Home Dramma Emilia Pérez: nuove clip in italiano e tutto quello che c’è da sapere sul film di Jacques Audiard (al cinema dal 9 gennaio)

Emilia Pérez: nuove clip in italiano e tutto quello che c’è da sapere sul film di Jacques Audiard (al cinema dal 9 gennaio)

Nuovo trailer italiano, clip, colonna sonora e tutto quello che c’è da sapere sul film vincitore di 4 Golden Globe con Karla Sofía Gascón, Zoe Saldana, Selena Gomez, Édgar Ramírez e Adriana Paz – Al cinema con Lucky Red

8 Gennaio 2025 14:48

Dal 9 gennaio nei cinema italiani con Lucky Red Emilia Pérez, l’acclamato film di Jacques Audiard premiato con 5 Golden Globe, tra cui miglior film commedia o musicale, e lanciatissimo per le nomination agli Oscar 2025 che saranno annunciate il prossimo 17 gennaio.

Golden Globe 2025, "Emilia Perez" miglior commedia e film internazionale, "The Brutalist" miglior dramma, regista e attore (Adrien Brody), migliori attrici Demi Moore e Fernanda Torres, Flow miglior film animato.
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Emilia Pérez – Trama e cast

Secondo trailer italiano, nuove clip, canzoni e tutto quello che c'è da sapere sul film di Jacques Audiard con Karla Sofía Gascón, Zoe Saldana, Selena Gomez, Édgar Ramírez e Adriana Paz - Al cinema con Lucky Red
Karla Sofía Gascón è Emilia Pérez (Cr. Shanna Besson/PAGE 114 – WHY NOT PRODUCTIONS – PATHÉ FILMS – FRANCE 2 CINÉMA © 2024.)

“Emilia Pérez” è la storia di Rita, avvocata al servizio di un grande studio, più interessato a scagionare i criminali che a consegnarli alla giustizia. Un giorno riceve un’offerta del tutto inaspettata: aiutare un potente boss del cartello messicano della droga a ritirarsi dai suoi loschi affari e sparire per sempre. L’uomo ha in mente di attuare il progetto su cui lavora da anni: diventare la donna che ha sempre sognato di essere. Insoddisfatta del suo lavoro, Rita decide di accettare l’incarico, ignara del fatto che questa scelta cambierà per sempre la vita di molti.

Il cast: Zoe Saldana, Karla Sofia Gascòn, Selenza Gomez, Adriana Paz, Édgar Ramírez, Mark Ivanir, Eduardo Aladro, Emiliano Hasan, Gaël Murguia-Fur, Tirso Pietriga, Xiomara Melissa Ahumada Quito, Magali Brito, Zagoya Montiel, Sébastien Fruit, Alejandra Reyes, Anabel Lopez, Daniel Velasco-Acosta, James Gerard.

Emilia Pérez – Le nuove clip in italiano

Curiosità

Secondo trailer italiano, nuove clip, canzoni e tutto quello che c'è da sapere sul film di Jacques Audiard con Karla Sofía Gascón, Zoe Saldana, Selena Gomez, Édgar Ramírez e Adriana Paz - Al cinema con Lucky Red
Karla Sofía Gascón è Emilia Pérez e Zoe Saldaña è Rita Moro Castro (Cr. PAGE 114 – WHY NOT PRODUCTIONS – PATHÉ FILMS – FRANCE 2 CINÉMA)

  • Primo film in lingua spagnola del regista francese Jacques Audiard.
  • Il film ha ricevuto 10 candidature ai Golden Globe Awards 2025 vincendo in quattro categorie: Miglior film commedia o musicale, Migliore attrice non protagonista a Zoe Saldana, Migliore canzone originale a “El mal” (Clément Ducol, Camille e Jacques Audiard) e Miglior film straniero.
  • Il film ha ricevuto una standing ovation di nove minuti al termine della sua anteprima al Festival di Cannes dove ha vinto il Premio della giuria e il premio per la miglior attrice (Prix d’interprétation féminine) andato al cast: Karla Sofía Gascón (prima attrice trans a ricevere il premio), Selena Gomez, Adriana Paz e Zoe Saldana.
  • Quella di Emilia Pérez al Festival di Cannes 2024 è la seconda standing ovation più lunga per un film di Jacques Audiard a Cannes dopo Un sapore di ruggine e ossa, che ha ricevuto una standing ovation di 10 minuti nel 2012.
  • Proprio come il suo personaggio nel film, anche l’attrice spagnola Karla Sofía Gascón è una donna trans nella vita reale. Questo è il primo film in cui recita come attrice dopo aver annunciato la sua transizione nel 2018. Prima di allora, ha avuto una lunga carriera come attrice maschile in Spagna e soprattutto in Messico.
  • Mentre promuoveva Emilia Pérez, Selena Gomez ha dichiarato in diverse interviste di non parlare fluentemente lo spagnolo e di non essere contenta del suo spagnolo in questo film.
  • Il film è la pellicola che rappresenta la Francia alla corsa per la categoria “Miglior lungometraggio internazionale” agli Oscar 2025
  • Jacques Audiard ha affermato di essersi ispirato per l’idea del musical da un capitolo di un romanzo su un trafficante di droga che desidera cambiare la sua identità.
  • Per le loro performance nel film, il cast femminile ha condiviso il premio come migliore attrice al Festival di Cannes del 2024 e Karla Sofía Gascón è diventata la prima attrice trans a vincere un premio per la recitazione a Cannes.
  • Il film è ambientato in Messico con personaggi messicani, ma è stato girato interamente a Parigi, in Francia, e l’unica messicana nel cast è Adriana Paz. Paz è anche l’unica nel cast principale che non ha ottenuto una campagna per gli Oscar ed è stata appena menzionata nel marketing del film o promossa durante la stagione dei premi. Paz non ha ottenuto un posto ai Golden Globes accanto ai suoi compagni di cast e non ha nemmeno calcato il red carpet principale della cerimonia.
  • Alla sua uscita, il film è stato criticato per la mancanza di rappresentazione nativa sia nel cast che nella troupe e per non aver prestato attenzione a dettagli come l’uso di parole come “Cárcel” invece di “Penitenciaria” in una scena che mostra la prigione. L’attore messicano Eugenio Derbez ha detto che era strano che un regista che non parla inglese o spagnolo dirigesse un film in tali lingue, ambientato in Messico, senza comprenderne la cultura, aggiungendo che attori americani che parlavano spagnolo senza una conoscenza adeguata delle parole distraevano e mancavano di realismo.
  • La Gay & Lesbian Alliance Against Defamation (GLAAD) ha definito il film un “ritratto profondamente retrogrado di una donna trans” che “ricicla gli stereotipi, i tropi e i cliché trans di un passato non troppo lontano”. Anche la comunità latina, in particolare i messicani, ha espresso il proprio malcontento per il ritratto stereotipato del Messico e della sua gente nel film e per aver “romanticizzato” il cartello della droga e mancato di rispetto alle sue vittime.
  • Jacques Audiard ha detto di non aver studiato il Messico mentre scriveva questo film. Ha detto che conosceva già un po’ il paese e questo gli bastava. Audiard non parla nemmeno spagnolo.
  • Sebbene il film si intitoli “Emilia Pérez”, Rita di Zoe Saldana ha più spazio sullo schermo del personaggio principale di Karla Sofía Gascón e il film ruota attorno a lei, una donna eterosessuale (cisgender). Il film è stato ampiamente pubblicizzato come un film su una donna transgender e Gascón è stato promosso nella categoria principale durante la stagione dei premi, mentre Saldana è stata promossa nella categoria di supporto.
  • Mentre il film sarebbe stato sicuramente vietato in Medio Oriente e Nord Africa a causa del suo elemento e dei suoi temi LGBTQ, il distributore Front Row Filmed Entertainment, in accordo con i produttori del film, ha deciso di presentare la versione non vietata e non tagliata di “Emilia Pèrez” On-Demand su tutte le piattaforme globali.

Emilia Pérez – Secondo trailer italiano e nuovi spot tv

Intervista al regista Jacques Audiard

Secondo trailer italiano, nuove clip, canzoni e tutto quello che c'è da sapere sul film di Jacques Audiard con Karla Sofía Gascón, Zoe Saldana, Selena Gomez, Édgar Ramírez e Adriana Paz - Al cinema con Lucky Red
Il regista Jacques Audiard sul set di Emilia Pérez. (Cr. Shanna Besson/PAGE 114 – WHY NOT PRODUCTIONS – PATHÉ FILMS – FRANCE 2 CINÉMA © 2024)

Come è nata l’idea del film?

Sei anni fa ho letto il romanzo Écoute di Boris Razon. A metà del libro, arriva uno spacciatore transgender che vuole sottoporsi a un intervento chirurgico. Dato che nei capitoli successivi il personaggio non era molto sviluppato, ho deciso di iniziare la mia storia con lui.

Come ha lavorato alla sceneggiatura partendo da questa premessa?

Durante il primo lockdown, ho buttato giù una prima bozza e mi sono reso conto che era più simile a un libretto d’opera che a una sceneggiatura cinematografica: era suddiviso in atti, c’erano poche scenografie, i personaggi erano archetipici…

Era da tanto che voleva fare un’opera lirica?

Non era una cosa che mi interessava particolarmente, ma è anche vero che l’idea di fare un’opera mi era passata per la testa mentre lavoravo a “Un héros très discret”. Con Alexandre Desplat avevamo pensato di scrivere un’opera verista, una storia senza pretese come “Nixon in China”, “L’opera da tre soldi” o “La tragédie de Carmen” di Peter Brook.

Avendo in mente questa idea di opera, ha iniziato a cercare un musicista?

Esatto. Un mio amico produttore, anche lui appassionato di musica, mi ha parlato di Clément Ducol e così l’ho incontrato. La sua compagna Camille ha deciso subito di partecipare al progetto per scrivere i testi. A quel punto noi quattro, compreso Thomas Bidegain, ci siamo rintanati in una casa fuori Parigi per iniziare a lavorare. Era la primavera del 2020.

Quand’è che il libretto si è trasformato in sceneggiatura?

Quando ho iniziato a cambiare i personaggi del romanzo. Nel libro l’avvocato era un uomo, un tipo stanco e disincantato, uno che non ha più niente da perdere. Io l’ho trasformato in una donna, anche lei avvocato ma giovane, ambiziosa, spregiudicata, cinica e pure nera, visto che a interpretarla è Zoe Saldaña. Insomma, un personaggio con un enorme potenziale di sviluppo che, come Emilia, avrebbe potuto spaziare tra generi diversi: film noir, melodramma, commedia di maniera, musical, telenovela…

Perché ha seguito un percorso così tortuoso per arrivare a scrivere una sceneggiatura?

Non ne sono sicuro, ma devo dire che la storia è sempre la stessa: tutto parte da un’intuizione, un punto di partenza, e poi passo il resto del tempo a complicare le cose, a confondere le acque, a nascondere dietro a qualche maschera… Alla fine, cioè durante il processo di missaggio, il film è più vicino alla mia idea originale di tutte le diverse versioni intermedie. “Quanta strada ho dovuto fare per incontrarti!”, dice l’eroe alla fine di “Diario di un ladro” di Bresson.

La maggior parte del film è stata girata su un palcoscenico, a Parigi. È stata una scelta creativa o è dovuto a esigenze tecniche?

Abbiamo fatto diversi sopralluoghi in Messico, ma non trovavamo la quadra: tutti i set erano troppo reali, troppo rigidi, troppo piccoli, troppo complessi … La mia idea originale era legata a un’opera lirica: perché quindi non tornare a questa premessa? Perché non tornare all’essenza, al DNA del progetto e girare su un palcoscenico? È un ottimo esempio di quello che dicevo prima sul tempo che spreco a negare la mia intuizione originale.

Ambientare il film in Messico ha significato lavorare fin dall’inizio, ancora una volta, in una lingua diversa. Dopo Dheepan (2015), il cui protagonista parlava tamil, e I fratelli Sisters (2018), interamente girato in inglese, perché ha voluto lavorare di nuovo in una lingua straniera?

In francese tendo a concentrarmi sulla sintassi, sulla scelta delle parole, sulla punteggiatura… Tutti dettagli che non sono molto utili. Invece, quando lavoro in una lingua che parlo poco e male, il mio rapporto con i dialoghi del film diventa esclusivamente musicale.

La traduzione ha cambiato la musicalità del dialogo che aveva scritto in francese? Sì, certo, ed era proprio questo il punto: scrivere un’opera in spagnolo, che è una lingua che ha un carattere forte, molto fisica, molto accentata.Ci parli del processo di selezione del cast.

Ho incontrato Selena Gomez una mattina a New York. Me la ricordavo in Spring Breakers – Una vacanza da sballo (2013) di Harmony Korine, ma non sapevo quasi nulla di lei. In dieci minuti ho capito che sarebbe stata perfetta. Gliel’ho detto, ma non mi ha creduto. Quando l’abbiamo chiamata un anno dopo per dirle che avevamo avuto l’ok per il film, pensava che mi fossi dimenticato di lei!

E Zoe Saldaña?

Zoe aveva tutte le carte in regola: sapeva cantare e ballare come richiedeva il ruolo da protagonista e poi come attrice è straordinariamente carismatica. Ci teneva molto a fare il film, ma era impegnata. L’abbiamo aspettata per un anno.

E Karla Sofía?

Trovare qualcuno per il suo ruolo è stato più difficile. Ho incontrato diverse attrici transgender a Città del Messico, ma non riuscivo a trovare la persona giusta. Il problema, secondo me, è che la transizione rappresenta un momento talmente importante della loro vita che diventa prioritario e, anche se capisco bene che si tratta di qualcosa di straordinario, non deve diventare il fulcro della storia. Karla Sofía era un attore prima di diventare un’attrice e c’è una coerenza nel suo percorso che ha risolto il problema. È intelligente, ha una mente acuta, è piena di inventiva e ha un grande senso della commedia.

Come ha gestito la barriera linguistica con gli attori?

Quando diventava troppo difficile, ricorrevo a un traduttore. Ma con gli attori e le attrici la comunicazione è come un esperanto. Sono stati tutti fantastici e mi è piaciuto molto lavorare con loro giorno dopo giorno.

Emilia Pérez – Nuovi spot tv in italiano

Interviste con Karla Sofía Gascón & Selena Gomez

Secondo trailer italiano, nuove clip, canzoni e tutto quello che c'è da sapere sul film di Jacques Audiard con Karla Sofía Gascón, Zoe Saldana, Selena Gomez, Édgar Ramírez e Adriana Paz - Al cinema con Lucky Red
Karla Sofía Gascón è Emilia Pérez (Cr. PAGE 114 – WHY NOT PRODUCTIONS – PATHÉ FILMS – FRANCE 2 CINÉMA)

Chi è Emilia Pérez?

KARLA SOFIA GASCON: Con Emilia Pérez è un po’ come se la Bella e la Bestia fossero rinchiuse nello stesso corpo. All’inizio del film è Manitas, una donna imprigionata in un’esistenza che non le appartiene che, a un certo punto, si ritrova ad avere l’opportunità di lasciarsi tutta questa vita alle spalle, una vita con cui non vuole più avere niente a che fare. Manitas è cresciuto in un mondo in cui i genitori preferiscono che i loro figli siano delinquenti piuttosto che “fro*i”. Quindi è intrappolato da entrambi i punti di vista: nella delinquenza e in una esistenza da uomo in cui non si ritrova

Conosceva il lavoro di Jacques Audiard prima di iniziare a lavorare con lui?

KSG: Per niente, e non ho voluto vedere nessuno dei suoi film precedenti. Quando è uscito Parigi, 13 Arr. avevamo già iniziato a lavorare su Emilia Pérez e ho deciso di non guardarlo. Non volevo farmi influenzare in alcun modo. Mi piace troppo la libertà. Vederlo come un dio o un genio mi sarebbe stato di intralcio, invece così abbiamo potuto sviluppare non tanto un rapporto di amicizia, ma un rapporto quasi familiare. Una delle prime cose che gli ho chiesto quando ci siamo incontrati è stata: “Come comunicheremo?”. Mi ha dato una risposta molto bella: “Telepaticamente!”. Ed era vero: funzionava! È il miglior regista del mondo con i suoi attori e gli voglio molto bene. Abbiamo la stessa passione per l’arte.

Ritiene che Jacques Audiard sia riuscito a cogliere la complessità del Messico, un paese che lei conosce molto bene perché è lì che ha costruito parte della sua carriera?

KSG: Direi proprio di sì. Quello che ha capito prima di ogni altra cosa è quanto le donne abbiano il potere di cambiare il mondo e questo concetto sta al cuore del film. Per quanto riguarda il Messico, è un Paese che ti cattura: ha degli aspetti molto ostici ma altri che sono molto belli. C’è qualcosa di tenero e di caloroso nella gente ed è un Paese in cui ho vissuto momenti davvero felici, dove ho sviluppato relazioni profonde e affettuose con amici molto cari.

Quando ha letto la sceneggiatura, si è sentita compresa sia come donna che come trans?

KSG: Sicuramente sì. Jacques pensava a questo progetto da tempo, aveva riflettuto a lungo sulla questione. Si è tenuto lontano dalle insidie più comuni, tra cui l’uso dei pronomi sbagliati.

Quanto è stato impegnativo, dal punto di vista emotivo e tecnico, rappresentare le scene di Manitas?

KSG: Di norma mi piace interpretare personaggi che siano il più possibile lontani da me e con Manitas non ho davvero nulla in comune … Ma naturalmente in alcune cose mi ci rivedevo anche io, in particolare nel suo profondo desiderio di cambiamento e nell’amore per i figli. Mi piace perché è libero, mentre Emilia è più sottomessa. Checché se ne dica, le donne sono soggette a una grande pressione a causa delle norme sociali, anche se sono più libere dentro. Quando abbiamo cominciato a girare, rappresentare Emilia è stato molto più impegnativo. Dovevo indossare un corsetto che mi limitava nei movimenti, una parrucca che mi stringeva la testa e pure i tacchi alti… Con Manitas, dopo essere stata truccata e aver applicato le protesi sul viso, ero libera di muovermi come volevo.

Come ha affrontato le parti cantate?

KSG: Ho detto subito a Jacques e al resto della troupe che non sono né una cantante né una ballerina. Fortunatamente, però, sono una gran lavoratrice e abbiamo avuto molto tempo per provare, più di un anno prima di cominciare le riprese. Con il coreografo Damien Jalet ci siamo concentrati sui movimenti delle mani di Manitas ed Emilia. Con i compositori Camille e Clément è stato più difficile, soprattutto per le canzoni di Emilia che hanno una tonalità alta. Ma Jacques è abbastanza intelligente da accettare senza problemi le
capacità e i limiti di tutti.

Com’è stato lavorare con Zoe Saldaña e Selena Gomez?

KSG: Se vent’anni fa mi avessero detto che avrei recitato in un film di Jacques Audiard accanto a Zoe Saldaña e Selena Gomez, non ci avrei mai creduto! Il trucco per non sentirmi sopraffatta dalla situazione è stato considerarle come sorelle e vederle in base ai ruoli che recitavano. Devo essere sembrata una pazza perché ero così immersa nel film che a volte il confine tra realtà e finzione sembrava venire meno: quando guardavo le scene di Selena con Edgar Ramirez, che interpretava il suo amante, provavo davvero la gelosia di Emilia.

Con l’uscita del film, lei si farà portavoce della “causa” transgender e della lotta per i diritti delle persone trans. Come ci si sente?

KSG: Cominciamo col dire che prima che una paladina delle comunità trans e LGBTQI+, mi vedo innanzitutto come una persona che ha lottato per realizzare i propri sogni. Migliaia di attori in tutto il mondo faticano tanto per riuscire a lavorare e magari recitano su un palco in teatri quasi vuoti. Personalmente mi è capitato di recitare per un solo spettatore. È un lavoro molto difficile. Quindi, prima di ogni altra cosa, vorrei farmi portavoce di questo: del coraggio, del desiderio, della forza che ti aiutano a realizzare i tuoi sogni. Per quanto riguarda le persone trans, vorrei che smettessimo di essere liquidate, categorizzate e messe in una scatola, vorrei che smettessimo di essere prese in giro, insultate e odiate. Io ritengo di essere stata in un certo senso fortunata: grazie a mia moglie e alla mia famiglia sono riuscita a portare avanti la mia transizione continuando a vivere la mia vita. Ma dobbiamo pensare a tutte quelle donne trans che devono prostituirsi perché perdono il lavoro e non hanno mezzi di sussistenza. Vorrei che tutti potessimo vivere alla luce del sole e, soprattutto, vivere una vita normale.

Secondo trailer italiano, nuove clip, canzoni e tutto quello che c'è da sapere sul film di Jacques Audiard con Karla Sofía Gascón, Zoe Saldana, Selena Gomez, Édgar Ramírez e Adriana Paz - Al cinema con Lucky Red
Selena Gomez è Jessi (Cr. Shanna Besson/PAGE 114 – WHY NOT PRODUCTIONS – PATHÉ FILMS – FRANCE 2 CINÉMA © 2024)

Cosa sapeva del lavoro di Jacques Audiard quando lo ha incontrato per la prima volta a New York?

SELENA GOMEZ: Il suo primo film che ho visto è stato Un sapore di ruggine e ossa e mi sono subito innamorata del suo stile cinematografico. Ero entusiasta di incontrarlo, ma anche nervosa perché sapevo che questa parte sarebbe
stata una bella sfida per me.

Dice che non gli ha creduto quando le ha detto, dopo 10 minuti di conversazione, che il ruolo era suo…

SG: Quando ho fatto il provino, è come se il cervello fosse andato in tilt perché era una scena così appassionata che mi ci sono buttata anima e corpo. Quando ha detto che la parte era mia mi è sembrato davvero di essere in un sogno.

Jacques Audiard dice anche che non sapeva molto di lei quando vi siete incontrati. Pensa che il fatto di non essere al corrente della sua fama e della sua immagine pubblica abbia avuto un effetto sul vostro rapporto di lavoro?

SG: Mi piaceva il fatto che non sapesse chi fossi e credo che questo abbia giocato a mio favore. Mi ha guardato solo come attrice. Non aveva preconcetti e mi ha fatto sentire come se mi fossi davvero guadagnata il ruolo.

Il film è ambientato in Messico, paese d’origine di suo padre, però lei è cresciuta in Texas. Che rapporto ha con il Messico e, più in generale, con la cultura messicana?

SG: Mia nonna arrivò negli Stati Uniti dal Messico nel 1973 sul retro di un camion e divenne cittadina americana 18 anni dopo. Non è stato facile per lei, perché ha lasciato gran parte della sua famiglia in Messico. Mio padre ha fatto un ottimo lavoro riuscendo a mantenere vivo il legame con le mie radici in tutto, dalle tradizioni al cibo, alla cultura. Il Messico è sempre stato centrale nella mia vita, e poi per arrivarci bastava salire in macchina e guidare per un po’.

Come ha affrontato la recitazione in spagnolo, cosa che non aveva mai fatto prima?

SG: Ho registrato le parti cantate in spagnolo, ma l’idea di parlare in spagnolo nel film mi preoccupava molto. Il mio personaggio è messicano-americano e questo mi ha aiutato ad alleviare un po’ lo stress perché volevo che tutto funzionasse alla perfezione.

I diritti dei trans vengono attaccati ovunque negli Stati Uniti, e in particolare nel suo Stato natale, il Texas. Considera Emilia Pérez un film politico? E quanto è stato importante per lei partecipare al racconto di questa particolare storia, in questo particolare momento della politica americana?

SG: Quando ho letto la sceneggiatura per la prima volta, volevo assicurarmi che il ruolo di Emilia fosse interpretato da qualcuno che avesse vissuto quella vita. Per me era importante che l’opportunità fosse data a una donna trans, perché la visibilità è importante.

Il suo personaggio in Emilia Pérez è una donna molto forte, che lotta per la sua libertà di amare chi vuole. In un certo senso è anche in fase di transizione. È qualcosa in cui si rivede, in qualche modo?

SG: Si. Ora che ho trent’anni sto facendo anche io molte scoperte riguardo a me stessa. A volte può essere complicato e strano, ma lo trovo appagante e tutto migliora con il tempo. Oggi mi sento più saggia e molto più consapevole di me stessa.

Che cosa ha trovato di più toccante in lei?

SG: Capisco sicuramente l’intensità con cui vive ogni cosa. Che si tratti di passione o di rabbia, è stato divertente interpretarla perché non c’era mai un punto di stabilità.

Emilia Pérez – La colonna sonora del film

Secondo trailer italiano, nuove clip, canzoni e tutto quello che c'è da sapere sul film di Jacques Audiard con Karla Sofía Gascón, Zoe Saldana, Selena Gomez, Édgar Ramírez e Adriana Paz - Al cinema con Lucky Red
Selena Gomez è Jessi (Cr. PAGE 114 – WHY NOT PRODUCTIONS – PATHÉ FILMS – FRANCE 2 CINÉMA)

  • Le musiche originali del film sono dei compositori Clément Ducol (Linda e il pollo) & Camille (Il corsetto dell’imperatrice).
  • La colonna sonora include canzoni originali scritte da Camille e Clément Ducol, in collaborazione con il regista Jacques audiard, interpretate dal cast del film.
  • Il brano “El Mal” di Clément Ducol, Camille e Jacques Audiard ha vinto un Golden Globe per la Migliore canzone originale.
  • Nel film si può ascoltare anche il brano “Las Damas que Pasan” (Les Passantes) interpretata da Adriana Paz su musica di Georges Brassens e testi Antoine Pol (francese) e Camille (spagnolo).

Intervista con Clément Ducol & Camille

Quanto conoscevate la cultura messicana? Avete fatto delle ricerche?

Camille: Ciò che mi è piaciuto della premessa di Jacques, che ho trovato particolarmente audace, stimolante e chiara dal punto di vista artistico, è che sembrava una compagnia d’opera che metteva in scena uno spettacolo che si svolgeva una volta in Italia, poi in Giappone, poi in Messico… Io sono francese, e anche Camille, e non facciamo finta di essere messicani. A conferire la “messicanità” alle canzoni sono stati il fraseggio e gli accenti tonici della lingua e le voci degli interpreti, dei cori e delle comparse.

Clément Ducol: Jacques ha scelto compositori francesi e non ha mai cercato di imitare la musica messicana. Tuttavia, c’è necessariamente una forte influenza della musicalità dello spagnolo, la ruvidità delle consonanti, lo spettro armonico delle vocali…

Come avete lavorato in studio con Selena Gomez e Zoe Saldaña, che sono entrambe cantanti esperte?

Camille: Le ho incontrate senza farmi tanti problemi, sapendo pochissimo di entrambe. Non volevo essere influenzata, impressionata o affascinata dalla loro personalità o dalla loro carriera. Selena si è presentata in studio con il suo tecnico audio, che è stato estremamente disponibile. È una gran lavoratrice, molto premurosa e umile. Zoe è altrettanto disponibile e altruista (cosa che mi piace molto degli attori), ma è molto diversa. Non aveva molta dimestichezza con lo studio e ha subito detto che cantare era qualcosa a cui non era abituata. Ma ha un istinto incredibile e un talento musicale naturale. È una grande perfezionista e quando recita resta totalmente connessa al suo cuore anche se controlla ogni sguardo e sopracciglio alzato. È
un’atleta.

Eravate anche voi sul set durante le riprese?

Camille: Sì. Avevamo registrato tutti i numeri musicali con gli attori e le attrici prima delle loro scene, quindi  in teoria si trattava solo di aggiustamenti tecnici e di sincronizzazione labiale… Ma alla fine Jacques ha voluto registrare dal vivo, in particolare quando c’erano delle difficoltà dal punto di vista della recitazione. Dopo le riprese, tutti gli attori hanno registrato nuovamente le loro battute in ADR sul girato. Di conseguenza, ciò che
si sente nel film è un mix tra l’audio registrato e l’ADR, guidato dal suono dal vivo delle riprese.

Clément Ducol: Nel mondo della musica abbiamo molti meno soldi rispetto al cinema, quindi siamo abituati a lavorare molto in fretta, senza neanche avere la possibilità di preoccuparci del futuro. Ma Jacques rimette continuamente tutto in discussione. È molto affascinante. La canzone pop di Selena Gomez è stata scritta quando le riprese erano già iniziate. Voleva una canzone nuova, più profonda, che raccontasse la sua storia. Ci ha suggerito di guardare il suo documentario, My Mind and Me. È da lì che arriva Mi Camino.

Clément, lei ha scritto anche la colonna sonora del film. Può dirci qualcosa di più?

Clément Ducol: È stata una sfida enorme: avevamo una forte base musicale con le canzoni e non si trattava di aggiungere un ulteriore commento. Così, ho creato del materiale vocale per la colonna sonora, eseguito da Camille e da me, cori che si distinguevano davvero dalle canzoni. Dai dialoghi alle canzoni e ai paesaggi sonori, le voci fungono da filo conduttore del film.

Secondo trailer italiano, nuove clip, canzoni e tutto quello che c'è da sapere sul film di Jacques Audiard con Karla Sofía Gascón, Zoe Saldana, Selena Gomez, Édgar Ramírez e Adriana Paz - Al cinema con Lucky Red

Lista tracce ufficiale:

1. El Alegato – Zoe Saldaña (3:33)
2. Todo y Nada – Zoe Saldaña (2:16)
3. El Encuentro – Karla Sofia Gascón (1:13)
4. La Vaginoplastia – Zoe Saldaña (2:34)
5. Lady – Zoe Saldaña & Mark Ivanir (2:46)
6. Deseo – Camille & Karla Sofia Gascón) (2:34)
7. Por Casualidad – Camille, Karla Sofia Gascón & Zoe Saldaña (2:06)
8. Bienvenida – Selena Gomez (2:14)
9. Mis Siete Hermanas y Yo – Xiomara Ahumada Quito (1:49)
10. Papa – Juan Pablo Monterrubio & Karla Sofia Gascón (2:22)
11. Para – Aitza Terán & Iván Ruiz de Velasco (2:49)
12. El Mal – Camille, Zoe Saldaña & Karla Sofia Gascón (3:38)
13. El Amor – Camille, Karla Sofia Gascón & Adriana Paz (3:26)
14. Mi Camino – Selena Gomez (3:44)
15. Perdóname – Camille & Karla Sofia Gascón (2:14)
16. Las Damas que Pasan – Adriana Paz (4:07)
17. Fierro Viejo (Choir Version) – Camille (1:10)
18. El Alegato (Piano Version) – Camille, Zoe Saldaña & Karla Sofia Gascón (1:30)
19. Subiendo (Part 1) – Camille & Clement Ducol (2:29)
20. Fierro Viejo / La Ciudad – Camille (1:47)
21. Fantasmas – Camille (0:25)
22. El Rapto – Camille & Clement Ducol (1:52)
23. Claroscuro (Part 1) – Clement Ducol (2:01)
24. Claroscuro (Part 2) – Karla Sofia Gascón & Mark Ivanir (1:54)
25. El Rayo – Clement Ducol (0:38)
26. El Despertar – Camille (1:44)
27. Subiendo (Part 2) – Camille (2:04)
28. Cara a Cara – Clement Ducol (1:05)
29. Desire (Alternate Version) – Camille (1:32)
30. El Reclutamiento – Camille & Clement Ducol (1:44)
31. Disonancia (Part 1) – Camille (1:01)
32. Disonancia (Part 2) – Karla Sofia Gascón (2:26)
33. La Pelea – Camille & Clement Ducol (2:22)
34. El Trio – Karla Sofia Gascón & Zoe Saldaña (2:04)
35. 3 Dedos – Camille & Clement Ducol (2:04)
36. Beatificación (Part 1) – Camille & Clement Ducol (5:04)
37. Beatificación (Part 2) – Camille & Clement Ducol (2:19)
38. El Fuego – Camille (1:35)
39. Desire – Camille (2:06)
40. Subiendo (Strings Version) – Clement Ducol (1:05)
41. Subiendo (Choir Version) – Camille (1:01)
42. Desire (Strings Version) – Clement Ducol (1:53)
43. Desire (Choir Version) – Camille, Yadam & Paloma Pradal (1:58)

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