Festa del Cinema di Roma 2007: 2° giorno Dr.Apocalypse
2° giornata alla Festa del Cinema di Roma e seconda enorme delusione, dopo Le deuxieme Souffle di ieri.Parlo dell’attesissimo Elizabeth:The Golden Age. Ma prima di occuparmi della splendida Blanchett torniamo indietro di qualche ora, al primo deludente film italiano in concorso, La giusta Distanza, e al secondo ottimo film appartenente alla categoria Alice per la
2° giornata alla Festa del Cinema di Roma e seconda enorme delusione, dopo Le deuxieme Souffle di ieri.
Parlo dell’attesissimo Elizabeth:The Golden Age.
Ma prima di occuparmi della splendida Blanchett torniamo indietro di qualche ora, al primo deludente film italiano in concorso, La giusta Distanza, e al secondo ottimo film appartenente alla categoria Alice per la città, il francese My very best Friend.
Su Mazzacurati che dire.
Film lungo, noiosetto, banale nello script, con la solita val padana mazzacuratiana circondata dalla nebbia, con questa sottotraccia sul mancato e riuscito integramento islamico nel nostro paese, per non parlare del pessimo e macchiettistico richiamo giornalistico, messo li solo per compiacere i critici.
Il finale poi tende al poliziesco-thriller, strizzando l’occhio ad un genere rilanciato dall’ottimo La ragazza del Lago, distante però anni luce da questo film, per una lontananza che più che giusta risulta necessaria! Tanto per mettere i puntini sulle i…
Bellissima Valentina Lodovini, bravino l’esordiente Giovanni Capovilla, divertente lo zelighiano Natalino Balasso, sempre sugli scudi Battiston e Bentivoglio, peccato che una volta usciti dalla sala si pensi già ad altro, e solo al peggior nemico si potrebbe consigliare di spendere 7 euro e 50 per andare a vedere questo film in sala, suggerendogli invece di mantenersi ad una Giusta Distanza dalla cassa d’ingresso! Più di 5 non glielo si dà, ed un po dispiace…
Voto Federico: 5
Voto Gabriele: 7
Prima di Mazzacurati la sezione Alice nella città ci ha regalato la seconda gemma di giornata, dopo l’ottimo Have Dreams, Will Travel, My very Best Friend!
Diretto dalla francese Isabelle Doval, con due piccoli fenomenali attori come protagonisti, affiancati da Angela Molina, Anne Brochet e Lluis Homar, la pellicola è un divertente affresco sull’amicizia, sulle difficoltà che nascono quando questa è costretta ad interrompersi.
Film solare, fresco, allegro, capace di emozionare con un inatteso finale, supportato da una buona sceneggiatura e da due bambini in stato di grazia, Martin Jobert su tutti, giustamente applaudito a fine proiezione, per un 7 pieno assolutamente meritato.
E arriviamo cosi alla proiezione mattutina di Elizabeth:The Golden Age.
Lontano anni luce dallo splendido primo capitolo, del 1998, questo sequel è un puro e semplice prodotto commerciale, fatto per cavalcare il vento di critiche positive che ultimamente travolgono Cate per qualsiasi cosa faccia.
Peccato che proprio la Blanchett, fenomenale come al solito (consiglio vivamente la visione con l’audio originale) sia una delle pochissime cose da salvare.
Accompagnato da una roboante, snervante, barocca, teatrale e quasi mistica colonna sonora, con cori e controcori come se piovessero, presente in ogni singolo secondo di pellicola, il film si perde nella spettacolarizzazione di alcune scene, soprattutto in quelle conclusive della battaglia navale tra i perfidi e maligni spagnoli, dipinti in modo macchiettistico è dire poco, e le truppe inglesi di sua maestà la regina.
Scene rappresentate quasi come fossero una parodia di 300 di Snyder, con navi al digitale sconquassate dalla tempesta, con la Regina in vestaglia sulla scogliera a godersi lo spettacolo, dopo aver combattuto in sella ad un cavallo bianco con tanto di criniera ricca di boccoli!
Splendide le scenografie e i costumi, con una Blanchett che cambia abiti come nemmeno nelle migliori sfilate d’alta moda parigina, deludente Clive Owen, praticamente monoespressivo, il film sposa la deriva commerciale del genere, finendo per essere una via di mezzo tra Giovanna d’Arco, 300 , I pirati dei Caraibi e il primo Elizabeth, con una serie di finti finali infiniti, stile Signore degli Anelli:il ritorno del Re per intenderci.
Il regista e la stessa Blanchett, incalzati dai giornalisti, hanno ammesso come la possibilità di un terzo capitolo sia più che probabile.
Se dovrà però essere come questo sequel che lascino perdere tutto!
Lasciateci la memoria del primo splendido episodio… vi giustifichiamo questo The Golden Age, che per il sottoscritto non supera il 5, ma anche una terza parte no, fermatevi finchè siete in tempo!
Voto Federico: 5
Voto Gabriele: 6