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Eagle Eye: la recensione

Eagle Eye (Eagle Eye, U.S.A. – 2008) di D.J. Caruso con Shia LaBeouf, Michelle Monaghan, Rosario Dawson, Billy Bob Thornton, Eric Christian Olsen, Ethan Embry, William Sadler, Michael Chiklis, Lynn Cohen. Jerry (Shia LaBeouf) è un ragazzotto dalla vita semplice. Lavora in una copisteria, guadagna poco, non ha soldi per pagare l’affitto e il bancomat

di carla
25 Febbraio 2009 13:38

eagle eye locandinaEagle Eye (Eagle Eye, U.S.A. – 2008) di D.J. Caruso con Shia LaBeouf, Michelle Monaghan, Rosario Dawson, Billy Bob Thornton, Eric Christian Olsen, Ethan Embry, William Sadler, Michael Chiklis, Lynn Cohen.

Jerry (Shia LaBeouf) è un ragazzotto dalla vita semplice. Lavora in una copisteria, guadagna poco, non ha soldi per pagare l’affitto e il bancomat gli fa la linguaccia ogni volta che va a prelevare. Un brutto giorno arriva la notizia: il fratello gemello è morto in circostanze misteriose. Poco dopo il funerale il giovane si vede recapitare a casa armi, passaporti falsi ed il conto corrente trabocca di soldi. Squilla il telefono: una voce gli ordina di scappare. Nel frattempo alla giovane mamma single Rachel (Michelle Monaghan) viene sequestrato il figlio e riceve ordini dalla stessa voce misteriosa. Cosa sta succedendo?

L’idea di partenza del film (l’essere sempre controllati come in un reality show) non è male anche se non troppo originale (vedi Nemico Pubblico, per esempio). Peccato che la pellicola butti tutto sull’esagerazione e sulle sequenze ardimentose dove Shia LaBeouf e Michelle Monaghan corrono in continuazione (lui ha imparato a far andare le gambe sul set de i Transformers) da una parte all’altra seguiti dalla voce meccanica di una Alessia Marcuzzi del Grande Fratello governativo.

Shia LaBeouf eagle eye

Aggiungetevi quindi un pizzico di paranoia, un tantino di paura di atti terroristi in preparazione, l’amore per la patria ed il (presunto) tradimento di uno che doveva (e voleva) solo fare il suo dovere.

Non contenti? La coppia Shia LaBeouf e Michelle Monaghan non è perfetta ed il film ha un’eccessiva lunghezza (118 minuti in cui alla fine le situazioni si ripetono uguali) ed il cast di co-protagonisti (Rosario Dawson e Billy Bob Thornton) è veramente di solo contorno. Pre-finale che vuole citare Stanley Kubrick ma non diciamoglielo che altrimenti succede un disastro. Un film che si guarda senza pensare e che raggiunge appena appena la sufficienza.

Voto Carla: 6- –