E’ morta Emmanuelle Riva, il ricordo di Blogo
Il cinema di Francia piange la morte di Emmanuelle Riva, da 4 anni in lotta contro il cancro.
Quattro anni fa, come dimenticarlo, arrivò ad un passo da un meritato Oscar grazie alla sua intensa prova d’attrice in Amour di Michael Haneke. Venne sconfitta da Jennifer Lawrence, con Il Lato Positivo. Per lo stesso film, però, Emmanuelle vinse il Premio BAFTA alla miglior attrice, l’European Film Award e il Premio César. Diretta negli anni da registi del calibro di Georges Franju, Marco Bellocchio, Gillo Pontecorvo e Krzysztof Kieślowski, la Riva debuttò in sala nel 1959 con Hiroshima mon amour di Alain Resnais. Nello stesso anno si fece vedere in Kapò, per poi girare Adua e le compagne di Antonio Pietrangeli. Nel 1962, con Il delitto di Thérèse Desqueyroux di Georges Franju, vinse la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile alla 23ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. L’anno dopo, con Luciano Salce, girò Le ore dell’amore. Nel 1982 fu Marco Bellocchio a dirigerla ne Gli occhi, la bocca, mentre nel 1993 prese parte a Tre colori – Film blu di Krzysztof Kieślowski.
Con Amour di Haneke, è innegabile, il tardivo riconoscimento internazionale, per un’attrice/poetessa a cui l’Academy, forse ingiustamente, negò l’Olimpo. Il ruolo di Anne, 80enne colpita da un ictus e accudita con amore dal marito Georges, commosse la critica mondiale, con tanto di Palma d’Oro e 5 nomination agli Oscar, uno dei quali (miglior film straniero) vinto. Infaticabile, la Riva ha girato fino a pochi mesi fa, con Alma di Kristín Jóhannesdóttir suo film postumo.