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Diario dei giorni di cinema dopo le vacanze

Il 31 agosto comincia la Mostra veneziana diretta da Alberto Barbera, in pieno accordo con Paolo Baratta, tanti film come sempre, persino esordi fuori dagli schemi, scelte di merito e non solo di autori patentati

pubblicato 28 Agosto 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 06:21

Torno al cinema, anzi, non l’ho mai abbandonato, anzi; però, la vacanza ha avuto alcuni passaggi che sottolineo, ricordando che il 31 agosto comincia la Mostra del Lido ‘73. Barbera, uomo di poche parole, concreto, pulito in tutti i sensi nelle scelte, è stato confermato; Baratta, il presidente della Biennale, lo ha riproposto, e ha fatto bene. Venezia agisce con calma e raziocinio, in una situazione nel cinema che sta cambiando. Qualcosa accade. Ad esempio, la buca davanti al Casinò del Lido, dove avrebbe dovuto sorgere il nuovo Palazzo del cinema, è stata colmata e su di essa è nata una nuova sala di proiezione.

Vado alla Mostra con un’esperienza che in questi mesi mi ha portato in giro per l’Italia. Si tratta di una lunga tourneè fra città piccole e grandi (Torino, al Cinema Massimo, grazie all’invito di Barbera), Pisa, Mantova, Oristano, Capri; prima ancora Roma, Milano, Verona, Catania, e così via. Ho presentato il mio film “1200 km di bellezza”, soddisfazioni: Space Cinema proietterà il film nelle sue multisale. Il successo è stato costante, davvero sorprendente. Il racconto dell’Italia fra passato e presente interessa, il pubblico ha bisogno, cerca, confronti, e quindi grazie.

Il giro ha provato che esiste un pubblico pronto a rispondere alle iniziative che vengono prese “anche” da associazioni culturali, private o pubbliche, a cui aderiscono spettatori di varie età. Ciò dimostra la esistenza di singole proiezioni o festival, molti festival, abbienti e poco abbienti, che sostengono la distribuzione dei film. Una risorsa sono tornate le arene estive, sempre più numerose e affollate. Spicca fra tutte la rassegna della Cineteca di Bologna che per tutta l’estate ha riempito Piazza Maggiore, la piazza più grande della città, di appassionati o da semplici curiosi. Un grande successo.

L’Italia si salva spesso con una certa vitalità periferica che sostiene il cinema, tutto insieme, scegliendo il meglio e spesso affrontandolo in dibattiti non oziosi.

Ho percepito che, come cosa nuova, si sta affermando un fatto irresistibile. Vivacchia il cinema d’autore- quello italiano e straniero, con miti e leggende, successi e glamour-, avanza a macchia di leopardo fuori dai circuiti un’attenzione aperta a cinema di giovani, se non di giovanissimi (Mainetti, Genovese, Zalone) che si allontana dai maestri (Fellini, Visconti, Germi, Petri, Risi, Monicelli…) e tenta con una certa prudenza strade più facili, in cerca di platee complici, platee che cercano l’intrattenimento ma vogliono portare a casa qualche idea, anche solo uno spunto capace di suscitare o meglio ri-suscitare interesse, soddisfazione, complicità… Venezia consentirà confronti… In bocca al lupo, cinema…