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È morto Pietro Mennea: la biopic Diciannove e Settantadue

Una biopic per raccontare la vita di Pietro Mennea, da ragazzino del Sud a oro olimpico e record-man dei 200 metri per 16 lunghi anni.

pubblicato 21 Marzo 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 16:33

Pietro Mennea è morto. La “Freccia del Sud” si è spenta stamattina in una clinica di Roma, a quanto pare a causa di un male incurabile tenuto nascosto per volontà dell’ex atleta italiano. Classe 1952, Mennea verrà ricordato per sempre per aver conquistato l’oro nei 200 metri alle Olimpiadi del 1980, mantenendo il record del mondo dal 1978 al 1996.

Proprio di recente, Sharoncinema Production gli ha dedicato una biopic intitolata Diciannove e Settantadue, vale a dire il tempo con il quale nei Giochi Universitari di Mexico City riuscì a compiere l’impresa battendo il precedente record di Tommie Smith.

Non a caso un film prodotto dalla salentina Sharoncinema, viste le origini pugliesi di Mennea: il film è infatti stato girato a Maglie dal regista Sergio Basso, che ha raccontato non solo la storia sportiva di Pietro Mennea, ma anche quella personale fin da quando l’atleta era bambino e sfidava una Porsche sui 50 metri, vincendo.

Una storia poco romanzata, basata su documenti originali che raccontano la storia di un ragazzo del Sud partito da zero, in grado di trovare nello sport la propria strada nella vita rappresentando così anche un vero e proprio simbolo per un territorio spesso martoriato. Lo stesso Mennea ha partecipato alla realizzazione della biopic, presentata durante il 2012 e andata in onda, anche se non si trovano conferme, su Rai Due.