Fabian – Going to the Dogs: trailer italiano e anticipazioni del film con Tom Schilling
Tutto quello che c’è da sapere su “Fabian – Going to the Dogs”, il film di Dominik Graf con Tom Schilling al cinema dal 18 agosto.
Dal 18 agosto nei cinema italiani con PFA Films e RS Productions Fabian – Going to the Dogs, il dramma tedesco per la regia di Dominik Graf, con Tom Schilling, Albrecht Schuch e Saskia Rosendahl, tratto da uno dei più importanti romanzi di uno dei più famosi scrittori tedeschi del 900′, Erich Kästner.
Trama e cast
La trama ufficiale: Berlino, 1931. Durante il giorno, Jakob Fabian (Tom Schilling), lavora nel dipartimento pubblicitario di una fabbrica di sigarette, mentre la notte passa il suo tempo tra locali, bordelli e atelier di artisti con il suo facoltoso amico Labude (Albrecht Schuch). Quando Fabian incontra Cornelia (Saskia Rosendahl), una donna incredibilmente sicura di sé, riesce per un momento a mettere da parte la sua visione pessimistica del mondo. S’innamora, ma la felicità non dura. Viene licenziato, mentre Cornelia riesce a sfondare come attrice, venerata da stuoli di ammiratori e dal suo stesso produttore. Per Fabian la situazione è insopportabile…Intanto Berlino è tormentata dai fantasmi della Prima guerra mondiale, dalla recessione e dall’ascesa del nazionalsocialismo.
I protagonisti del film sono Tom Schilling (La banda Baader Meinhof, Suite francese) nel ruolo di Fabian, Albrecht Schuch (Berlin Alexanderplatz, Westwind) nel ruolo di Labude, e Saskia Rosendahl (Le distanze, Opere senza autore) nel ruolo di Cornelia. Tra gli altri attori figurano Meret Becker, Michael Wittenborn, Petra Kalkutschke, Eva Medusa Gühne ed Elmar Gutmann.
Fabian Going the Dogs – trailer e video
Curiosità
- “Fabian – Going to the Dogs”, presentato in concorso alla Berlinale nel 2021, è un adattamento dell’omonimo romanzo di Erich Kästner , che, pubblicato 90 anni fa, è noto per applicare tecniche cinematografiche come i tagli rapidi allo stile di scrittura. Gli stessi “trucchi” sono usati nel film di Dominik Graf (Un angelo caduto dall’inferno, Falsa identità), con uno stile visivo tra il contemporaneo e un’estetica anni ’30 e l’aggiunta di filmati d’archivio dei tempi della Repubblica di Weimar.
- Il film e il libro originale condividono molti momenti autobiografici con la vita dello scrittore del romanzo Erich Kästner, in particolare il fatto che entrambi, Kästner e Fabian, sono nati a Dresda, hanno lavorato come autori pubblicitari a Berlino, entrambi erano pacifisti e avevano un debole per giovani attrici.
- La sceneggiatura è stata scritta dal regista Dominik Graf e dal co-sceneggiatore Constantin Lieb (Asphaltgorillas, Eden).
- Il film è stato girato in location originali a Görlitz, Malschwitz, Bautzen, Berlino, Kleinmachnow e nello Studio Babelsberg.
- Le musiche originali del film sono dei compositori Sven Rossenbach & Florian Van Volxem (Rewind, Hanne). Rossenback e Van Volxem hanno già collaborato con il regista Dominik Graf per la serie tv Tatort.
- “Fabian – Going to the Dogs” è stato prodotto dalla Lupa Film GmbH, in co-produzione con DCM Pictures GmbH e ZDF, in collaborazione con ARTE, in cooperazione con Amilux Filmproduktionsgesellschaft mbH e Studio Babelsberg AG, con il supporto del BKM, DFFF, MDM, MBB e FFF. DCM Film Distribution ha distribuito il film in Germania nel 2021. In Italia, il film è distribuito da Pier Francesco Aiello per la PFA Films e da Pietro Peligra per RS Productions.
Note di regia
Lo guardò con un’espressione seria. “Non sono un angelo, signore. Questo non è un buon momento per gli angeli. Che cosa dovremmo fare? Se ci innamoriamo di un uomo, dobbiamo rinunciare a noi stesse per lui. Lasciamo tutto quello che prima faceva parte delle nostre vite e andiamo da lui. Diciamo: “Sono qui.” Con un sorriso amichevole stampato in volto. “Sì, sei qui.” Dice lui mentre si passa una mano tra i capelli. “Buon Dio!” Pensa. “Adesso, non me la scrollerò più di dosso.” Gli diamo tutto quello che abbiamo, e lo facciamo a cuor leggero. E lui impreca. I nostri doni lo irritano. All’inizio, impreca sottovoce. Poi sbraita. E ci sentiamo più sole che mai. Ho 25 anni e sono stata lasciata da due uomini. Come se fossi un ombrello, che dimentichi di proposito da qualche parte. Ti offende il fatto che io sia così schietta?”
Il sottotitolo del film, che è il titolo originale del romanzo, è “Going to the dogs” che si riferisce a qualcosa che va “in malora” . Non sarà un titolo particolarmente altisonante, ma descrive perfettamente una situazione senza speranza. Kästner dipinge un ritratto della Berlino della fine degli anni venti, una Berlino di tutti i giorni: nessuna rappresentazione pittoresca del sudiciume urbano, i tumulti politici sono rappresentati ancora come sotto controllo, nessun mondo del crimine rappresentato nello stile di Fritz Lang, e sicuramente non ci sono biografie di artisti espressionisti e nessun tipo di stravaganze. Invece predilige rappresentare i sogni, e forse anche le ambizioni artistiche, della classe media e la disperazione esistenziale della borghesia benestante. I giovani si siedono nei café o negli appartamenti, da soli o in compagnia, bevono, parlano della loro vita sentimentale oppure riflettono sui loro sentimenti…Fabian, così come il romanzo omonimo, non ha una vera e propria trama. “Finalmente! Magnifico!” ho pensato. Una storia dei suoi tempi, una storia di amore, perdita, e nient’altro. Fabian è in contraddizione con se stesso. Vorrebbe fare lo scrittore, ma è un revisore. Anche quando l’amore lo travolge come un’onda, lui ha ormai perso le speranze, ed è in Guerra con se stesso, con il periodo storico in cui vive. È scettico, intelligente, è un po’ burbero, ma sotto sotto ha il cuore tenero. Ero convinto che Tom Schilling potesse interpretare Fabian al meglio. Senza di lui, non credo che avrei fatto il film. È facile dirlo a posteriori, ma vi giuro che mentre scrivevamo la sceneggiatura, io e Costantin Liebs avevamo in mente proprio lui.
Un film preso da una grande opera letteraria, “Going to the Dogs” era sicuramente un’opera avanti per i suoi tempi, e lo è ancora. Ho cercato di fare del mio meglio per rimanere il più fedele possibile e catturare il linguaggio del romanzo e del suo autore. È quasi più importante delle immagini. No, questo non è vero. Sono importanti in egual misura. Ho cercato di trovare un equilibrio tra immagini e linguaggio. La scrittura di Kästner, definita da un’ironia brillante, un profondo liricismo e una sana dose di amarezza, richiede due voci narranti per poterle rendere giustizia, per poter esprimere al massimo la scala completa dei sentimenti. Visto che all’epoca si stava combattendo una battaglia tra generi all’interno dei ranghi militari, si doveva trattare per forza di un uomo e una donna. Il realismo estetico, che io e il direttore della fotografia Hanno Lentz cercavamo, visto che dovevamo girare parzialmente in Super 8, ha reso più vicino il periodo storico. Gli anni d’oro degli anni Venti non erano altro che un luccichio tra il fango, e la vita era ridotta alla semplice sopravvivenza.
Fabian stava seduto alla finestra. Dall’altra parte della strada c’era una finestra con la luce accesa. Guardò al suo interno, una stanza non particolarmente arredata. Una donna stava seduta al tavolo, la testa tra le mani. Un uomo stava in piedi di fronte a lei, gesticolava e parlava con veemenza. Prese il cappello dall’attaccapanni e uscì. La donna si portò le mani sul viso e guardò la porta. Poi, lentamente, con calma, distese il capo sul tavolo, come se aspettasse l’ascia del boia abbattersi su di lei. Fabian si girò e guardò la donna che era seduta sulla poltrona accanto a lui. Anche lei aveva osservato la scena nel palazzo di fronte e adesso lo guardava con tristezza. “Un altro potenziale angelo” disse Fabian.
Chi è Dominik Graf?
Dominik Graf è nato a Monaco nel 1952. Si è laureato all’Accademia di Film e Tv di Monaco nel 1980. Nella sua carriera come sceneggiatore e regista sia per la Tv che per il Cinema, i suoi film hanno ottenuto molti premi nazionali e internazionali, come il prestigioso Lola Awards e il Grimme Awards. La sua filmografia comprende la serie Der Fahnder (1984), The Cat (1988), The Invincibles (1994), Hotte im Paradies (2003), The Beloved Sisters (2014), la serie in 10 parti In the Face of Crime (2010), svariati episodi della serie Polizeiruf 110 , e cinque episodi di Tatort compreso Frau Bu Laughs. Nel 2010 è stato pubblicato un libro dove erano raccolti svariati saggi di Dominik Graf sul cinema.
Il romanzo originale
“Fabian – Going to the dogs” è tratto dal romanzo omonimo di Erich Kästner, di cui è stata pubblicato l’originale versione dell’autore nel 2013, ottantadue anni dopo la prima pubblicazione del romanzo, precedentemente intitolato “Fabian: Storia di un Moralista”, pubblicato nel 1931.
La sinossi ufficiale del romanzo: Jacob Fabian vive nella Berlino del 1930, in una città in cui sembra essere un estraneo. Si occupa di pubblicità per una fabbrica di sigarette ma viene presto licenziato. Gironzola per cabaret letterari con l’amico Labude ma non si sente affine a un mondo dove contano solo il denaro, il sesso e la realizzazione personale. Trova l’amore in Cornelia, ma è solo un’illusione, perché la ragazza lo pianta per seguire la carriera cinematografica. Perde anche l’amico Labude e, quando tutto ormai è andato storto, torna ad abitare con la madre nella sua città d’origine. Ma anche qui non avrà il tempo di ricominciare a costruirsi una nuova vita. Pubblicato nel 1931, “Fabian. Storia di un moralista” è uno dei più importanti romanzi sul disfacimento della repubblica di Weimar e sulla Germania nell’epoca immediatamente precedente all’ascesa del nazismo. Prefazione di Gianfranco Bettin.
Il romanzo “Fabian – Storia di un moralista” è disponibile su Amazon.
Foto e poster