Ferragosto al Cinema – On the road nella città deserta, da Il Sorpasso al Pranzo di ferragosto
Ferragosto al Cinema, in viaggio nella cinematografia tutta italiana, on the road con la Lancia Aurelia Sport de Il sorpasso e la Vespa di Caro Diario, nella Roma de Il giorno dell’Assunta, bloccata ne L’ascensore di Comencini, che scappa al mare per il Ferragosto in bikini di Girolami, e sotto L’ombrellone di Risi, con il Carlo Verdone di Un sacco bello, o resta in città per il Pranzo di ferragosto.
Con le uscite coraggiose di Kick Ass 2 di Jeff Wadlow, l’Open Grave horror di Gonzalo Lopez-Gallego, e Apache di Thierry De Peretti, in sala da oggi 15 agosto, è probabile che in molti passeranno il giorno di Ferragosto al Cinema, e se vi trovate a Sanremo e Ventimiglia anche al prezzo ridotto di 5 euro.
Il Ferragosto al Cinema che propongo, è invece un viaggio nella cinematografia tutta italiana, che trascorre la giornata di festa nella sua capitale calda, deserta, quasi innaturale, e da questa fa partire le fughe che portano al mare o incontro al destino.
Un viaggio che faccio partire dalla mattina di Ferragosto del 1962, con Il sorpasso di Dino Risi, trasmesso ieri sera su rete 4, e la Lancia Aurelia Sport che sfreccia nella Roma del boom economico, tra semafori rossi, vigili urbani con il fischietto, piazza di Spagna e via del Corso, prima di prendere la via Aurelia diretta a nord, al mare della Versiglia Toscana, con Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant, protagonisti del road movie diventato cult anche grazie al finale.
Una città che scappa in spiaggia già nel 1961, e affolla quella di Fregene con il Ferragosto in bikini di Marino Girolami, insieme a Walter Chiari, Mario Carotenuto, Valeria Fabrizi, Raimondo Vianello, Lauretta Masiero, Carlo delle Piane, Tiberio Murgia, Toni Ucci, Bice Valori e Marisa Merlini.
Un fuga che punta a L’ombrellone di Dino Risi e il campionario di vizi riversati sulla Riviera Adriatica del 1965, lasciando la Roma svuotata dal ponte di Ferragosto con l’ingegnere quasi quarantenne interpretato da Enrico Maria Salerno, per raggiungere la moglie interpretata dal Sandra Milo, in vacanza a Riccione.
La stessa metropoli assolata e disertata, dove a Ferragosto è meglio non restare bloccati, come accade nel 1976 ad Alberto Sordi, monsignore in toga diretto a casa dell’amante e l’avvenente e disinibita Stefania Sandrelli, che mettono a nudo le ipocrisie della società italiana, intrappolati ne L’ascensore del terzo episodio di Quelle strane occasioni di Luigi Comencini.
La Roma trascendentale, che i due bizzarri immigrati meridionali (Tino Schirinzi e Leopoldo Trieste) attraversano a piedi nel 1977, con cartina alla mano e dialoghi surreali su Campanella e Carlo Levi, tra monumenti e cimiteri di automobili, fino a Cinecittà, ne Il giorno dell’Assunta di Nino Russo, il cui titolo fa riferimento alla Madonna dell’Assunta festeggiata il 15 agosto dalla tradizione religiosa, mentre la fotografia del film inquadra una capitale magica difficile da percepire in altri giorni dell’anno.
La Roma ferragostana che nel 1980 fa partire il viaggio con tre mete e fughe diverse, insieme a Enzo, Leo e il mistico Ruggero, interpretati e diretti dallo stesso Carlo Verdone che si fa in tre per Un sacco bello.
Una città che offre scorci interessanti quando non si è distratti dal suo caos metropolitano e il ritmo frenetico, esplorata nel 1993 con il viaggio on the road sulla vespa guidata da Nanni Moretti, gironzolando senza meta per i quartieri della città svuotata, nel suo biografico Caro Diario.
La città silente ma mai vuota, che offre l’occasione di riappropriarsi di spazi e rapporti, e incontrarsi nel Pranzo di ferragosto sceneggiato, diretto e interpretato da Gianni Di Gregorio, vincitore del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” alla 65ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, con il suo gruppetto di signore che vivono in modo ottimistico e divertito la terza età che trascorre le vacanze in città da sola.
Comunque e ovunque lo trascorrerete, buon Ferragosto a tutti da Cineblog.