Home Curiosità Die Hard: perché Clint Eastwood rifiutò il ruolo di John McClane

Die Hard: perché Clint Eastwood rifiutò il ruolo di John McClane

Lo sceneggiatore Jeb Stuart ricorda come Clint Eastwood quasi accettò il ruolo di John McClane in Die Hard – Trappola di cristallo.

28 Febbraio 2022 13:12

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Die Hard aka Trappola di cristallo è diventato un immarcescibile classico d’azione degli anni ottanta e dopo una lunga diatriba tra fan anche un classico natalizio. Ma senza lo humour e la vis sorniona di un Bruce Willis formato “eroe per forza” nei panni del poliziotto John McClane, siamo certi che il film avrebbe avuto lo stesso impatto?

In una recente intervista con /Film, lo sceneggiatore Jeb Stuart, che ha adattato “Die Hard” da un libro di Roderick Thorp dal titolo “Nulla è eterno, Joe”, sequel di un altro libro intitolato “The Detective” da cui nel 1968 era stato tratto un film dal titolo Inchiesta pericolosa con Frank Sinatra, ha parlato di un Die Hard con “quasi” protagonista Clint Eastwood che ha mancato per un soffio il ruolo di McClane, rifiutandolo pare proprio per l’elemento umoristico, che è stato invece la carta vincente del classico di John McTiernan. All’epoca Eastwood era in procinto per dare l’addio all’Ispettore Callaghan con Scommessa con la morte (The Dead Pool), quinto e ultimo film di una saga iniziata nel 1971.

Sono andati prima da Clint Eastwood. Ironia della sorte, la sua risposta ai produttori è stata: ‘Non capisco l’umorismo’. Il che, per me, è stato uno shock perché se ascolti molte di quelle parole, Eastwood è una delle poche persone che avrebbe potuto pronunciare una frase del tipo “Vieni a Los Angeles, divertiti”. Tutto quel genere di cose. Potevi vederlo mentre lo faceva. Era la mia ispirazione.

Originariamente il personaggio di John McClane doveva essere un altro eroe d’azione anni ’80 che è il motivo per cui attori come Sylvester Stallone, Arnold Schwarzenegger, Harrison Ford, Mel Gibson, Al Pacino, Robert De Niro, Don Johnson, Richard Dean Anderson, Nick Nolte, Tom Berenger, Burt Reynolds, Charles Bronson e Clint Eastwood sono stati tutti presi in considerazione per il ruolo. Tuttavia, il regista John McTiernan era annoiato da questi personaggi action stereotipati così John McClane è stato riscritto per essere più un “tipo normale” che davvero non voleva essere in quella situazione, ma che è diventato un eroe perché si era reso conto di essere l’unica speranza degli ostaggi. Fu così che Bruce Willis ha ottenuto il ruolo di McClane, perché lui era noto soprattutto come attore di commedia e McTiernan ha ritenuto che Willis poteva essere il tipo normale che stavano cercando.

Non dimentichiamo inoltre l’apporto cruciale al film dato dal “cattivo” Hans Gruber interpretato dal compianto Alan Rickman, attore britannico che 13 anni dopo avrebbe regalato ai fan di Harry Potter una magistrale interpretazione di Severus Piton. Nella primavera del 1987, il produttore Joel Silver e il regista John McTiernan hanno partecipato a una rappresentazione del dramma Le relazioni pericolose in cui Alan Rickman interpretava il malvagio Visconte di Valmont. Immediatamente Silver e McTiernan si sono resi conto che avevano trovato Hans Gruber. Tra le curiosità legate all’interpretazione di Rickman sul set, pare che il regista John McTiernan sia stato costretto a tagliare i primi piani di Hans Gruber ogni volta che una pistola sparava, a causa dell’abitudine incontrollabile di Alan Rickman di fare una smorfia ad ogni colpo sparato. Se si guarda il viso di Rickman quando spara a Takagi lo si può vedere fare quella particolare smorfia.

Alla fine come si suol dire “tutto è bene ciò che finisce bene”, Die Hard – Trappola di cristallo ha avuto il suo interprete perfetto, ha sbancato il botteghino con 140 milioni di dollari incassati nel mondo e anche l’Academy lo ha candidato a 4 Oscar in altrettante categorie tecniche: Miglior montaggio, Miglior sonoro, Miglior montaggio sonoro e Migliori effetti speciali, purtroppo per Willis e McTiernan quello fu l’anno di un altro classico, la commedia Chi ha incastrato Roger Rabbit?, il film di Robert Zemeckis si aggiudicò tre categorie su quattro, con il miglior sonoro che andò invece al biopic musicale Bird prodotto all’epoca proprio da Clint Eastwood.