Festival Internazionale del Film di Roma – 8: Recensione in Anteprima
8 ( Huit, Francia, 2008 ) di Jane Campion, Gael García Bernal, Jan Kounen, Mira Nair, Gaspar Noé, Abderrahmane Sissako, Gus Van Sant, Wim Wenders; con Ranvir Shorey, Konkona Sen Sharma, Chris Haywood, Justine Clarke, Russell Dykstra, Ingvar Eggert Sigurðsson, Marta McGonagle, Clayton Jacobson, Tomas Spencer, Hringur Ingvarsson, Geneviève Lemon, Shaifali Ratti, Vanessa Paul, Fekadu
8 ( Huit, Francia, 2008 ) di Jane Campion, Gael García Bernal, Jan Kounen, Mira Nair, Gaspar Noé, Abderrahmane Sissako, Gus Van Sant, Wim Wenders; con Ranvir Shorey, Konkona Sen Sharma, Chris Haywood, Justine Clarke, Russell Dykstra, Ingvar Eggert Sigurðsson, Marta McGonagle, Clayton Jacobson, Tomas Spencer, Hringur Ingvarsson, Geneviève Lemon, Shaifali Ratti, Vanessa Paul, Fekadu Kebede, Tefera Gizaw, Nigist Anteneh.
8 obiettivi per salvare il pianeta entro il 2015. 8 obiettivi redatti dai Governi delle Nazioni Unite nel 2000. 8 obiettivi troppo presto dimenticati, passati in secondo piano e per questo meritevoli di maggiore attenzione. 8 registi raccontano così con il loro inconfondibile tocco gli otto temi, riportandoli all’attenzione mediatica mondiale.
Jane Campion, Gael García Bernal, Jan Kounen, Mira Nair, Gaspar Noé, Abderrahmane Sissako, Gus Van Sant e Wim Wenders portano sullo schermo 8 toccanti cortometraggi, più o meno riusciti, che non fanno altro che urlare ai potenti della terra una semplice cosa… mantenete le promesse!
Ogni 4 secondi una persona nel mondo muore di fame, ogni 20 minuti in Africa muore un bambino, ogni minuto un nuovo malato di Aids compare sulla terra. Dobbiamo fare qualcosa, dobbiamo muoverci, dobbiamo aiutare il mondo a salvarsi dalla sua distruzione, da noi stessi alimentata. Questo portano sullo schermo gli 8 registi, capaci più o meno di colpire allo stomaco lo spettatore, impossibilitato a rimanere impassibile di fronte a cotanta atroce realtà.
Magnificamente poetica la Campion, impegnata a portare sullo schermo il problema della siccità, potente Wim Wenders, didascalico e per questo diretto Van Sant, durissimo e al tempo stesso surreale Noè, che si appella a Dio e alla religione per sopravvivere al problema dell’Aids, femminista la Neir, magnifico Kounen, nel suo struggente bianco e nero, e commovente Sissako.
8 registi, 8 storie, 8 stili differenti per ricordare a tutti di non dimenticare, di non far finta di nulla e di impegnarsi, perchè basterebbe poco per migliorare questo mondo malato. Non tutti i registi hanno realizzato cortometraggi meritevoli, alcuni buttati alla rinfusa, come Gus Van Sant, o ‘fastidiosi’ nella loro realizzazione, come nel caso di Noè, ma tutti, anche nei loro difetti, riescono a far arrivare a destinazione il fondamentale messaggio.
Evitabile la presa di distanza iniziale dell’Onu, che in qualche modo lascia ai registi ogni tipo di responsabilità sui loro corti e sul modo in cui hanno deciso di realizzarli, lavadosi quasi in anticipo le mani di fronte ad eventuali polemiche sulle 8 differenti visioni del ‘problema’.
1)Sradicare la povertà estrema e la fame
2)Garantire l’educazione primaria universale
3)Promuovere la parità dei sessi e l’autonomia delle donne
4)Ridurre la mortalità infantile
5)Migliorare la salute materna
6)Combattere l’HIV/AIDS, la malaria ed altre malattie
7)Garantire la sostenibilità ambientale
8)Sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo
Tutto questo si può…. mantenete le promesse!
Voto Federico: 8