Fathers and Daughters: Gabriele Muccino entusiasta – ‘se qualcuno avrà sbagliato sarò stato solo io’
‘Un film come questo è un miracolo, a Hollywood gli studios non ne fanno più, si pensa solo al botteghino, deve piacere a tutti e si perde l’originalità’. Gabriele Muccino parla di Fathers and Daughters
Aaron Paul, Octavia Spencer, Quvenzhané Wallis, Diane Kruger, Haley Bennett, Russell Crowe, Amanda Seyfried, Janet McTeer e Jane Fonda. Pallottoliere alla mano 4 Premi Oscar a disposizione. Cast monster per Gabriele Muccino e il suo atteso 4° film hollywoodiano, Fathers and Daughters, venduto in mezzo mondo al recente mercato del Festival di Cannes con tanto di preview di 15 minuti mostrata ai compratori.
Un film che ha letteralmente fatto ‘risorgere’ il regista italiano, uscito con le ossa rotte da Playing for Keeps, titolo stroncato dalla critica e alquanto zoppicante in sala. Un insuccesso che Muccino scaricò quasi totalmente sui produttori e sul ‘mondo Hollywood’ (a suo dire incapace di liberarsi dalle ‘catene del genere’), per poi rimanere ammaliato dallo script del drammaturgo Brad Desch, per anni in giro tra gli studios fino a quando Craig Flores non c’ha messo le mani sopra, insieme alla sua Voltage. Intervistato da Silvia Bizio di LaRepubblica, Muccino ha confessato tutto il proprio amore nei confronti di Fathers and Daughters, tanto da assumersene ogni responsabilità:
“Giro in totale indipendenza, con attori straordinari, una storia bellissima. Se qualcuno alla fine avrà sbagliato, sarò stato solo io. E’ bello riscoprire la passione, trovarsi in un film in cui ti senti te stesso. Un film come questo è un miracolo, a Hollywood gli studios non ne fanno più, si pensa solo al botteghino, deve piacere a tutti e si perde l’originalità. Film come Un uomo da Marciapiede venivano prodotti dagli studios, oggi vince Godzilla. Salvo piccole eccezioni, penso a Harvey Weinstein con cui spero prima o poi di lavorare. A differenza dei due film con Will Smith, l’ultimo mi ha fatto davvero male, non potevo fare nulla senza che un attore o un produttore avesse qualcosa da ridire”.
Qualcuno dovrebbe spiegare a Muccino il ‘modo di lavorare’ di Harvey Weinstein, che da sempre mette bocca su qualsiasi aspetto produttivo dei suoi film, a meno che tu non sia Quentin Tarantino, ma certo è che la sicurezza che traspare dalle parole di Gabriele fa davvero ben sperare nei confronti di Fathers and Daughters, costato 16 milioni di dollari e definito in questo modo dal protagonista Russell Crowe: “è forse il più bel copione che abbia mai letto“.
L’ex Gladiatore sarà uno scrittore che soffre di disturbi psichici a causa di un incidente d’auto che ha visto morire l’amata moglie. Solo, con un romanzo fallimentare e con una figlia a carico, l’uomo viene ricoverato in un ospedale psichiatrico, tanto da dover affidare la bambina alla zia materna. Una volta tornato in libertà, Crowe farà di tutto per riavere quella figlia ormai cresciuta. “Si parla della perdita di persone care ma con un linguaggio in cui tutti si possono identificare“, ha proseguito Muccino, che ha poi annunciato il suo prossimo progetto, ovvero un film on the road con due romani negli States che incontrano una coppia gay.
“E’ una storia autobiografica al 100%, alla quale penso da 25 anni“. Riprese tra Roma, San Francisco, New York, New Orleans e Messico.