Fast and Furious 7: un action da urlo per l’ultimo film di Paul Walker
Grazie all’iniziativa Q8 “easy experience” ci siamo goduti in sala lo spettacolare action “Fast & Furious 7”.
Ancora una prima visione gentilmente offerta dall’iniziativa Q8 “easy experience” che dal 1 marzo al 31 maggio regala voucher che vi permetteranno di godere di diverse attività, sconti e agevolazioni che vanno da una cena al ristorante a una seduta in un centro benessere o come in questo caso di ingressi omaggio per il cinema; il tutto fruibile dopo una semplice registrazione al Q8easy CLUB all’indirizzo www.q8easy.it e l’inserimento del proprio “easy code” al momento del rifornimento presso una delle stazioni di servizio che aderiscono all’iniziativa.
Grazie al voucher Q8 “easy experience” abbiamo deciso di goderci in sala l’atteso Fast & Furious 7 che aveva anche l’arduo compito di fornire all’attore Paul Walker un rispettoso e dovuto commiato dopo la sua tragica scomparsa avvenuta a seguito di un incidente stradale.
Esordi ed evoluzione di “Fast & Furious”
Vivo la mia vita un quarto di miglio alla volta, non mi importa di nient’altro… per quei dieci secondi sono libero. (Dominic Toretto)
Il sottoscritto ha seguito il franchise “Fast & Furious” sin dal suo esordio nel 2001, un debutto che ha da subito messo in mostra muscoli, bolidi e bellezze da cofano ispirandosi ad un mondo, quello del cosiddetto “tuning”, che oltre ad avere uno zoccolo duro di proseliti, già aveva dimostrato le sue potenzialità a livello di “entertainment” con il videogame Need for Speed, una serie videoludica da 100 milioni di copie vendute poi trasposta in un proprio live-action.
Dominic Toretto (Vin Diesel) e il suo team sembrano aver terminato la loro corsa dopo il debutto del 2001 che mostrava l’inizio di un’amicizia fraterna tra Dom e il poliziotto Bryan O’Conner (Paul Walker), ma sarà quest’ultimo a proseguire in solitaria la serie con il sequel 2 Fast 2 Furious, secondo capitolo del franchise in cui viene affiancato dal Roman Pearce di Tyrese Gibson, ma anche se gli incassi tengono botta anche Paul Walker abbandona e il terzo capitolo nipponico “Tokio Drift” vedrà un protagonista nuovo di zecca, l’attore Lucas Black.
Il terzo film paga una inevitabile flessione degli incassi che sembra presagire una imminente trasferta della serie in un formato direct-to-video, ma non sarà così perché il film segna anche il debutto nel franchise del giovane e talentuoso Justin Lin che con la sua regia dinamica e “stilosa” rende il film particolarmente godibile, tanto che nel finale in un fugace cameo rifà capolino Vin Diesel che oltre ad annunciare il ritorno di Dom sarà anche al centro di un vero e proprio riavvio di franchise che prenderà forma con Fast & Furious – Solo Parti Originali, sequel che segna una vera e propria rinascita della serie e il ritorno del cast originale. Il box-office risponde bene e il quarto film segna l’inizio di una vera e propria escalation che porterà a Fast & Furious 7 segnato purtroppo dalla tragica scomparsa dell’attore Paul Walker nel mezzo del produzione del film, evento che ha richiesto, come accadde a suo tempo per Il Corvo dopo la morte di Brandon Lee, l’utilizzo di un mix di CG, scene non utilizzate e controfigure (i fratelli dell’attore Caleb e Cody Walker) per portare a termine la pellicola.
Fast & Furious incontra I Mercenari…e Mission Impossible
Un tempo vivevo la mia vita un quarto di miglio alla volta, per questo eravamo fratelli perché lo facevi anche tu…dovunque voi siate non importa se a un quarto di miglio o dall’altra parte del mondo…quello che conta nella mia vita saranno sempre le persone che ho davanti proprio qui proprio ora, salute mi familia…tu sarai sempre con me e sarai sempre mio fratello. (Dominic Toretto)
Fast & Furious 7 oltre a fornire un toccante e doveroso commiato per il Brian O’Conner di Paul Walker è anche un film ambizioso che mette il punto sull’evoluzione di una serie che con un nuovo regista al timone, il talentuoso James Wan degli horror “Insidious” e “L’evocazione”, si allontana dal tuning, dalle corse clandestine e dalle incursioni nel’heist-movie per un approccio ancor più vigoroso, ironico e ipedinamico da blockbuster d’azione; una direzione già presa con il sesto film, ma qui tutto si amplifica e assume i connotati del più fracassone e adrenalinico dei blockbuster made in Hollywood. I fan più accorti avranno notato le assonanze con altri franchise sbanca-botteghino che ben sin percepiscono per tutto il film, vedi I Mercenari, piuttosto che la serie Mission: Impossible senza dimenticare The Avengers e sequenze che ammiccano al disaster-movie. Il regista James Wan non ha solo la passione del fan e la percezione dello spettatore, ma sciorina una tecnica sopraffina in grado di gestire complessi effetti visivi e pazzesche coreografie stunt. Tutto in questo settimo film è talmente “veloce e furioso” da poter oltrepassare ogni barlume di realismo con vetture che volano nel vero senso della parola e un finale alla “Commando” in cui si rade al suolo mezza Los Angeles senza batter ciglio, in un’apoteosi action che è una vera e propria dichiarazione d’amore ai cari e vecchi film d’azione anni ’80.
I bolidi folli di Fast & Furious 7
Le auto sono come il cavallo di un cowboy o la spada di un samurai. Sono un’estensione dei nostri eroi e rappresentano la loro personalità. Cerchiamo sempre di mantenere questa filosofia, ma la realizziamo in modo nuovo in ogni film. La costante però è che Brian sarà alla guida dell’auto più veloce, mentre Dom dell’auto furiosa”. (Chris Morgan – Sceneggiatore )
Il parco auto di Fast & Furious 7 rappresenta il cuore pulsante della serie e anche per questo settimo film non si è badato a spese.
Per la scena del raid in Azerbaigian Il “car coordinator” Dennis McCarthy ha fabbricato delle versioni speciali per il fuoristrada dell’affidabile DODGE CHARGER R/T del 1968 di Dom; della DODGE CHALLENGER SRT 392 del 2015 di Letty; della CHEVY CAMARO Z/28 del 1968 di Roman; della SUBARU WRXSTI del 2014 di Brian, e della JEEP RUBICON X del 2014 di Tej.
Per le scene ad Abu Dhabi, la capitale di uno dei paesi più ricchi del mondo, il parco auto tocca il lusso più sfrenato: una DODGE CHARGER bordeaux del 2015 per l’appassionato di muscle-car Dom, una MCLAREN P1 blu per l’amante di auto internazionali Brian, una DODGE VIPER nera del 2014 per Letty, una FERRARI 458 gialla per Tej, ed una BUGATTI VEYRON bianca del 2012 per Roman. Ma il vero gioiello della sequenza di Abu Dhabi è l’esclusivissima multimilionaria LYKAN HYPERSPORT della W MOTORS, un bolide da oltre tre milioni di euro realizzata in soli 8 esemplari per una velocità massima di 395 km/h.
Ma nel film appaiono altrettanti esemplari rari ed inestimabili. Oltre alla prode Charger, Dom sfoggia una FORD GRAN TORINO del 1969 ed un esemplare unico noto come MAXIMUS ULTRA-CHARGER una riproduzione del 1968 della Dodge Charger in metallo sabbiato con ruote grosse e un motore da 2.000 cavalli, capace di stoppare qualsiasi mezzo. Nel film appare anche La PLYMOUTH BARRACUDA del 1970 di Letty, che il pubblico ha potuto intravedere in una delle scene finali di Fast & Furious 6, semina i suoi avversari nella scena della Race Wars, e nelle scene finali di Fast & Furious 7 appare una stellare TOYOTA SUPRA del 1998. Statham non trascura neanche altre vetture mozzafiato, dispone infatti di un altro quintetto di veicoli veloci e funzionali: una JAGUAR F-TYPE R del 2014, una MASERATI GHIBLI del 2014, un mezzo militare Fast Attack, una LAMBORGHINI AVENTADOR del 2010, ed una ASTON MARTIN DB9 del 2008.
Ciao Paul…un toccante ultimo saluto all’amico e fratello scomparso
Dopo la tragica morte del nostro caro amico e collega Paul, tra noi aleggiava l’idea di fermarsi e non portare a termine questo film. Dopo un po’ di tempo, abbiamo pensato che Paul avrebbe voluto che lo finissimo. Vin ed io ne abbiamo parlato, e abbiamo convenuto che avremmo dovuto fare il possibile per terminare il film, proprio per lui. Dovevamo continuare non a dispetto di quello che è successo, ma in nome di quell’evento. Nutriamo un profondo rispetto nei confronti di Paul come uomo, come padre e come amico, e non avevamo intenzione dimostrare sullo schermo cose che andassero a comprometterlo. (Neal H. Moritz – produttore)
La produzione di Fast & Furious 7 è stata a rischio chiusura, anche i più cinici avranno percepito lo shock che ha investito l’intero cast alla notizia della morte dell’amico e collega Paul Walker, un volto noto ai fan e una persona che ha fatto di gentilezza, generosità e modestia tratti distintivi in un mondo, quello del cinema, in cui è troppo spesso difficile distinguere tra finzione e realtà, tra persone e personaggi.
Sulla riuscita dell’ultimo saluto dato a Walker nella parte finale del film non ci sono dubbi, chi scrive spesso percepisce a pelle la retorica a buon mercato, ma gli ultimi minuti di Fast & Furious 7 sono un atto d’amore fraterno, sentito e fortemente voluto, tanto da far cambiare radicalmente il finale del film che avrebbe dovuto in origine introdurre l’annunciato Fast & Furious 8. Le parole di Dom / Vin Diesel durante la sequenza finale ribadiscono l’idea di “famiglia” che in questo caso ha travalicato il rapporto meramente professionale che si instaura su un set. Dom in una battuta afferma: “Io non ho amici, io ho una famiglia” un ulteriore bisogno di ribadire il rapporto creatosi sul set che lo legava ai colleghi e in particolare all’amico Paul Walker, che Diesel non per niente ha sempre considerato come un fratello.
Paul era un fratello per me. I rapporti tra i membri della famiglia di Fast sono profondi ed importanti, ed i nostri personaggi avrebbero fatto qualsiasi cosa per l’altro. Il sostegno e questo forte senso della famiglia insito nel film, per noi esula dallo schermo. Con questo film, il mondo intero si sentirà parte della nostra famiglia. (Vin Diesel)
Iniziativa in collaborazione con Kuwait Petroleum Italia Spa