Far East Film Festival, parte 8
La nostra esperienza al Feff9 è ormai definitivamente conclusa ed è venuto il momento di tirare le somme. Grossa delusione sono stati i film Giapponesi, ormai dediti solo a rincorrere gli americani sul terreno del blockbuster, le uniche cose meritevoli che ho visto sono state Memories of Matsuko e il Pinku Eiga The uncle’s paradise.
La nostra esperienza al Feff9 è ormai definitivamente conclusa ed è venuto il momento di tirare le somme.
Grossa delusione sono stati i film Giapponesi, ormai dediti solo a rincorrere gli americani sul terreno del blockbuster, le uniche cose meritevoli che ho visto sono state Memories of Matsuko e il Pinku Eiga The uncle’s paradise.
I film più belli rimangono ancora gli hongkongesi e i sudcoreani, malgrado la crisi industriale del cienema della città cantonese e quella creativa del cinema coreano si dimostrano tutt’ora capaci di portare sullo schermo film del calibro di Eye in the sky, Dog bite dog, The Host e A Dirty Carnival.
Ma i più interessanti, anche fra quelli meno riusciti, sono stati per me i film dalla Cina Popolare: sarà anche vero che tendono a ripetersi nelle tematiche e nelle forme e che sono lenti e severi, ma la distanza che mettono fra i soggetti e lo spettatore è un continuo spazio per la riflessione e l’osservazione, e cosa ancora più importante è che si sente viva la voglia, la necessità di comunicare di queste pellicole.
One summer with you è il film che probabilmente mi sentirei di giudicare come il migliore dell’intero festival.
Ci saremmo aspettati qualcosina di meglio dalla Tailandia.
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