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Fai Bei Sogni di Marco Bellocchio è il miglior film italiano del 2016 per il Sindacato Critici

Fai Bei Sogni di Marco Bellocchio in trionfo grazie al Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani.

pubblicato 29 Dicembre 2016 aggiornato 30 Luglio 2020 02:55

Tutt’altro che esaltante in sala con meno di un milione e mezzo di euro incassati, Fai Bei Sogni di Marco Bellocchio è stato eletto Miglior film italiano dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI). Il riconoscimento, assegnato attraverso un “referendum” aperto a tutti i soci del Sindacato, chiamati a scegliere tra i titoli italiani usciti nel corso del 2016, sarà consegnato il prossimo 28 gennaio nell’ambito del 28. Trieste Film Festival.

In occasione del premio, il Trieste Film Festival ospiterà, oltre alla proiezione di Fai bei sogni, un incontro pubblico con Marco Bellocchio. Per Franco Montini, presidente del SNCCI, “la scelta del Trieste Film Festival prosegue una collaborazione già avviata l’anno scorso con il premio al Film della Critica 2015 assegnato a Vizio di forma. Quest’anno al riconoscimento internazionale si affianca un secondo premio riservato al cinema italiano, allo scopo di incrementare l’interesse del pubblico nei confronti delle opere nazionali più interessanti e meritevoli. Trieste “apre” il calendario cinematografico dell’anno nuovo e ci sembra quindi il luogo ideale per un riconoscimento che premia il meglio dell’annata appena trascorsa“.

Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Massimo Gramellini, presentato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes 2016 ed interpretato da Valerio Mastandrea e Bérénice Bejo, Fai bei Sogni ha così battuto in volata titoli particolarmente apprezzati come La pazza Gioia, Indivisibili, Perfetti Sconosciuti e Lo chiamavano Jeeg Robot. Il film di Bellocchio è una storia sulla ricerca della verità e allo stesso tempo sulla paura di scoprirla. La mattina del 31 dicembre 1969, Massimo, nove anni appena, trova suo padre nel corridoio sorretto da due uomini: sua madre è morta. Massimo cresce e diventa un giornalista. Dopo il rientro dalla Guerra in Bosnia, dove era stato inviato dal suo giornale, incontra Elisa. La vicinanza di Elisa aiuterà Massimo ad affrontare la verità sulla sua infanzia ed il suo passato.