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El campo: recensione

La nostra recensione del dramma intimista diretto da Hernàn Belòn con El campo

di cuttv
pubblicato 27 Luglio 2012 aggiornato 31 Luglio 2020 23:35

Per apprezzare i ritmi della campagna, bisogna porsi in ascolto di un paesaggio distante anni luce da quello urbano, per apprezzare quelli che scandiscono El Campo di Hernàn Belòn, bisogna fare la stessa cosa con gli orrori del quotidiano e tutto quello che minaccia gli equilibri già fragili di una giovane coppia, alle prese con il primo figlio.

Il dramma intimista protagonista del lungometraggio d’esordio del documentarista argentino è in fondo quello di tante coppie, con ruoli, punti di vista, sogni e obiettivi diversi sulla loro vita in comune, che un paesaggio silente e un vecchio casolare di campagna, pieno di crepe, spifferi e rumori, può facilmente portare a galla.

Nonostante il loro affiatamento appassionato, che rinnovano tra le lenzuola (ma anche in macchina), Santiago (Leonardo Sbaraglia) ed Elisa (Dolores Fonzi) vogliono cose diverse per loro e la piccola Matilda (Matilda Manzano), la cosa diventa evidente sin dal loro arrivo, in una campagna fredda e inospitale, avviluppata dalla notte e da tutta la sinistra complicità della nebbia.

I lunghi silenzi della campagna argentina, in ascolto della pioggia, del vento, degli animali, entusiasmano lui, con la libertà di tagliare ogni legame con il quotidiano insieme alla legna, di dedicarsi alla famiglia come non ha fatto in passato, al sesso con la moglie e magari ad un altro bambino.

Le stesse cose spaventano lei, esacerbando un disagio iniziato con la nascita della bambina, l’asfissia del ruolo di moglie e madre, la lontananza dal lavoro e ora anche dagli stimoli di una città frenetica come Buenos Aires. Un altro figlio? Neanche a parlarne.

Il quotidiano che indugia sulle attese, i rumori, le visite inaspettate dei pochi e rurali vicini, gli spaventi immotivati della giovane mamma isolata da tutti con le sue ansie e paure, portano la coppia al collasso, Elisa a scappare e Santiago a percepire la frattura creata da uno spazio estraneo che sta divorando la sintonia.

Una lenta e inesorabile discesa nell’abisso del distacco, aiutata dalla fotografia cupa di Guillermo Nieto e dalla Musica di Antonio Fresa e Luigi Scialdone, che una gita in città con annessa sbornia e sesso in auto non migliora, fino a quando la morte della singolare e inquietante Odelsia, vicina e sorvegliante della casa chiusa per anni, non spinge la coppia a prendere una decisione.

Una decisione che il finale suggerisce, pur restando sufficientemente aperto all’interpretazione di ogni spettatore, come il resto del film, dove in fondo non succede niente e tutto quello che riesce a leggerci chi guarda, assecondando emozioni e sensazioni.

Il ritmo del documentarista che indugia sui silenzi, dello sceneggiatore che delinea una caratterizzazione del gioco di ruoli squilibrata, lasciando poco definito quello di lui, e il fascino di una campagna che non seduce tutti, potrebbero penalizzare la visione, che comunque regala una lettura convincente delle dinamiche di coppia. In fondo come canta Vinicio Capossela …

Che cos’è l’amor
chiedilo al vento
che sferza il suo lamento sulla ghiaia
del viale del tramonto …

Oltretutto El Campo, dalla Settimana Internazionale della Critica della 68. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, arriva al cinema il 31 Agosto 2012 distribuito da Cinecittà Luce, in tempo per indurre a riflettere tante coppie in crisi, sopravvissute alle vacanze, ma sempre a rischio con l’arrivo di settembre.

Io l’ho visto in lingua originale, con il ricordo ancora fresco di una brutta crisi di coppia, al Label 201 di Roma, in un vecchio casolare ristrutturato nel cuore della città più nascosta sotto gli occhi di tutti, quindi nelle condizioni ideali per beneficiare al massimo di tutti i pregi del film, ed emettere un giudizio positivo, ma visto che El campo si presta a considerazioni personali più di altri, lascio a voi l’ultima parola.

Voto di Cut-tv’s: 7

El campo (Italia, Argentina 2011, drammatico) di Hernán Belón; con Leonardo Sbaraglia, Dolores Fonzi, Matilda Marzano, Pochi Ducasse, Juan Villegas. Uscita in Sala: 31 agosto 2012 – Qui il il trailer italiano una una gallery di foto.