Domino: poteva essere meglio
Domino di Tony Scott con Keira Knightley, Mickey Rourke, Lucy Liu, Mena Suvari, Christopher Walken, Jacqueline Bisset, Edgar Ramirez, Riz Abbasi, Mo’Nique.Domino Harvey è figlia di un attore e di una modella. Potrebbe avere vita facile e, invece, sceglie di diventare cacciatrice di taglie. Si unisce a Ed (Mickey Rourke), Choco (Edgar Ramirez) e ad
Domino di Tony Scott con Keira Knightley, Mickey Rourke, Lucy Liu, Mena Suvari, Christopher Walken, Jacqueline Bisset, Edgar Ramirez, Riz Abbasi, Mo’Nique.
Domino Harvey è figlia di un attore e di una modella. Potrebbe avere vita facile e, invece, sceglie di diventare cacciatrice di taglie. Si unisce a Ed (Mickey Rourke), Choco (Edgar Ramirez) e ad Alf (Riz Abbasi) e comincia la sua “avventura”. Tutto funziona bene fino a che…
Prima di tutto un avvertimento. Il trailer italiano è fuorviante. La frase di lancio del film è: Domino è una cacciatrice di taglie, sulle tracce di un serial killer. Bene, scordatevi il serial killer. Non c’è, non esiste, non se ne parla neppure.
Domino è basato sulla vita vera di Domino Harvey, vera cacciatrice di taglie, realmente esistita. E le affinità finzione-realtà finiscono qui. L’episodio raccontato è romanzato, ma del resto Tony Scott ci avverte fin dall’inizio (Tratto da una storia vera. Più o meno).
Il film parte in modo sfolgorante, con un incipit promettente e che fa ben sperare. Purtroppo poi la parte centrale diventa dispersiva e la pellicola cede piano piano fino a diventare decisamente fracassona. Il montaggio serrato, quasi da videoclip, può essere interessante ma utilizzato per 129 minuti risulta fastidioso. Fastidiose sono anche le ripetizioni “ad eco” delle frasi che, però, ci vengono proposte (per fortuna!) solo nella prima parte.
Dal punto di vista del casting nulla da eccepire. Keira, minuta ma ribelle, incarna perfettamente lo spirito di Domino e perfetto è il duo che la accompagna. Mickey Rourke è un capo banda possente ma premuroso, Edgar Ramirez è una vera sorpresa, spietato e sensuale.
Particina lampo per Tom Waits, il vagabondo da visione da mescalina che appare sul finale. Del resto, quella parte è decisamente fuori luogo, la sua apparizione, la “predica”, la scena di sesso tra Domino e Choco. Facilmente evitabile.
Alla fine il film, nonostante la figura intrigante di Domino, non riesce a decollare ed è un peccato.
Domino, la vera Domino, si meritava di meglio.
Rimanete per i titoli di coda. In loving memory.
Voto Carla: 6
Ecco poi cosa scrive la critica oltreoceano.
Variety: “Domino non è neanche lontanamente noioso, però non convince. La determinazione di Scott a non farsi influenzare dalla verità storica pregiudica le conclusioni del film”.
The Hollywood Reporter: “Uno stile ipercinetico, un montaggio sincopato, dei colori saturi e personaggi glamour non bastano a far dimenticare il senso di irrealtà che si prova vedendo il film”.
New York Times: “Il film evita proprio il lato più oscuro della vita di Domino, i 15 anni di shiavitù nei confronti della droga”.
Rolling Stones: “Un film pieno di possibilità che, purtroppo, ne realizza solo poche”.