Factory Girl: la recensione
Factory Girl (Factory girl – U.S.A. 2006) di George Hickenlooper con Guy Pearce, Sienna Miller, Hayden Christensen, Jimmy Fallon, Mena Suvari. La giovanissima Edie Sedgwick (Sienna Miller), ricca ereditiera con gravi problemi familiari alle spalle ed un passato in una casa di cura, arriva a New York piena di sogni e di speranze. Qui incontra
Factory Girl (Factory girl – U.S.A. 2006) di George Hickenlooper con Guy Pearce, Sienna Miller, Hayden Christensen, Jimmy Fallon, Mena Suvari.
La giovanissima Edie Sedgwick (Sienna Miller), ricca ereditiera con gravi problemi familiari alle spalle ed un passato in una casa di cura, arriva a New York piena di sogni e di speranze. Qui incontra Andy Warhol (Guy Pearce) ed è all’istante perfetta sintonia. I due iniziano a collaborare insieme, Edie diventa la musa di Andy e gira con lui alcuni film rivoluzionando tutta la Factory e lo star system dell’epoca.
Ma la fama dura poco (giusto quei famosi 15 minuti) poichè un giorno Edie incontra una rockstar (Hayden Christensen) e si innamora perdutamente rompendo quel fragile equilibrio che si era instaurato con Warhol. Vulnerabile e fragile, Edie si ritrova sola lasciata anche dal suo nuovo amore, senza un soldo e tossicodipendente…
Prima di tutto: la rockstar nel film viene chiamata Billy ma si tratta palesemente di Bob Dylan e questo ha portato a rimostranze da parte del cantante, naturalmente non si sa dove stia la verità tanto che in certi punti Factory Girl sfiora l’agiografia e Edie viene descritta spesso come la vittima di turno.
Che la vita di Miss Sedgwick non sia stata facile si capisce molto bene ma sembra che la colpa della sua autodistruzione sia proprio di questi due geni americani, di questi due uomini che l’hanno a turno sfruttata e poi lasciata in balìa del suo destino.
Ma questo è solo l’impostazione dell’intera pellicola, nulla da dire sulla recitazione dei tre protagonisti che ci regalano buone intepretazioni anche se, come c’era da aspettarselo, Sienna Miller nei panni di Edie ruba la scena a tutti (come probabilmente era veramente in quel periodo): affascinante, magnetica, bellissima, solare e allo stesso tempo tanto fragile, cupa e da coccolare.
Ottime le ambientazioni, le scenografie e i costumi che riprendono e rispecchiano lo spirito dell’epoca. I fans del vintage impazziranno.
Voto Carla: 6.5
(Nella foto sopra Miss Edie Sedgwick)