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Divergent: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

Leggiamo insieme le recensioni Americane e Italiane di “Divergent”, diretto da Neil Burger con Shailene Woodley

di carla
pubblicato 8 Aprile 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 02:56

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Giovedì 3 aprile è uscito nei cinema italiani Divergent; dopo aver letto la nostra recensione oggi diamo un’occhiata alle parole dei critici Americani e Italiani. Voi l’avete visto? Vi è piaciuto? Su Rotten, mentre scrivo, la percentuale delle recensioni positive è del 40%. Oh.

JR Jones – Chicago Reader: è tutto abbastanza stupido. Voto: 2/4

David Edelstein – Vulture: è abbastanza divertente.

Christy Lemire – RogerEbert.com: Le interpretazioni – da Shailene Woodley a Theo James e Kate Winslet – rendono il film guardabile e spesso molto coinvolgente.

Linda Barnard – Toronto Star: Shailene Woodley è un’attrice di talento ma la storia che la circonda è deludente. Voto: 2/4

Tom Long – Detroit News: I fan del libro saranno probabilmente contenti. E ancora più importante, le persone che non sanno nulla potranno essere travolti. Voto: B

James Berardinelli – ReelViews: Anche se non è altrettanto ben focalizzato come “The Hunger Games”, “Divergent” utilizza molti degli stessi elementi: uno scenario futuristico post-bellico, una forte eroina, una storia d’amore, e una lotta contro l’oppressione, inerente allo status quo. Voto: 3/4

Stephen Whitty – Newark Star-Ledger: non osa abbastanza. Voto: 2/4

Chris Vognar – Dallas Morning News: Ehi, dobbiamo ammazzare il tempo tra i capitoli di “Hunger Games”, in qualche modo. Perché non con “Divergent”? Voto: B

Michael O’Sullivan – Washington Post: è raro che un film sia buono come il libro su cui è basato. Ed è ancora più insolito quando è meglio. Voto: 3/4

Elizabeth Weitzman – New York Daily News: Banale e insipido. Voto: 2/5

Mick LaSalle – San Francisco Chronicle: Ci vogliono circa 10 minuti per capire che “Divergent” non presenterà una visione seria e intelligente del futuro. Voto: 2/4

Peter Travers – Rolling Stone: è così blando e privo di vita. Voto: 1.5 / 4

Lou Lumenick – New York Post: Due sequel sono già stati annunciati. Speriamo avranno più personalità di questo catorcio. Voto: 2/4

Sheri Linden – Hollywood Reporter: Anche se Shailene Woodley fornisce la durezza necessaria e il magnetismo, il risultato goffo è quasi inesorabilmente triste.

DIVERGENT

Paolo D’Agostini – la Repubblica: Solito mondo futuro post apocalittico e neo medievale dove le differenze sono paurosamente amplificate e il potere è super concentrato e le garanzie democratiche hanno fatto un salto indietro di secoli. Eppure la suggestione resta, per la solita ragione: l’eroe solitario che si batte contro la deriva è la metafora del concetto americano di libertà e di individualismo che risulta intramontabile. Chicago, malridotta, separata dalla devastata e pericolosa terra di nessuno da sbarramenti fortificati.

Maurizio Porro – Il corriere della sera: Come in Hunger Games partono intrighi, lotte con la cattiva Kate Winslet e sogni di paura che sono la parte divertente del kolossal (dura 140 minuti di cui molti inutili) di Neil Burger: La morale? Bisogna difendere l’originalità. S’annuncia trilogia.

Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: La macchina narrativa è analitica e lenta e Shailene Woodley, pur cavandosela benino, non ha la personalità di Jennifer Lawrence. Però Divergent è un prodotto ben pensato e ben girato.

Francesco Alò – Il Messaggero: Il regista Burger, proveniente dal cinema indipendente, è bravo a citare Fight club. Anche i non fan dei libri di Veronica Roth possono divertirsi.

Maurizio Acerbi – il Giornale: Che bella questa risposta a Hunger Games, primo capitolo di una trilogia che promette ottimi e meritati incassi.