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Festival di Cannes 2008: delude Garrel con La Frontière de l’aube

Ancora nouvelle vague per Philippe Garrel, uno dei più importanti registi francesi sulla piazza. A tre anni dal concorso veneziano, dove presentò il suo film-fiume sul ’68 Les amants réguliers, il regista si concede al Festival di Cannes e presenta La Frontière de l’aube, in italiano La frontiera dell’alba. E sembra non aver fatto proprio

22 Maggio 2008 18:07

La frontiera dell'alba - Philippe Garrel

Ancora nouvelle vague per Philippe Garrel, uno dei più importanti registi francesi sulla piazza. A tre anni dal concorso veneziano, dove presentò il suo film-fiume sul ’68 Les amants réguliers, il regista si concede al Festival di Cannes e presenta La Frontière de l’aube, in italiano La frontiera dell’alba. E sembra non aver fatto proprio colpo né sulla critica né sul pubblico…

La storia è quella di François (interpretato dal figlio del regista, Louis Garrel, per la terza volta in un film del padre), un tenebroso fotografo, e Carole (Laura Smet), un’attrice che deve proprio fare un servizio fotografico con François. Tra i due scoppia l’amore, ma non hanno fatto i conti col marito di lei che, tornato dal lavoro dagli Stati Uniti, li scopre in flagrante in un esplicito atto sessuale. Per Carole inizia una discesa nell’inferno dell’alcool e della depressione, mentre per François è l’occasione per iniziare una storia con un’altra donna, Ève (Clémentine Poidatz)…

Rigoroso bianco e nero, tecnica solida, ma sembrerebbe che tutto il resto funzioni poco, soprattutto nella parte finale che è bene non svelare. La stampa ha fischiato il film, e il pubblico non sembra aver gradito. I commenti negativi a sorpresa sono piuttosto unanimi. Chi se lo sarebbe mai aspettato? Si vocifera inoltre che La frontiera dell’alba fosse stato prenotato per Venezia 65, salvo poi all’ultimo minuto sparire dal cartellone ancora in costruzione: una scelta della produzione, come si è già detto, o una scelta precisa di Marco Müller e dei selezionatori? Vi lasciamo con il trailer originale, dopo il salto.

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