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Far East Film Festival: notizie da Udine parte 2

“Pang Ho-cheung, cosa vorrebbe dire a tutti quelli che non hanno apprezzato la sigla che ha realizzato per il Far East Film Festival?” “‘Fanculo”.Applausi, applausi e ancora applausi. Questo, nella sostanza, il breve resoconto dell’introduzione alla proiezione del nuovo film di Pang Ho-cheung, fulgido talento del nuovo cinema honkonghese, autore fuori dai ranghi e indipendente

20 Aprile 2008 11:32

Trivial Matters poster“Pang Ho-cheung, cosa vorrebbe dire a tutti quelli che non hanno apprezzato la sigla che ha realizzato per il Far East Film Festival?”
“‘Fanculo”.

Applausi, applausi e ancora applausi. Questo, nella sostanza, il breve resoconto dell’introduzione alla proiezione del nuovo film di Pang Ho-cheung, fulgido talento del nuovo cinema honkonghese, autore fuori dai ranghi e indipendente se ce n’è uno. Trivial Matters, questo il titolo, è una collezione di sette episodi, più o meno lunghi, che parlano delle piccolezze della vita, di situazioni quotidiane e quasi banali, ora in modo ironico, ora demenziale, ora nostalgico, ora melodrammatico, ora poetico e commovente. Strappa applausi, e non più per il suo istrionico insulto nel vernacolo nostrano, anche alla fine del film. Senza troppe remore o indugi si può riconoscere in Pang uno degli autori più brillanti della scena cinematografica asiatica e mondiale.

Ma la grande giornata di ieri non si ferma certo a “Trivial Matters”, che pur ne rappresenta il picco più alto. Sono state proiettate, nel corso della seconda giornata del decimo Far East Film Festival, altre due pellicole che, a modo loro, hanno allietato una delle giornate più riuscite, a livello cinematografico, della storia recente della rassegna. In mero ordine temporale, il pomeriggio di ieri ha ospitato la proiezione di The Happy Life di Lee Joo-ik, solida e riuscitissima commedia musicale come non se ne vedevano da tempo (in oriente. Qua da noi ultimamente ha fatto capolino lo splendido “Walk Hard: The Dewey Cox Story”).

Always - Sunset on Third Street 2 posterA noi è venuto in mente “Linda Linda Linda”, il successo del 2005 di Yamashita Nobuhiro in uscita in DVD in estate (compratelo!), dacchè il film di Lee lascia lo stesso senso di pienezza, di soddisfazione e gioia, la consapevolezza di non aver visto un film, ma di esservi entrati a tutti gli effetti. Le avventure del gruppo di cariatidi del gruppo rock degli Active Volcano divertono e commuovono; impossibile resistere alla tentazione di battere il tempo: la colonna sonora è assolutamente travolgente e coinvolgente.

Di ben altra pasta, ma forse non meno valido, è Always – Sunset on Third Street 2 di Yamazaki Takashi. Come si evince chiaramente dal titolo siamo di fronte a un sequel; precisamente il seguito di un film presentato a Udine due anni fa, e che in Giappone, oltre a sfracellare il boxoffice, si è anche portato a casa qualcosa come 13 Oscar nipponici sui 14 disponibili. La bravura di Yamazaki sta nell’essere riuscito a creare, a partire da un noto manga, un meccanismo praticamente perfetto che, tra le altre cose, riesce a sostenere agevolmente sulle proprie spalle la notevole mole di 146 minuti di durata.

La ricetta di Yamazaki in sostanza consiste in una struttura da film corale, un contenitore melodrammatico ma screziato da venature di commedia di ottima qualità, un cast molto omogeneo e ben amalgamato, un utilizzo della Cgi piuttosto controllato e calibrato e una regia e una fotografia praticamente perfette, nonchè raffinate. Se per goderci tutto questo tocca sorbirsi un finalone da grandeur, fatto di buoni sentimenti e ammiccamenti da captatio benevolentiae nazionalpopolare, con lacrima ampiamente telefonata, ben venga.

Partita anche la retrospettiva su Shin Sang-ok, l’Orson Welles coreano, forse un po’ penalizzata dalla programmazione mattutina; notizie più esaustive verranno fornite su questo evento col passare dei giorni e col succedersi dei cinque film in programma.

E’ atteso l’esordio alla regia della star musicale, nonchè attore, Jay Chou (già visto in “Initial D”), che con “Secret” propone una commedia romantica con un tocco di fantastico; in prima serata, invece, spazio al blockbuster cinese firmato dal guercio Feng Xiaogang, il Roland Emmerich, per dire, dell’ex Impero Celeste. Stiamo un po’ a vedere.

Il sito ufficiale del festival è qui.