenimento, il 21 settembre 2010 il pozzo è stato finalmente dichiarato chiuso. Oggi sono in corso procedimenti giudiziari, le attività costiere stanno riprendendo e gli ambientalisti stanno studiando i danni all’ecosistema marino. Ma per le 11 famiglie che hanno perso i loro cari e per i lavoratori che hanno affrontato un pericolo mortale, le conseguenze si sentono ogni singolo giorno.

 

 

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Curiosità sul film

  • Una piattaforma petrolifera è stata costruita proprio per questo film, questa piattaforma si trova a Chalmette, in Louisiana, dove si sono svolte le riprese. Il regista Peter Berg ha affermato che è stato uno dei più grandi set pratici mai costruiti.
  • Molti operai del settore petrolifero nel Golfo del Messico erano contrari alla realizzazione del film, perché ritenevano che potesse disonorare gli uomini che morirono durante l’evento. Tuttavia Mike Williams (uno dei sopravvissuti) era a favore del film, e ci ha lavorato con la troupe, insieme ad un altro sopravvissuto all’evento. Sentiva che era un buon modo per mostrare alle persone le circostanze che i membri dell’equipaggio avevano attraversato, e che l’obiettivo della troupe del film era di farlo sembrare il più reale possibile.
  • Graham McGinnis, che interpreta il Luogotenente della Guardia Costiera, è un vero membro del team di recupero e salvataggio della guardia costiera di stanza presso la USCG Airstation di New Orleans.
  • Il film ha ricevuto una standing ovation dopo la sua anteprima al Toronto Film Festival.
  • Questo è il settimo film di Mark Wahlberg basato su una storia vera. Gli altri sei sono Boston: Caccia all’uomo (2016), Lone Survivor (2013), The Fighter (2010), Pain & Gain – Muscoli e denaro (2013), Imbattibile (2006) e La tempesta perfetta (2000).
  • J.C. Chandor era stato assegnato alla regia, ma ha rinunciato  a causa di differenze creative.
  • Trace Adkins interpreta un cameo nel film: è l’uomo grosso e arrabbiato che cerca suo figlio. Prima di diventare un cantante professionista, Adkins era un lavoratore del settore petrolifero per Global Marine / Transocean.
  • Il regista Peter Berg appare nel film in un cameo: è il signor Skip, uno dei ragazzi incaricato di eseguire il test del cemento. È il personaggio al quale parla il signor Jimmy dopo essere atterrato e sceso dall’elicottero.
  • Mentre il signor Jimmy sta esaminando la lista di controllo dei dipendenti sul ponte del PSV, i nomi che chiama senza risposta sono quelli dell’equipaggio deceduto.
  • 11 persone sono state uccise dall’esplosione improvvisa: Jason C. Anderson, (35 anni), Aaron Dale Burkeen (37), Donald Clark, (49), Stephen Ray Curtis, (39),  Gordon L. Jones (28), Roy Wyatt Kemp (27), Karl D. Kleppinger, Jr. (38), Keith Blair Manuel (56), Dewey A. Revette (48), Shane M. Roshto (22) e Adam Weise (24).
  • Il film costato 110 milioni di dollari ne ha incassati nel mondo circa 121.

 

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La colonna sonora

  • Le musiche originali del film sono di Steve Jablonsky (La maledizione della prima luna, Transformers). Jablonsky torna a collaborare con il regista Peter Berg dopo aver musicato Lone Survivor (2013).
  • La colonna sonora include il brano originale “Take Me Down” scritto e interpretato dal chitarrista e cantante Gary Clark Jr..

 

TRACK LISTINGS:

1. Taming the Dinosaurs
2. The Rig
3. The Monster
4. Hope Is Not a Tactic
5. Negative Pressure Test
6. Well from Hell
7. Cut the Pipe
8. Mud
9. Stop the Crane
10. Fire on the Rig
11. Burn or Jump
12. Roll Call
13. Home
14. Take Me Down – Gary Clark Jr.

 


 

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