E’ morto Eric Rohmer
Se n’è andato ad 89 anni a Parigi uno dei maestri della Nouvelle Vague, Eric Rohmer. Quasi inutile, ma doveroso, ricordare che è stato una figura cardine per i Cahiers du cinèma, caporedattore a cavallo dei ’50 e ’60, e successivamente il primo fra i critici del gruppo ad esordire dietro la macchina da presa
Se n’è andato ad 89 anni a Parigi uno dei maestri della Nouvelle Vague, Eric Rohmer. Quasi inutile, ma doveroso, ricordare che è stato una figura cardine per i Cahiers du cinèma, caporedattore a cavallo dei ’50 e ’60, e successivamente il primo fra i critici del gruppo ad esordire dietro la macchina da presa con un lungometraggio, lo splendido Il segno del leone, prodotto da Chabrol nel 1959.
La sua carriera prosegue con film acclamati, molti dei quali hanno lasciato un segno indelebile. Con La mia notte con Maud, secondo dei suoi “racconti morali”, in concorso a Cannes nel ’69, ottiene una nomination per la miglior sceneggiatura originale agli Oscar. Riceve l’Orso d’Argento a Berlino per l’indimenticabile Pauline alla spiaggia, che ancora oggi viene citato (un titolo come Margot at the Wedding fa pensare).
Negli anni ’90 dirige i celebri “racconti delle quattro stagioni”, di cui il Racconto d’autunno riceve a Venezia l’Osella per la sceneggiatura nel ’98. Sempre al Lido, Rohmer riceverà il Leone d’Oro alla carrieria nel 2001. Ma non è di certo la fine della sua carriera: da lì tre film d’ambientazione “storica”: La nobildonna e il duca, Triple Agent – Agente speciale, e il suo ultimo lavoro, Gli amori di Astrea e Celadon, in concorso a Venezia nel 2007.
Dopo il salto, ricordiamo il grandissimo regista con un suo corto del ’59, Présentation ou Charlotte et son steak, con Godard nel ruolo di Walter.